Fisco e plusvalenze, cosa c’è da sapere?

Quando si parla di plusvalenze, uno dei rischi maggiori è quello di incorrere in contenziosi con il Fisco. In sintesi, succede quando non vengono seguite le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

Si avvicina la scadenza dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze

Il 16 gennaio del 2013 è una data che istituti di credito, società di intermediazione mobiliare (Sim) e altri intermediari autorizzati non devono dimenticare: si tratta, infatti, della scadenza fiscale che è stata fissata dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento dell’imposta sostitutiva. In pratica, si sta parlando del tributo applicato nel corso del mese di novembre e che grava sulle plusvalenze. Volendo essere ancora più precisi, si tratta del regime del risparmio amministrato. Anche la scorsa estate questo termine tributario ha avuto risalto, visto che a giugno si era parlato dell’ultima settimana per l’imposta sostitutiva delle plusvalenze.

Tassazione delle plusvalenze, il luogo non ha importanza

Quanto si parla del trattamento fiscale che viene riservato alle plusvalenze, si nota immediatamente una bella differenza tra quelle che maturano nel territorio nazionale e quelle che invece lo fanno all’estero: in effetti, nel primo caso la tassazione non può essere fatta subentrare fino a quando non si realizzano in maniera concreta, mentre nel secondo l’imposizione tributaria ha senso fin dal momento in cui le stesse sono latenti. La Commissione Europea ha contestato una specifica norma in tal senso, vale a dire quella che prevede una tassazione immediata delle plusvalenze latenti, più specificamente quando una società provvede a trasferire la propria sede amministrativa o quella operativa nel territorio di un altro stato membro.

Le ultime decisioni fiscali sui piani di stock option

Una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione ha riguardato da vicino il tema relativo alle stock option: secondo i giudici di Piazza Cavour, infatti, c’è bisogno di una distinzione dei momenti in questione, vale a dire quello in cui si assegna il diritto di opzione e quello in cui si verifica l’esercizio stesso. Questa decisione è motivata col fatto che le azioni sottostanti diventano parte del patrimonio del dipendente quando l’opzione viene esercitata oppure ceduta, di conseguenza la disciplina che bisogna applicare è quella in vigore al momento dell’esercizio.

Ultima settimana per l’imposta sostitutiva delle plusvalenze

È rimasta soltanto una settimana per organizzarsi e non mancare una delle principali scadenze fiscali del prossimo 18 giugno: si tratta, infatti, dell’ultimo giorno disponibile per le aziende e gli enti interessati che sono obbligati al pagamento della prima o unica rata di una tassa molto particolare, vale a dire l’imposta sostitutiva del 6% che riguarda le plusvalenze che sono state iscritte in bilancio. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’importo massimo che è previsto in questo caso non deve superare i trecento milioni di euro, mentre queste stesse plusvalenze devono scaturire dalle valutazioni di metalli preziosi per l’utilizzo non industriale. L’intera operazione viene svolta attraverso il modello F24 in formato telematico: nel caso di specie, bisogna far riferimento a un codice tributo, il 1830, il quale identifica proprio l’imposta sostitutiva appena spiegata, più precisamente il suo saldo.