detrazione

Marca da bollo elettronica nelle fatture dei regimi minimi

Tutti quei contribuenti che fanno parte dell’ormai celebre “regime dei minimi” hanno un obbligo importante per quel che riguarda le fatture emesse. In effetti, su queste ultime è necessario applicare la marca da bollo da 1,81 euro nel caso in cui l’importo sia superiore a 77,47 euro. Quando invece si ha a che fare con una fatturazione di tipo elettronico, allora si può assolvere questa imposta di bollo in maniera virtuale, dopo aver richiesto la specifica autorizzazione alla nostra amministrazione finanziaria (vedi anche Come determinare l’imposta di bollo virtuale). Sono varie le opzioni che si possono sfruttare per la richiesta a cui si sta facendo riferimento. Anzitutto, c’è la domanda preventiva.

Regimi fiscali, i requisiti per i nuovi minimi

Come noto, il vecchio regime fiscale del “forfettone” è stato stravolto sulla base dei recenti interventi normativi. Vediamo quindi come sono cambiati i requisiti per l’accesso al nuovo regime dei minimi.

Innanzitutto, per poter rientrare nel nuovo regime (sicuramente più conveniente di quello ordinario), è necessario che il contribuente non abbia esercitato attività professionale, d’impresa o associata o familiare nel corso dei tre anni precedenti l’inizio dell’attività. Inoltre, la nuova attività non deve in alcun modo costituire la prosecuzione sostanziale di altra attività svolta sottoforma di lavoro dipendente. Una clausola, quest’ultima, che impedirebbe di fatto la lavoratore dipendente di potersi “trasformare” in lavoratore autonomo, proseguendo l’attività negli stessi locali dell’azienda, e nei confronti della clientela già servita in qualità di lavoratore dipendente.

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Regime dei minimi, addio a 500 mila posizioni

Come era ampiamente preventivabile, la riforma del regime dei minimi contenuta negli ultimi provvedimenti estivi, provocherà un’emorragia di posizioni agevolate davvero ingente. Stando a quanto rivela un recente studio riportato sulle pagine del quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, tale emorragia sarà pari a circa 500 mila liberi professionisti, lavoratori autonomi e piccoli esercenti, che daranno l’addio al conveniente regime agevolato per abbracciare quello ordinario.

Una cifra – quella delle 500 mila unità di cui sopra – che sembra ancora più rilevanti se espressa in termini percentuali. Sempre stando a quanto afferma il quotidiano economico finanziario, infatti, uscirebbe dal regime dei minimi il 96% di chi, attualmente, ne fa parte. Un addio doloroso, in alcuni casi, visto e considerato che il regime ordinario comporta non solamente più adempimenti, quanto anche e soprattutto un rincaro del prelievo.

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