Possibile pagare le cartelle di Equitalia in 120 rate dall’11 novembre 2013

cartelle-esattoriali-equitalia-online-simulatore-rateA partire da lunedì 11 novembre 2013 è possibile pagare gli importi notificati attraverso le cartelle di Equitalia, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, anche in 120 rate mensili. E’ stato infatti finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto del Fare, il decreto legge all’interno del quale tale norma aveva trovato posto. 

Sanzione mancato pagamento IRAP

Le dichiarazioni irregolari dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) sono quelle stabilite dal Decreto legislativo 446 del 1997, il testo normativo che ha introdotto questo tributo: si tratta, nello specifico, della dichiarazione redatta non in conformità al modello approvato dal Ministero delle Finanze, la mancata indicazione dei dati rilevanti per l’individuazione del contribuente, la mancata o incompleta indicazione di elementi utili per determinare il tributo, come anche degli elementi utili per i controlli. Quali sanzioni sono previste nello specifico?

Multe stradali più care nel 2013

Appena ieri abbiamo illustrato brevemente alcune linee guida del recente dl che, dal 1 gennaio 2013, permetterà a tutti i cittadini di poter ricevere le multe stradali via posta elettronica certificata. Una nuova procedura – da definire – permetterà pertanto un significativo risparmio delle spese di spedizione (di norma a carico del destinatario) che potranno essere azzerate grazie all’ausilio della posta digitale. Tuttavia, il risparmio generato da questa buona novità rischia di essere annullato dall’incremento del 6 per cento delle multe stradali, previsto con identica decorrenza.

Sanzioni fatture inesistenti

Per la contabilizzazione di fatture inesistenti il nostro ordinamento prevede una particolare disciplina specifica, che mira a punire chi utilizza fatture relative a beni o servizi non effettivamente scambiati, ovvero oggettivamente inesistenti. Cerchiamo allora di comprendere quale sia la principale caratteristica e la natura di questa specifica disciplina, e quali sono le sanzioni che vengono ricollegate a coloro che utilizzano le fatture inesistenti.

Sanzioni assegno irregolare

Secondo quanto sta emergendo dalle interpretazioni che il quotidiano Italia Oggi ha pubblicato sull’articolo 49 del decreto legislativo antiriciclaggio, l’assegno irregolare produrrebbe delle conseguenze negative sia per il soggetto che lo emette, che per il soggetto che lo riceve. Stando alla possibile lettura della norma, infatti, sarebbe possibile sostenere che chi riceve l’assegno irregolare non rischia in realtà nulla: tuttavia non sarebbe così, poiché una disposizione interpretativa sul correttivo chiarirebbe che costituiscono violazione l’emissione, il trasferimento e la presentazione all’incasso di assegni bancari e postali, assegni circolari, vaglia e cambiari privi delle opportune indicazioni.

Nessuna riscossione per importi fino a 30 euro

Il dl sulle semplificazioni fiscali, all’articolo 3, comma 10 e 11, prevede che con decorrenza 1 luglio 2012 non possano più essere accertati, iscritti a ruolo e riscossi, crediti relativi a tributi erariali, regionali e locali di ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superiore ai 30 euro, con riferimento a ogni singolo periodo di imposta.

Ad ogni modo, la nuova norma – in grado di introdurre qualche gradita semplificazione ai rapporti dei contribuenti italiano con il Fisco – prevede altresì qualche dettagli specifico in grado di ridurre i margini di libera interpretazione. Su tutti, ovviamente, il fatto che il nuovo importo di 30 euro non determina il venir meno dell’obbligazione tributaria, e non giustifica i mancati versamenti di somme non superiori a 30 euro. Ma cosa cambia, allora?

Ecco le sanzioni per il mancato pagamento canone RAI

Come noto, il canone RAI è una tassa sul possesso di un apparecchio televisivo. Il suo pagamento è effettuabile attraverso un versamento annuo (eventualmente frazionabile) e riguarda – salvo poche eccezioni – tutti coloro che sono titolari di un dispositivo finalizzato alla ricezione del segnale televisivo. Ma cosa accade nell’ipotesi di mancato o ritardato pagamento? Quali sono le multe cui si va incontro?

Gli abbonati che non hanno provveduto a versare il canone RAI nei tempi previsti, sono tenuti a pagarlo maggiorato di interessi legali e delle spese per la riscossione coattiva, eventualmente promossa dalla amministrazione finanziaria. Il versamento del canone RAI – maggiorato delle more – deve essere effettuato attraverso il bollettino allegato alla richiesta di pagamento inviato dalla RAI.

Sanzioni mancato pagamento canone RAI

Formalmente il canone Rai non è un abbonamento ma piuttosto una tassa (illegittima?) sul possesso di un apparecchio televisivo, applicata a prescindere che si guardino i programmi di “mamma Rai”, appunto, e dalla qualità degli stessi. Fu il Regio decreto-legge 2 febbraio 1938 n. 246, in epoca fascista, ad istituire il controverso tributo, inizialmente applicato soprattutto alla radio, più diffusa della TV, e in generale a tutti gli “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. Sono esentati dal pagamento del canone Rai soggetti in possesso di determinati requisiti: gli over 75; coloro che non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio; coloro il cui reddito, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non superi complessivamente euro 516,46 per tredici mensilità (euro 6.713,98 annui).

Partita Iva inattiva: chiuderla con lo sconto

Chiudere la partita Iva inattiva con lo sconto, ovverosia con una sanzione più bassa, ridotta di un quarto. Questo è quanto viene permesso ai titolari di partita Iva inattiva grazie al Dl 98/2011, ma per sfruttare questo “sconto” occorre fare in fretta visto che c’è tempo entro e non oltre 90 giorni a partire dalla data del 6 luglio del 2011. La chiusura della partita Iva inattiva, entro tale termine, può avvenire versando spontaneamente una sanzione pari ad un quarto di quella massima, pari a 516 euro.

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Unico 2011: la compensazione dei crediti Iva

Rispetto al passato la compensazione dei crediti Iva, sopra specifici livelli di importo, per il contribuente che presenta Unico, è soggetta ad opportune procedure da rispettare. In particolare, la compensazione