Tasso di interesse da applicare sui ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali

Con comunicato del Ministero dell’economia e delle finanze pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.40 del 18.02.2010 è stato fissato il tasso di interesse dell’8% da applicare sui ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali, che non è  il tasso di interessi legale.

Lo stesso risulta del 10 % nel caso di prodotti alimentari deteriorabili.

Il periodo di validità del saggio di interesse riguarda il primo semestre 2010 e l’importo è rimasto invariato rispetto al precedente semestre 01 luglio 2009-31 dicembre 2009.

Si ricorda che il suddetto tasso risulta necessario per calcolare gli interessi di mora da addebitare ai propri clienti diversi dai privati.

Tasso di interesse legale dal 01 gennaio all’1%

tasso interesse

Il Decreto del Ministero dell’Economia del 4 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 291 del 15.12.2009, ha disposto la riduzione di 2 punti percentuali della misura degli interessi legali: dal 01.01.2010 infatti gli interessi saranno ridotti dal 3% all’1% .

Il tasso del 3% quindi rimarrà quindi in vigore fino al prossimo 31.12.2009.

La riduzione del tasso avrà conseguenze per i contribuenti anche da punto di vista fiscale in quanto diventerà meno oneroso, rispetto al passato, il ricorso al ravvedimento operoso effettuato per sanare imposte non pagate o pagate solo parzialmente alle scadenze ordinarie.

Si ricorda infatti che i contribuenti che pagano in ritardo i tributi possono valersi di due forme di regolarizzazione:

  1. ravvedimento breve: i tributi devono essere pagati entro 30 giorni successivi alla scadenza e la somma dovuta è pari al tributo, agli interessi legali sull’importo non versato, calcolati dal giorno successivo alla scadenza fino al giorno di pagamento compreso, la sanzione del 2,5% applicata al tributo non pagato.
  2. ravvedimento lungo: le imposte vanno pagate entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è commessa la violazione e la somma dovuta è pari al tributo, agli interessi legali cosi come determinati nel ravvedimento breve e alla sanzione pari al 3% dell’importo del tributo .

Finanziamenti a tasso agevolato della Regione Lombardia

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La Regione Lombardia ha deliberato ha messo a disposizione finanziamenti al tasso agevolato del 1,5% per importi di massimo € 150.000 per le nuove imprese da costituire o per quelle aperte da meno di 12 mesi.

La pratica deve essere consegnata entro il 10.07.2009 e contenere tutte le indicazioni richieste dalla Regione Lombardia.

Si riporta per semplicità il bando emesso dalla Regione con le specifiche dei finanziamenti erogabili e delle caratteristiche richieste per accedervi.

BENEFICIARI

Come detto sono le imprese neocostituite o già costituite da meno di 12 mesi con le seguenti modalità:

  1. Tutte le imprese costituite in forma di società di persone e/o di capitale composte per i 2/3 da giovani in età dai 18 ai 35 anni compiuti e/o da donne. Per questa categoria sono ammesse tutte le attività tolte quelle escluse dalla normativa “de minimis”.
  2. Per le ditte individuali non è previsto il vincolo giovanile o femminile ma sono comprese solo quelle operanti nel settore manifatturiero classificazione ATECO 2007 C e dei servizi classificazione ATECO 2007 L, M, N e S 96.
  3. Nuovi Studi Associati e Società Professionali operanti in settori tecnico scientifici classificazione ATECO 2007 M 71 e 71.2 (non è previsto il vincolo giovanile o femminile).

COSTI AMMISSIBILI

Le spese ammissibili, al netto dell’IVA, sono quelle sostenute dopo la data di presentazione on-line della domanda cosi suddivise:

  • Costi per adeguamenti tecnici ed impiantistici dell’immobile sede dell’attività.
  • Acquisto di beni strumentali nuovi ed usati.
  • Costi di avvio attività in Franchising (fee di ingresso).
  • Spese progettazione e realizzazione di un sito internet aziendale.
  • Affitto dei locali .
  • Acquisto di automezzi
  • Scorte non oltre il 10% dell’investimento ammissibile.
  • Acquisto di attività preesistenti di imprese operanti esclusivamente nel settore manifatturiero.
  • Licenze di sfruttamento economico, brevetti industriali, software.

AGEVOLAZIONE

Tetto del 4% sui mutui prima casa: In pochi ne beneficiano

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Il ministero dell’Economia ha diramato una circolare, la n. 32256 del 30.04.2009, con la quale ribadisce che l’accesso alle agevolazioni, tetto 4% per gli interessi,  è automatico e le banche devono concedere i benefici senza che sia presentata alcuna domanda da parte degli interessati.

Questa circolare nasce dal fatto che allo stato attuale pochissime famiglie italiane hanno beneficiato dell’agevolazione del tetto del 4% per i contratti di mutuo a tasso variabile per l’abitazione principale, prima casa.

L’agevolazione come ricorderete è stata introdotta dal Decreto Anticrisi ed è stata voluta proprio per aiutare quelle famiglie che avevano visto aumentare a dismisura la rata del proprio mutuo, causato dall’aumento dei tassi variavili sui mutui.

Mutui prima casa, ecco come recuperare la parte eccedente il 4% degli interessi

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L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 59/E ha chiarito la procedura da adottare in caso di riconoscimento, da parte degli istituti finanziari, dello sconto sui mutui alla clientela per le parte eccedente il 4% di interessi a tasso variabile.

Tale sconto infatti potrà essere recuperato dall’istituto finanziario con F24 utilizzando il neo istituito codice tributo  6811 per le compensazioni, denominato: “credito d’imposta, per il recupero da parte delle banche e degli intermediari finanziari, della quota di mutuo a carico dello Stato – art. 2, comma 3, Dl 185/2008“.

Ricordiamo che a tale sconto viene riconosciuto a tutti icoloro che hanno sottoscritto entro il 31.10.2008 un mutuo a tasso variabile per l’acquisto di un immobile adibito a prima casa e sono presenti nell’anagrafe tributaria.

Mutui: tasso variabile e famiglie a rischio

mutui_casa.gif I capricci dell’Euribor e le fluttuazioni dei mercati minacciano 3,2 milioni le famiglie italiane a potenziale rischio di insolvenza. Stando alle proiezioni del XXV Rapporto Bnl/Einaudi basterbbe un ulteriore ritocco ai tassi di interesse europei per mettere in ginocchio ¼ delle famiglie. Stando al rapporto il 52,7% degli italiani che ha contratto un mutuo ipotecario ha un mutuo a tasso variabile e non è consapevole di essere esposto al rischio di tasso.Se negli Stati Uniti ad essere finito nell’occhio delle turbolenze è il settore dei mutui subprime in Italia ad essere in forte disequilibrio sono i mutui a tasso variabile. Viene introdotta nella finanziaria di quest’anno un piccolo per il 2008 e altri 10 milioni per il 2009, lo stato si accollerà le spese del mancato rimborso delle rate dei soggetti che dimostrano di essere in difficoltà con il pagamento.