Le partite Iva e la scadenza del 28 febbraio

La fine di questo mese di febbraio sarà un momento fondamentale per molte partite Iva del nostro paese: si sta facendo riferimento, infatti, al termine ultimo per spedire mediante la modalità telematica la comunicazione dei dati relativi all’Imposta sul Valore Aggiunto del 2012. La scadenza in questione è utile per evitare qualsiasi tipo di sanzione pecuniaria. In aggiunta, questi stessi dati sono importanti per quel che riguarda i versamenti del nostro paese al bilancio comunitario. Il prossimo 28 febbraio, tra una settimana esatta dunque, non tutte le partite Iva dovranno comunicare i loro dati. È dunque importante fare chiarezza da questo punto di vista.

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Partite IVA chiarimenti su durata nella presunzione co.co.co.

La legge n. 92/2012 ha introdotto l’art. 69-bis nel d.lgs. 276/2003, al fine di contrastare quei fenomeni distorsivi che nascondono – dietro la titolarità di una regolare partita IVA – prestazioni che siano inquadrabili nell’ambito di una collaborazione coordinata continuativa, o nell’ambito del lavoro subordinato. Abbiamo ieri visto come la legge, nella sua stretta formulazione, non chiarisca tutti i dubbi relativi ai requisiti che occorre possedere per non ricadere negli ambiti di presunzione.

Una nuova funzionalità per la verifica online delle partite Iva

C’è una novità piuttosto interessante per i contribuenti che sono titolari di partita Iva: in effetti, dalla giornata di ieri è possibile accedere al sito web della nostra amministrazione finanziaria e verificare in maniera puntuale e precisa se una partita Iva è appunto valida e funzionante, conoscendo al tempo stesso quali sono i dati identificativi del soggetto che ne è titolare. Nel dettaglio, si tratta della nuova applicazione telematica che è stata messa a disposizione dal portale dell’Agenzia delle Entrate e che prevede un opportuno accesso libero. Dopo le novità sulle false partite Iva di un mese fa, ecco che si provvede a fornire un servizio piuttosto utile per una vasta platea di beneficiari.

Novità false partite IVA

Torniamo oggi su un argomento molto delicato, del quale diverse volte abbiamo parlato negli ultimi mesi: la stretta sulle false partite IVA attraverso la presunzione secondo cui le prestazioni lavorative rese da persona titolare di posizione fiscale ai fini IVA siano considerate – salvo che venga fornita prova contraria da parte del committente – dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa, a patto che ricorrano almeno due dei tre presupposti previsti dalle modifiche alla riforma del lavoro Fornero, introdotte dalla legge di conversione del dl sviluppo.

Partite IVA giugno 2012

Continuano a crescere le partite IVA durante il mese di giugno 2012, sebbene ad un ritmo evidentemente inferiore rispetto a quanto riscontrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel sesto periodo dell’attuale esercizio, infatti, sono state aperte 40.444 nuove posizioni Iva, con una flessione che su base annua è in grado di toccare il 3,3 per cento. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le considerazioni prodotte a margine della pubblicazione degli ultimi dati statistici da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Partite Iva: a maggio aumento grazie alle persone fisiche

Come accade ogni mese, sono stati diffusi i dati relativi alle aperture di nuove partite Iva: come ha puntualmente fatto rilevare l’Osservatorio predisposto per tale scopo dal Dipartimento delle Finanze, il mese di maggio si è caratterizzato per l’apertura di 47.778 nuove posizioni, un numero che può essere definito sostanzialmente stabile rispetto a quello dello stesso mese del 2011, mentre il confronto con aprile (un mese prima quindi) ha evidenziato una crescita di quasi tre punti percentuali.

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Aperture partite IVA – dati aprile 2012

Nel corso del mese di aprile le nuove partite IVA aperte hanno subito un calo del 3 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e del 26 per cento rispetto al mese di marzo. In particolare, ad aver subito un vero e proprio crollo su base annua sarebbero le nuove partite IVA aperte nel settore delle attività immobiliari (con un passo indietro del 28 per cento), nella fornitura di acqua, di reti fognarie e della gestione dei rifiuti (- 41 per cento). Particolarmente grave anche la contrazione delle nuove partite IVA nel settore delle manifatture (- 7,50 punti percentuali).

Ma non solo. I dati aggregati mostrano significative flessioni del 50% nei derivati del petrolio e negli autoveicoli, cali del 22 per cento nella fabbricazione dei prodotti in metallo e del 35 per cento nell’elettronica domestica. In flessione anche le attività finanziarie e assicurative (- 23 per cento rispetto a marzo, – 10,4 per cento rispetto ad aprile dello scorso anno).

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Partite Iva: i nuovi ingressi aggiornati a marzo 2012

L’osservatorio creato presso il Dipartimento delle Finanze ha fornito dei dati molto interessanti per quel che riguarda le partite Iva del nostro paese: in pratica, è stata aggiornata la loro situazione allo scorso mese di marzo e ci si è accorti che il numero complessivo di richieste di apertura è aumentato di ben 7,4 punti percentuali rispetto a un anno esatto fa. Come si spiega tutto questo? Anzitutto, bisogna sottolineare come le nuove entrate a cui si sta facendo riferimento siano ormai pari a oltre 62mila. In pratica, l’osservatorio in questione ha analizzato nel dettaglio tutte le informazioni e i dati resi disponibili dall’Anagrafe Tributaria, elaborando poi i risultati che si stanno commentando in base a vari fattori, in primis l’attività economica, ma anche i dati anagrafici dei soggetti.

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Partite IVA – dati di febbraio 2012

Il Ministero dell’Economia ha fornito i dati relativi all’andamento delle partite IVA italiane. In particolare, il Dipartimento delle Finanze ha accertato l’apertura di 55.434 nuove iniziative IVA, con una invarianza sostanziale rispetto al precedente febbraio 2011 (- 0,64 punti percentuali) e un decremento piuttosto corposo rispetto al precedente gennaio 2012 (- 36,7 punti percentuali), comunque poco significativo considerata l’attuale tendenza a concentrare l’apertura di posizioni IVA all’inizio dell’anno.

Per quanto concerne la distribuzione per natura giuridica, viene confermata la forte preponderanza delle persone fisiche nell’apertura di partite IVA, con quota pari al 76,8%. Tra le altre forme giuridiche, invece, le società di capitali “conquistano” una fetta pari al 14,8%. Contrariamente a queste ultime, ad ogni modo, è l’andamento delle persone fisiche neo titolari di partita IVA a generare un soddisfacimento sostanziale, considerato il loro incremento nella misura di 4,6 punti percentuali, che permette di bilanciare la contrazione di aperture per altre forme societarie.

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Partite IVA, tutte le ultime novità

Tempi duri per i “furbi” che cercano di aggirare le normative sulle relazioni di lavoro subordinato attraverso le c.d. partite IVA fittizie. Stando a quanto si legge a mezzo stampa nelle ultime ore, il ministro Fornero ha proposto una presunzione salvo prova contraria del carattere coordinato e continuativo (e, pertanto, non autonomo e occasionale) tutte le volte che la collaborazione duri più di sei mesi in un anno, da cui il collaboratore ottenga più del 75% di tutti i ricavi complessivamente percepiti per il proprio lavoro, e comporti la fruizione di una postazione di lavoro presso il commitente.

In altri termini, attraverso tale presunzione (che ad ogni modo non riguarda i liberi professionisti) cerca di evitare la formazione di quelle relazioni di lavoro sostanzialmente subordinate, ma formalmente rappresentate da una collaborazione autonoma, imposta dal datore di lavoro / committente al fine di aggirare la normativa sul lavoro dipendente, certamente più onerosa.

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