detrazioni

Detrazione spese veterinarie

detrazioniNell’ambito delle spese “scaricabili” in sede di dichiarazione dei redditi, rientrano anche quelle veterinarie. In particolar modo – afferma la circolare 207/E/2000 – è prevista una detrazione Irpef del 19 per cento sulle spese veterinarie sostenute nell’anno (nel nostro caso, nel 2012), sino all’importo massimo di 387,34 euro, ma con una franchigia di 129,11 euro. Tenendo conto degli arrotondamenti, pertanto, il massimo detraibile è pari a 258 euro (387 euro – 129 euro).

La detraibilità delle spese veterinarie

Una decina di giorni fa si era approfondito l’argomento della detrazione fiscale per le misurazioni del colesterolo: si tratta di un caso emblematico di come l’ambito sanitario dia luogo ad agevolazioni tributarie importanti, ma cosa succede invece quando si acquistano dei farmaci che vengono sfruttati per un utilizzo veterinario? Bisogna capire se anche in tale situazione si può parlare liberamente di detraibilità e quali sono le modalità specifiche da seguire. Entrando maggiormente nel dettaglio, bisogna subito sottolineare come la detrazione per le spese veterinarie destinate ad animali da compagnia o da sport sia pari al 19% della spesa totale sostenuta.

Spese, il destino di quelle veterinarie

Il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha dichiarato che “la classificazione delle spese veterinarie come lusso, prevista nel nuovo redditometro, rappresenta certamente un grave errore culturale, sociale e metodologico, che deve essere corretto al più presto”. Una presa di posizione piuttosto netta nei confronti della riconduzione delle spese per gli animali all’interno del perimetro del redditometro, a commento delle scelte proposte con la sperimentazione del nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale.

Il Ministro Brambilla ricorda come “appare davvero incredibile la scarsa conoscenza, da parte di coloro che hanno effettuato tale elenco, del ruolo che gli animali domestici hanno da tempo assunto nel nostro Paese come del resto d’Europa, che li porta ad essere considerati quasi al pari di veri e propri componenti dei nuclei familiari da parte della maggioranza dei cittadini”.