Le esenzioni della dichiarazione dei redditi

Come è noto dal diritto italiano, ogni singolo anno i cittadini italiani, in quanto contribuenti, devono presentare all’amministrazione finanziaria la dichiarazione dei redditi: si tratta del documento fiscale che deve essere compilato in modo da portare a conoscenza della stessa Agenzia delle Entrate i redditi che sono stati conseguiti nel corso dell’anno precedente. Ci sono però delle precisazioni importanti da fare in questo senso, in particolare per quel che concerne i redditi che sono esenti da tale tipo di dichiarazione. Quali casi possono rientrare in questo novero così specifico? Entrando maggiormente nel dettaglio, bisogna rifarsi a quello che prevede la legge. Anzitutto, non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi tutti quei soggetti che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o da pensione che viene corrisposto da un solo datore di lavoro, ragione per la quale è prevista l’effettuazione delle ritenute di acconto.

Redditi lavoro e sostituti d’imposta: l’appuntamento con le ritenute

Il 16 di ogni mese i sostituti di imposta, in materia di redditi di lavoro dipendente e assimilati, devono versare al fisco le ritenute applicate sulle buste paga. Trattasi, in particolare, con scadenza il 16 di ogni mese, delle ritenute applicate su salari, stipendi e compensi relativi al mese precedente. I sostituti di imposta titolari di partita Iva sono chiamati a versare le ritenute con il modello F24 e solo ed esclusivamente in via telematica.

Ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico: le novità fiscali

Il Dl 98/2011 introduce un alleggerimento della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati dai contribuenti per i lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione e risparmio energetico. A farlo presente è stata l’Agenzia delle Entrate con una apposita Circolare, la numero 41/E, nella quale si precisa come l’aliquota passi dal 10% al 4% a valere sugli accrediti effettuati a partire dal 6 luglio scorso. La ritenuta, quindi, è stata tagliata; inoltre, l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha fatto presente come possa scattare anche il rimborso.

F24 versamento ritenute lavoro dipendente

Per i lavoratori dipendenti che percepiscono lo stipendio, come noto, sulla busta paga scattano le ritenute fiscali, ragion per cui c’è sempre differenza tra l’importo al lordo e quello al netto. La differenza però non deve essere versata al Fisco dal lavoratore, ma dal datore di lavoro che periodicamente, entro i termini, versa all’Erario le ritenute utilizzando il modello F24. Trattasi, nello specifico, a titolo di acconto, dell’Irpef, ovverosia dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.