Tassi pressione fiscale Europa 2012

Gli italiani sono un popolo particolarmente tartassato dal Fisco. Eppure, in ambito europeo, il BelPaese non è titolare del record assoluto di maggiore pressione fiscale. Secondo quanto rivelano gli ultimi dati Eurostat, infatti, il primato delle tasse più elevate del vecchio Continente spetterebbe a Svezia e Danimarca, con percentuali di pressione fiscale rispettivamente pari al 56,6 per cento e al 55,4 per cento.

Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne l’Italia, Bruxelles sostiene che la pressione delle Entrate italiane sui contribuenti dovrebbe giungere dal 45,6 per cento di fine 2011 al 47,3 per cento di fine 2012. Una percentuale in fortissimo incremento, che giunge dopo un lungo periodo di stabilità sostanziale, visto e considerato che nel 2000 la pressione fiscale sulle tasche degli italiani era pari al 45,9 per cento, addirittura di più di quanto rilevato alla fine dello scorso anno.

Pressione fiscale oltre il 60%

Secondo quanto sta emergendo da uno studio condotto dalla Fondazione Commercialisti italiani in merito alla tassazione delle persone fisiche, dipendenti e lavoratori autonomi, la pressione fiscale italiana sarebbe in grado di superare perfino il 60%, nelle ipotesi di lavoratori con reddito pari a 50 mila euro.

Stando alla simulazione effettuata dalla Fondazione, relativa a un lavoratore autonomo senza gestione separata Inps, con reddito lordo civile pari a 50 mila euro, ogni anno si devono sborsare 11.870 euro di Irpef netta, 503 euro di addizionale regionale, 164 euro di addizionale comunale, 14.921 euro di versamenti Inps e alle casse di previdenza, 2.146 euro di Irap. In totale, un reddito netto annuo di 20.396 euro, per una tassazione percentuale pari al 59,21%. Se a questo aggiungiamo l’incidenza delle altre imposte pagate nell’anno al netto del beneficio fiscale, otteniamo una percentuale di tassazione reale del 61,66%.

Pressione fiscale: tagliato un nuovo livello record

Secondo una nuova recentissima rilevazione, la pressione fiscale italiana avrebbe appena tagliato un nuovo, poco invidiabile record e si appresterebbe a siglare nuovi gradini proprio a causa della manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.

La pressione fiscale italiana, pari al 41,6%, dovrebbe pertanto rispettare il cattivo auspicio del rialzo al 42,7% stimato dal precedente governo per la fine dell’anno, ponendo inoltre le basi per un nuovo rialzo, che sarà influenzato in maniera prioritaria dai 30 miliardi di euro della nuova manovra, due terzi della quale riguardante la leva fiscale, assunta come strumento fondamentale per ottenere il pareggio di bilancio nei tempi promessi.

Secondo alcune stime, la manovra potrebbe influenzare la pressione fiscale italiana di circa 1,8 punti percentuali, permettendo pertanto al peso del Fisco sulle tasche degli italiani di poter arrivare al record di 44,5 punti percentuali, che porrebbe l’Italia quale indiscusso (e poco invidiato) leader in questa speciale classifica dei cittadini più tartassati del vecchio Continente.

Pressione fiscale, prevista nuova crescita nel 2012

Chi pensava che il 2011 potesse rappresentare un picco massimo storico nell’andamento della pressione fiscale italiana, avrà modo di ricredersi. Stando infatti a una recente analisi condotta dalla Banca d’Italia, il 2012 si proporrà come un esercizio ancora più gravoso per quanto concerne il fisco, e la sua mano sulle tasche degli italiani.

Bankitalia afferma come la pressione fiscale salirà ancora nel 2012, toccando pertanto dei massimi storici, anche senza contare gli effetti della clausola di salvaguardia inserita nella manovra da più di 54 miliardi di euro, utile per consentire il raggiungimento del pareggio di bilancio già nel 2013, e non più nel successivo 2014.