Bollette non decisive per la tassa rifiuti

Secondo quanto affermato dalla commissione tributaria regionale di Palermo, prima sezione, con la sentenza n. 121 del 25 ottobre 2012, l’attivazione delle utenze non sarebbe decisiva e determinante per il pagamento della tassa rifiuti. In altri termini, magazzini e locali di deposito sarebbero soggetti al pagamento della Tarsu anche se non hanno allacci alle reti idriche, elettriche e del gas. Ad essere esclusi dalla tassazione solamente gli immobili non utilizzabili poiché inagibili, inabitabili, diroccati o improduttivi di rifiuti.

Niente Tares se l’immobile non ha utenze

Secondo quanto affermato tra le righe delle indicazioni delle linee guida ministeriali per l’applicazione della Tares, il nuovo tributo sui rifiuti e i servizi, non sarebbero soggette al pagamento del tributo le unità immobiliari destinate a civili abitazioni prive di mobili e di allacci alle reti idriche e elettriche. In altri termini, si legge, tra le unità immobiliari escluse dal prelievo rientrano quelle “adibite a civile abitazione prive di mobili e suppellettili e sprovviste di contratti attivi di fornitura dei servizi pubblici a rete”.

Tassa rifiuti, scopriamo la nuova service tax

A partire dal 2013, con l’abbandono delle “vecchie” Tarsu e Tia, il regime fiscale italiano si arricchirà della nuova Res, il tributo rifiuti e servizi che i Comuni Italiani applicheranno in misura differenziata, in virtù della nuova normativa riconducibile all’interno del federalismo fiscale. L’introduzione è contenuta all’interno del primo decreto correttivo della riforma, approvato lunedì scorso dal Consiglio dei Ministri, e ora in dirittura d’arrivo verso la Conferenza unificata e, in conclusione, verso la bicamerale.

Ma in cosa consiste il nuovo tributo? Ciò che è noto è che la nuova service tax (così è chiamato il nuovo balzello) potrà avere un’aliquota massima pari al 2 per mille, e servirà a compensare la perdita di gettito che i Comuni soffriranno nel corso dei prossimi anni. Principalmente, il pregiudizio per i sindaci dovrebbe arrivare dalla sostituzione dell’Ici con l’Imu, nel 2013 anziché nel 2014, come precedentemente previsto, con un’aliquota ridotta rispetto a quanto prima stabilito (al 6,6 per mille contro il 7,6 per mille).

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