Tassabile il terreno agricolo se “edificabile di fatto”

La plusvalenza generata dalla vendita di un terreno agricolo, ritenuto “edificabile di fatto”, rientra nel caso generale di imponibilità delle cessioni a carattere edificatorio, di cui all’art. 67 del T.U.I.R..

È questo in estrema sintesi ciò che emerge dalla sentenza n. 5166 dell’1 marzo 2013, con cui la Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente avverso ad una cartella esattoriale Irpef, per la mancata tassazione del ricavo dall’alienazione di un fondo ricevuto per successione.

Cassazione: il credito Irap merita il privilegio di riscossione

Uno dei crediti più importanti a livello fiscale è sicuramente quello che vanta lo Stato in relazione all’Irap non versata: come ha riconosciuto la Corte di Cassazione, infatti, si tratta di un vero e proprio privilegio, il quale deve essere soddisfatto in maniera tempestiva, anche prima degli altri crediti. La pronuncia di Piazza Cavour si era resa necessaria dopo che un tribunale toscano aveva deciso di non consentire la riscossione del privilegio a un agente di riscossione. Il principio in questione viene citato dal nostro codice civile, più precisamente dall’articolo 2752: secondo quest’ultimo, infatti, i crediti per contributi diretti dello Stato, per l’Imposta sul Valore Aggiunto e per i tributi degli enti locali godono di un privilegio generale.

Dichiarazione Iva 2011: sui ritardi nessuno sconto

Quando si tratta di assolvere agli adempimenti fiscali, entro un certo termine, la malattia del contribuente non giustifica eventuali ritardi nella presentazione, ad esempio, di dichiarazioni, con conseguente applicazione delle sanzioni. Lo ha stabilito la Cassazione con una recentissima sentenza da cui è emerso in particolare, in accordo con quanto riportato dal Quotidiano telematico Fiscooggi.it, come la malattia non giustifichi la presentazione della dichiarazione Iva oltre i termini.

Più giorni a disposizione per impugnare le cartelle esattoriali

Le multe sono purtroppo una realtà quotidiana, ma la Corte di Cassazione ha deciso di rendere questo adempimento un po’ meno gravoso. In effetti, come è emerso di recente da una sentenza dei giudici di Piazza Cavour, la cartella esattoriale in questi casi è impugnabile dopo diversi giorni: non si tratta più, però, dei consueti trenta, ma di ben sessanta giorni complessivi, una possibilità che il contribuente può sfruttare appieno. Il tempo a disposizione è quindi maggiore, proprio alla luce di questa specifica ordinanza.