Dallo scorso 1 maggio 2012, le persone residenti in Italia che possiedono unità da diporto di lunghezza superiore a 10 metri sono tenute al pagamento di una tassa annuale molto contestata, i cui frutti sono stati di gran lunga inferiori alle attese. Vediamo allora di saperne di più su tale tassazione dei beni che si preume siano di lusso, e in che modo poter procedere al versamento.
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Controlli fiscali imbarcazioni
I provvedimenti predisposti dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, su richiesta degli operatori della nautica, hanno introdotto una serie di iniziative particolarmente interessanti per cercare di semplificare e rendere più congrui i meccanismi di controllo su yacht e imbarcazioni, contraddistinte dalla presenza di un bollino blu (per evitare la duplicazione dei controlli amministrativi e fiscali), e un più efficace coordinamento tra Guardia costiera e Guardia di finanza.
Tassa sulle barche, ultime precisazioni
Ultime novità in materia di tassa sulle barche. Stando a quanto introdotto all’interno dei chiarimenti contenuti dalla circolare n. 16 / E dell’Agenzia delle Entrate, relativa alla tassa annuale sulle unità da diporto precedentemente introdotta con l’art. 16 del d.l. n. 201 / 2011, infatti, anche il noleggiatore dovrà pagare l’imposta sulle imbarcazioni, poiché il tributo è dovuto sebbene tale fattispecie non sia espressamente prevista dalla norma, che invece si occupa di contemplare le ipotesi di locazione e di leasing. In caso contrario, vi sarebbe un effetto distorsivo del mercato.
Il provvedimento della direzione dell’Agenzia delle Entrate afferma altresì che sono interesaste dal pagamento tutte le unità da diporto della lunghezza di scafo compresa tra un minimo di 10 metri e un massimo di 24 metri (o navi con lunghezza superiore a 24 metri), ad esclusione di quei natanti che il Codice della natuca configura come di lunghezza inferiore ai 10 metri.
Tassa sulle imbarcazioni, le novità della manovra Monti
Particolarmente osteggiata da tutti i proprietari dei natanti, la manovra Monti ha introdotto una serie di provvedimenti finalizzati a tassare i possessori di imbarcazioni, con una incisività del prelievo fiscale che è direttamente proporzionale alla lunghezza della barca, con una misura che desidera pertanto andare a creare un pregiudizio economico maggiore nelle tasche di coloro che risultano essere in proprietà di barche di lusso.
In particolare, stando a quanto riportato dall’articolo 16 della manovra, dal 1 maggio 2012 tutte le unità di diporto che stazionano nei porti marittimi nazionali, navigano o siano ancorate in acque pubbliche, anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa annuale di stazionamento, calcolata per ogni giorno o frazione di esso, in misura dipendente dalla lunghezza dello scafo.