Ravvedimento operoso, le ultime novità elencate dall’Agenzia delle Entrate

Senza ombra di dubbio, uno degli istituti più discussi degli ultimi tempi in maniera fiscale, è il ravvedimento operoso. Una prassi che necessita di molti chiarimenti. Molti ne sono già stati dati nel corso del tempo. Alla base sembra esserci una regola non scritta: il Fisco cerca in tutti i modi di recuperare fondi utili alle casse dello Stato e la disponibilità a venire incontro ai contribuenti è massima.

Sanzione mancato pagamento IRAP

Le dichiarazioni irregolari dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) sono quelle stabilite dal Decreto legislativo 446 del 1997, il testo normativo che ha introdotto questo tributo: si tratta, nello specifico, della dichiarazione redatta non in conformità al modello approvato dal Ministero delle Finanze, la mancata indicazione dei dati rilevanti per l’individuazione del contribuente, la mancata o incompleta indicazione di elementi utili per determinare il tributo, come anche degli elementi utili per i controlli. Quali sanzioni sono previste nello specifico?

L’Agenzia delle Entrate riepiloga le novità degli studi di settore

La circolare 8/E che la nostra amministrazione finanziaria ha reso pubblica nel corso della giornata di ieri ha avuto il merito di fornire delle risposte adeguate e più accurate sugli studi di settore, in particolare sui benefici ad essi collegi e sui vari presupposti di accertamento. Di cosa si tratta esattamente? Come ricorda lo stesso documento dell’Agenzia delle Entrate, il Decreto legge 98 del 2011 (la cosiddetta “manovra correttiva”) ha previsto la modifica dello strumento in questione, anche nell’ipotesi di un’approvazione già realizzata: l’obiettivo di questa misura è quella di integrare in maniera opportuna i provvedimenti, così da rispettare l’andamento dell’economia e dei mercati. Il testo normativo a cui si è appena fatto riferimento, inoltre, ha l’intento di rendere gli studi di settore una stima sempre più precisa dei compensi e dei ricavi conseguiti dagli operatori.

Tasse Unico 2011 e studi di settore, ultima chiamata

Siamo all’ultima chiamata per quel che riguarda il pagamento delle tasse di Unico 2011 da parte dei contribuenti, ed in particolare, tra gli altri, di quelli che oltre a presentare il modello di dichiarazione devono anche applicare gli studi di settore. Quella di venerdì prossimo, 5 agosto del 2011, è infatti la scadenza ultima per versare le tasse di Unico 2011, con una maggiorazione dello 0,40%, senza poi dover incorrere nelle sanzioni pecuniarie previste dal ravvedimento operoso.

Unico 2011: tasse, pagamento sempre entro novembre

Ogni anno le tasse di Unico 2011 si pagano, indipendentemente dalla modalità di rateazione scelta, sempre e comunque entro il mese di novembre e come al solito sempre utilizzando il modello F24. Nell’ambito di tale scadenza limite, pur tuttavia, le imposte, Irpef, le addizionali ed eventualmente l’Irap, si possono pagare a rate e/o in un’unica soluzione facendo sempre coincidere l’ultima rata entro e non oltre il 16 novembre di ogni anno. Per quanto riguarda le scadenze per la rateazione e da quando quindi farla partire, le date variano a seconda che il contribuente che presenta Unico 2011 sia una persona fisica, una società di capitali oppure una società di persone.

Unico 2011: pagamento tasse con ravvedimento frazionato

Per chi, per qualsiasi ragione, nei prossimi mesi dovesse pagare le tasse di Unico 2011 in ritardo, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso, breve o lungo che sia, può avvalersi nel caso anche del cosiddetto ravvedimento frazionato, ovverosia il pagamento di quanto dovuto al Fisco in più tranche, in più versamenti per intenderci, fermo restando che il contribuente versi le sanzioni e gli interessi dovuti. A chiarirlo nei giorni scorsi è stata l’Agenzia delle Entrate con un’apposita risoluzione, la numero 67/E.

Ravvedimento: importante Risoluzione delle Entrate

Sì al ravvedimento parziale, ma con le sanzioni e con gli interessi da applicare che devono andare di pari passo. Questo è quanto nella giornata di ieri, giovedì 23 giugno del 2011, ha spiegato e chiarito l’Agenzia delle Entrate con un’apposita Risoluzione, la numero 67/E, con la quale si precisa che il ravvedimento frazionato, che non rappresenta un ravvedimento a rate, è ammesso a patto che il contribuente paghi gli interessi e le sanzioni, ed a patto che nel frattempo da parte dell’Amministrazione finanziaria dello Stato non siano intervenuti dei controlli.

Dilazione pagamenti Irpef

Il Fisco permette di pagare l’Irpef anche a rate mensili a patto di rispettare precise condizioni e termini. Innanzitutto, in accordo con quanto ricorda proprio l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del