Il programma per ridurre la pressione fiscale sulle buste paga degli italiani è uno dei primi impegni del Governo.
Pressione fiscale
Pressione fiscale, come ridurla?
All’interno della legge di Stabilità sembra emergere chiaramente un disegno di politica economica e sociale probabilmente finalizzato ad accompagnare per il resto della legislatura.
Pressione fiscale: di quanto aumenterà da qui al 2019?
Nel complesso, da qui a cinque anni i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno. L’aumento si attesta al +13%.
Pressione fiscale, Italia quarto Paese al mondo
Durante lo scorso anno, secondo le ultime verifiche, si è verificato un incremento della pressione fiscale che è salita dal 43,2% al 43,3% del prodotto interno lordo. Si tratta di un nuovo record.
Riduzione Irap per le imprese
Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze arrivano direttive precise per conferire un maggior raggio d’azione alle imprese nell’ottica di agevolare nuove assunzioni. L’obiettivo di Padoan è quello di elevare i finanziamenti portandoli da due a cinque miliardi di euro, per poi ridurre l’Irap oppure i contributi sul lavoro.
Vita difficile per le imprese in Italia. Pressione fiscale alle stelle
Non ci sono dubbi per quanto riguarda la pressione fiscale esercitata dal Fisco italiano che secondo le stime nel 2013 ha raggiunto il 44,3% del Pil. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, lo ha spiegato dopo la divulgazione della stima della pressione fiscale effettiva contenuta nel Rapporto promosso da Cna Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
La pressione fiscale italiana sale dell’1,2 per cento nel 2013 secondo l’OCSE
Nel corso dell’ultimo anno e, soprattutto, nel corso degli ultimi 5 anni, a partire dal delinearsi del periodo di recessione e di crisi che non si è ancora concluso, la pressione fiscale italiana è continuata ad aumentare, raggiungendo un livello sempre più alto tra i paesi europei.
La pressione fiscale italiana sale al 44% del PIL a fine 2013
Mancano ormai pochi giorni alla fine dell’anno e in molti settori è tempo di bilanci. A delineare il quadro delle entrate e delle uscite annuali dello Stato Italiano ci ha pensato la Banca d’Italia, che ha recentemente rilasciato i dati relativi alla pressione fiscale che grava sulle spalle dei contribuenti italiani.
Fisco troppo pesante – Bankitalia
Il fisco italiano è troppo pesante e danneggerebbe crescita economica e onestà. A sostenerlo è la banca d’Italia, che ha formalmente aperto una sostanziale richiesta nei confronti di una redistribuzione della pressione fiscale, predicando l’eliminazione delle incertezze in vigore sulle tasse immobiliari, e evidenziando la necessità di ulteriori correzioni per poter perseguire l’obiettivo atteso del pareggio del bilancio statale.
Pressione fiscale al 52%
Secondo quanto affermano gli ultimi dati Istat sui conti pubblici italiani, nel corso dell’ultimo trimestre 2012 si sarebbe verificato un record storico nella pressione fiscale tricolore, con punte del 52%. La media dello scorso anno è invece pari al 44%, con contemporaneo miglioramento del rapporto tra deficit e Pil, ora pari al 2,9 per cento (il 3 per cento includendo anche il peso dei derivati). Ma vediamo più nel dettaglio quali sono state le principali considerazioni formulate dall’Istituto.
Rincari fiscali per le imprese assicurative
Secondo quanto sostenuto da Valerio Stroppa su Italia Oggi del 21 dicembre 2012, il fisco sta diventando più caro per le imprese operanti nel settore assicurativo. L’imposta che è infatti dovuta sulle riserve matematiche dei rami vita passa infatti dallo 0,35% allo 0,5% per il 2012, per poi scendere allo 0,4% per il 2013. L’intervento dovrebbe fruttare alle casse statali un introito complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro in più nei prossimi quattro anni.
Pressione fiscale Svizzera in calo
Continua a calare la pressione fiscale svizzera. Secondo quanto affermato dall’amministrazione federale delle finanze, infatti, nel corso del 2011 gli oneri fiscali sono ammontati al 26,7 per cento del lordo economico, con un trend decrescente che potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Insomma, un livello di peso fiscale piuttosto invidiabile rispetto a quanto rilevato negli altri mercati europei, che conferma la Svizzera quale approdo di importanti patrimoni che, evidentemente, vogliono sfuggire a tassazioni ben più ingenti.
Stangata fiscale di fine anno
Le tredicesime non sono ancora arrivate nei portafogli dei dipendenti italiani ma, probabilmente, il loro peso sarà comunque annullato dagli aggravi di fine anno. Secondo uno studio compiuto dalla Cgia di Mestre, l’introduzione dell’imposta municipale unica, gli aumenti dell’imposta sul valoer aggiunto, le accise sui carburanti, l’addizionale Irpef e altri oneri fiscali, avrebbero pesato sui bilanci delle famiglie italiane per un costo vicino ai 726 euro.
Pressione fiscale imprese del Sud Italia
L’eccessiva pressione fiscale è avvertita dalle imprese del Sud Italia come fondamentale determinante di inefficienze. A confermarlo è una recente ricerca compiuta dall’Ipsos, che intervistando 240 imprenditori ha elaborato alcune importanti statistiche, evidenziando ad esempio che il peggior impedimento per un naturale sviluppo delle attività imprenditoriali del Mezzogiorno arriverebbe dall’eccessivo carico fiscale (avvertito dall’80% come un problema rilevante), a seguire dalle lungaggini della pubblica amministrazione (74%), poi dall’inefficienza della politica locale (62%). Solo il 30 per cento ritiene infine molto gravi le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia.