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Tasse locali, crescita spaventosa in 24 mesi

Capitolo Tasse locali. Quello pagato dai cittadini italiani secondo quanto calcolato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil è un vero e proprio salasso: in valori assoluti tra Addizionali regionali e comunali Irpef, Imu, Tasi, Tariffa Rifiuti, nel 2015 l’incasso è stato superiore ai 49 miliardi di euro a fronte dei 42 miliardi 2013, passando per i 46,5 miliardi del 2014.

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Proposte anti-elusione fiscale: dal G20 supporto a Ocse

Proposte anti-elusione fiscale: si va verso un’approvazione storica. Arriva il supporto incondizionato dei Ministri delle finanze del G20 al pacchetto definitivo di misure per una riforma che sia completa, coerente e coordinata in materia di leggi sulla tassazione internazionale.

Tassazione sul profitto, riduzione entro il 2017?

Entro il 2017, in virtù della riduzione del costo per le imprese del pacchetto combinato Ires-Irap, l’obiettivo del Governo sarà quello condurre il costo della tassazione sul profitto al 24%, portandolo di fatto a stabilizzarsi un punto sotto la Spagna.

Tobin Tax derivati

Ieri abbiamo avuto modo di introdurre alcune caratteristiche della c.d. Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che rischia di impattare in maniera molto significativa sui risparmi e sugli investimenti degli italiani. Con quell’occasione abbiamo avuto modo di approfondire in che modo la Tobin Tax andrà a incidere sulle azioni: ma quali sono i riflessi dell’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie sulle operazioni su strumenti derivati?

Tobin Tax tutto quello che c’è da sapere

La Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, arriverà in Italia con una forma molto simile a quella già sperimentata dai cugini transalpini e, forse, molto lontana da quella che la Commissione Europea vorrebbe invece applicare. Il merito (o la colpa, a seconda di come la pensiate) è principalmente della Consob, che ha inviato al governo una serie di utili osservazioni al fine di suggerire in che modo si potrebbe strutturare una migliore tassa sulle transazioni finanziarie, senza creare pregiudizi al sistema Italia. Ma vediamo nel dettaglio quanto inciderà la Tobin Tax, e chi dovrà pagarla.

Tobin Tax: imposta contro gli speculatori

Una piccola tassa da applicare a livello globale sulle transazioni finanziarie, che ogni anno ammontano, in base alle stime, ad oltre 4.000 miliardi di dollari. Stiamo chiaramente parlando della cosiddetta Tobin Tax, recentemente proposta a margine di un vertice dal cancelliere tedesco Merkel e dal presidente francese Sarkozy. Secondo quanto messo in risalto nei giorni scorsi dalla Federconsumatori, applicando un’aliquota pari ad appena lo 0,02% sul controvalore delle transazioni finanziarie globali si potrebbero ottenere risorse per la stabilizzazione e contro la speculazione.

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Imu: imposta municipale sugli immobili verso l’anticipo

L’imu, imposta municipale sugli immobili, potrebbe in Italia essere applicata a livello locale in anticipo rispetto al previsto. Questo dopo l’ultima manovra finanziaria da 45 miliardi di euro che, salvo modifiche sostanziali del Testo, rischia di colpire pesantemente, e nuovamente, i Comuni e le Regioni con minori trasferimenti statali. Secondo quanto riportato dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, citando un articolo apparso sul “Sole 24 Ore”, con l’ultimissima manovra finanziaria i Comuni potrebbero presentare il conto ai cittadini proprio con l’Imu e con un inasprimento delle addizionali ai fini Irpef.

Riforma del Fisco: gli italiani non vedono l’ora

Gli italiani sono sempre più ossessionati dalle tasse, e di certo di questi tempi, con due manovre finanziarie, una dietro l’altra, c’è poco da stare allegri. Ma quella degli italiani sulle tasse è un’ossessione tale che per la riforma del fisco non aspettano altro. A trarre queste conclusioni nei giorni scorsi è stata Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, in base alle numerosissime telefonate, quasi 40 mila, ricevute nella settimana del ferragosto da “Lo Sportello del Contribuente“. A livello geografico, in base alle telefonate pervenute, coloro che per le tasse sono sia preoccupati, sia ossessionati, sono in maggioranza contribuenti della Campania con a seguire Emilia-Romagna e Lazio.

Tasse plusvalenze azioni borsa al 20%

Anni fa in Italia i guadagni di Borsa erano esentasse. Poi è stata introdotta un’aliquota sulle plusvalenze da versare allo Stato pari al 12,5%. Ma ora, con l’approvazione della nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro, entra in vigore l’armonizzazione delle rendite finanziarie che, con l’esclusione dei titoli di Stato, introduce un’aliquota unica, al 20%. Il nuovo regime di tassazione, quindi, è sfavorevole per le operazioni speculative, mentre strizza l’occhio agli interessi maturati in conto corrente, tassati al 20% e non più al 27%.

Detassazione premi produttività: sostituti imposta, le novità

In materia di detassazione dei premi di produttività, arriva una novità importante per i sostituti di imposta, che per mettersi in regola con i versamenti hanno più tempo, fino e non oltre la data del 16 dicembre del 2011 rispetto alla scadenza originaria, peraltro tra pochi giorni, dell’1 agosto del 2011. A darne notizia nella giornata di ieri, giovedì 28 luglio del 2011, è stata l’Agenzia delle Entrate nel precisare in merito come sia stata diffusa proprio ieri sulla proroga una apposita Circolare, la numero 36/E. Entro il 16 dicembre del 2011, quindi, i sostituti di imposta potranno versare la differenza con la maggiorazione degli interessi dovuti ma senza l’applicazione di alcuna sanzione pecuniaria.

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Irpef agevolata premi produttività

A valere sul triennio 2008-2010, il Fisco permette di fruire ai fini Irpef di una tassazione agevolata sui lavoro legato agli incrementi di produttività, al lavoro notturno ed agli straordinari. L’agevolazione, in particolare, consiste sui relativi compensi nell’applicazione di una tassa secca, quindi un’imposta sostitutiva, al 10% al posto dell’Irpef, ma anche delle addizionali comunali e regionali. Il 10% va applicato, per i premi di produttività percepiti nel 2010, su un massimale di 6.000 euro lordi a fronte del rispetto di un reddito per il lavoratore dipendente che non abbia superato, nel 2009, il livello dei 35 mila euro lordi.