Negli ultimi giorni, come noto a tutti i nostri lettori più affezionati, abbiamo parlato più volte del redditometro, cercando di scoprire quale sia il suo funzionamento, in che modo funzionino le verifiche incrociate e, in sintesi, come viene effettuata l’istruttoria. Cerchiamo oggi di introdurre un penultimo argomento sequenziale, relativo alla modalità di effettuazione dell’incontro del contribuente con l’Agenzia delle Entrate, potenziale premessa dell’accertamento.
redditometro 2013
Istruttoria redditometro 2013
Negli ultimi due giorni abbiamo avuto modo di comprendere cosa sia il redditometro, quali siano – in sintesi – le verifiche effettuate da tale strumento, e in che modo si possa pervenire al conseguimento di un esito finale, in grado di dare o meno il via alle successive fasi che condurranno al potenziale accertamento. Vediamo oggi quali siano le caratteristiche della fase di istruttoria, antecedente la possibilità di incontrare il contribuente oggetto di verifica.
Esito del redditometro
Ieri abbiamo avuto modo di rappresentare brevemente quali siano le caratteristiche del nuovo redditometro 2013, uno strumento che – nella mente dell’Agenzia delle Entrate – potrebbe permettere di scovare importanti sacche di evasione attraverso il confronto tra il reddito dichiarato e quello presunto. Ma in che modo opera l’esito del redditometro? Quali sono i confronti che gli automatismi del Fisco è in grado di effettuare?
Rinvio spesometro 2013 a luglio
Nuovo rinvio per il c.d. “spesometro”. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 31 gennaio 2013, infatti stabilisce come il termine delle comunicazioni da parte degli operatori finanziari debba slittare al 31 luglio 2013. Si tratta, in evidenza, del terzo rinvio dell’adempimento, visto e considerato che la scadenza iniziale del 30 aprile 2012 era stata infatti differita prima al 15 ottobre 2012, quindi al 31 gennaio 2013.
Onere prova redditometro
Del redditometro abbiamo parlato più volte, anche nel recente passato. E altrettante volte abbiamo sottolineato come – tra i principali punti di debolezza di tale strumento – vi sia il fatto che l’onere della prova ricada sulla figura del “pover” contribuente. Tuttavia, una recente posizione da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, rischia di invertire tale tendenza: bisognerà solamente comprendere in che modo, gli uffici delle Entrate, applicheranno l’invito a non far ricadere sul contribuente tale onere.