Il 2012 sarà nuovamente un anno di agevolazioni fiscali per gli autotrasportatori: la conferma è giunta direttamente dall’amministrazione finanziaria dello Stato, la quale ha ricordato quali sono gli importi e i valori esatti per quel che concerne il recupero da imposta. Che cosa è stato stabilito nel dettaglio dall’Agenzia delle Entrate? Entrando maggiormente nello specifico, bisogna sottolineare come tutte quelle imprese che sono attive nell’ambito dell’autotrasporto di merci (non ha importanza la distinzione tra il conto proprio e il conto terzi) abbiano la possibilità di recuperare nei prossimi mesi una somma massima di trecento euro per ogni singolo mezzo. L’operazione che è stata appena spiegata deve essere perfezionata necessariamente tramite il modello F24, prestando attenzione alla segnalazione degli importi che sono stati pagati lo scorso anno in qualità di contributi destinati al Servizio Sanitario Nazionale sui premi assicurativi (danni relativi alla circolazione di veicoli di dimensioni notevoli).
modello f24
I codici tributo per recuperare le somme indebite nell’F24
I codici tributo 3898 e 3899 sono i due riferimenti numerici che devono essere sfruttati da tutti quei contribuenti che si sono resi protagonisti di una fruizione di somme e crediti di imposta in maniera indebita: in effetti, la nostra amministrazione finanziaria è solita recuperare questi importi in base a quanto previsto dalla Legge Regionale numero 12 del 2007, un testo che si riferisce alla Campania e agli incentivi destinati a imprese e aziende per il piano di sviluppo economico regionale. In pratica, la legge è stata promulgata per sostenere gli investimenti produttivi che sono effettuati in questo territorio, ma ovviamente non tutti hanno diritto al credito. Proprio per risolvere questi inconvenienti, una recente circolare della stessa Agenzia delle Entrate ha chiarito ogni dettaglio a tal proposito, spiegando come recuperare le somme indebite attraverso il modello F24.
La chiusura delle partite Iva inattive col modello F24
La chiusura delle partite Iva che non vengono più utilizzate in quanto inattive dai propri titolari sta beneficiando di una proroga che vale la pena approfondire: chi dovesse dimenticare o omettere in maniera volontaria la presentazione del documento che certifica la cessazione dell’attività sarà costretto a pagare una sanzione pecuniaria, come previsto espressamente dal Dpr 633 del 1972 (il cosiddetto “Decreto Iva”), ma sono rimasti a disposizione soltanto altri quattro mesi per tale operazione. Questa novità deriva da quello che siamo abituati a chiamare Decreto Milleproroghe, il quale ha stabilito appunto una nuova scadenza in questo senso, vale a dire il 2 aprile del 2012. Per il resto, le disposizioni da rispettare sono sempre le medesime.
Il Fisco introduce il contributo di mobilità per l’F24
La risoluzione 129/E dell’Agenzia delle Entrate risale ormai a quattro giorni fa, ma il suo contenuto merita un ampio approfondimento: in effetti, si tratta del documento che la nostra amministrazione finanziaria ha pubblicato per rendere nota l’istituzione del contributo Acim (Anticipazione Contributo di Ingresso Mobilità), una causale molto importante in ambito previdenziale e da sfruttare nell’ambito della compilazione del modello F24. Come bisogna adeguarsi in questo senso? La causale in questione dovrà essere elencata all’interno della sezione “Inps”, più precisamente nel campo destinato ai contributi, nel campo in cui vengono elencati gli importi a debito versati. Altri elementi importanti da segnalare in tal senso sono il codice della sede competente per quel che concerne l’ente previdenziale e il periodo di riferimento.
Regolarizzazione dell’Iva: il termine scade il 27 dicembre
C’è quasi tutto il mese di dicembre a disposizione per regolarizzare gli errori in cui ci si può essere imbattuti con l’aumento dell’Iva di un punto percentuale (l’aliquota è passata dal 20 al 21%): la data in questione è il 27 dicembre prossimo, quando i calcoli erronei dei contribuenti potranno essere sanati e porvi il giusto rimedio, anche perché non ci si è ancora abituati del tutto alla nuova situazione. L’entrata in vigore della nuova aliquota risale allo scorso 17 settembre, dunque sono meno di tre mesi che si ha a che fare con questa novità, non molti in verità. Già a ottobre, però, la nostra amministrazione finanziaria aveva intuito l’aria che tirava e di conseguenza ha emesso una apposita risoluzione: si tratta della circolare 45/E di quest’anno, la quale ha messo in luce quali sono le linee guida da seguire per evitare proprio gli errori, ma anche scongiurare le sanzioni pecuniarie che sono previste in questi casi.
Contenziosi col Fisco: la chiusura con il modello F24
Siete dei contribuenti che hanno avuto una lite con il fisco del valore non superiore ai ventimila euro? La chiusura del contenzioso è diventata davvero semplice per il nostro paese, visto che tale operazione può avvenire entro e non oltre il prossimo 30 novembre, andando a beneficiare di un importo da versare in forma agevolata. Il pagamento in questione è espressamente previsto dal Decreto legge 98 del 2011, quella che siamo abituati a chiamare “manovra correttiva di luglio”, la quale ha introdotto la possibilità di dare una definizione più rapida e agevole alle liti tributarie non anteriori allo scorso 1° maggio; in particolare, il riferimento va alle controversie che possono essere sorte tra i contribuenti stessi e le Commissioni Tributarie, ma anche i giudici ordinari e quelli della Corte di Cassazione.
Mezzogiorno: ancora nessun codice tributo per il credito d’imposta
L’Associazione Contribuenti Italiani ha lanciato un allarme piuttosto pesante per quel che concerne l’economia del nostro Mezzogiorno: secondo il numero uno di questo ente, Vittorio Carlomagno, la situazione è critica e si investe troppo poco in titoli di Stato, anche se una soluzione al problema esiste ed ha carattere fiscale. Anzitutto, c’è da precisare che Contribuenti.it ha incaricato Krls Network of Business Ethics per la redazione di un’indagine sullo stato di salute dell’economia dell’Italia meridionale. Ebbene, da questa ricerca è emerso chiaramente come i fondi del Decreto Sviluppo, in particolare quelli relativi ad assunzioni e investimenti, sono ancora bloccati e che l’economia ha subito nel suo complesso una preoccupante regressione di ben 4,7 punti percentuali nel corso di quest’anno.
Società trasparenti e F24: vietato lo scambio di ritenute
Vi sono molte società di capitali, in primis le società per azioni e quelle a responsabilità limitata, che optano per la trasparenza aziendale: è proprio ad esse che si è rivolta la nostra amministrazione finanziaria con un’apposita circolare, la risoluzione 99/E. Che cosa viene disposto esattamente con questo documento? Il primo concetto che balza agli occhi è il fatto che tali enti non dovranno permettere lo scambio di ritenute d’acconto con i soci. In effetti, la trasparenza è dettata proprio dal fatto che le ritenute stesse vengono subite e quindi non si possono mantenere in alcun modo per poi procedere con la compensazione fiscale all’interno del modello F24. La precisazione dell’Agenzia delle Entrate non è di poco conto, anche perché soltanto due anni fa questo meccanismo tributario era invece consentito.
Avvisi esecutivi e F24: ecco i codici tributo per il 1° ottobre
Mancano appena due giorni al debutto ufficiale della nuova disciplina relativa agli atti di accertamento, più precisamente la loro esecutività: come ha precisato l’Agenzia delle Entrate, infatti, dal prossimo 1° ottobre bisognerà prestare la massima attenzione a queste riscossioni e alle modalità da rispettare, visto che gli atti stessi cominceranno a diventare appunto esecutivi dopo sessanta giorni dal momento della notifica. Ecco perché la nostra amministrazione finanziaria ha già provveduto a istituire degli appositi codici tributo in tal senso, i quali dovranno essere utilizzati all’interno del modello F24 per indicare a quanto ammontano le somme per gli adempimenti da accertamento. La risoluzione 95/E di due giorni fa, inoltre, ha messo in luce le varie casistiche, sottolineando come i codici per le eventuali sanzioni pecuniarie saranno introdotti a breve.
Credito di imposta, risoluzione delle Entrate sulla trasformazione delle attività
Il 22 settembre l’Agenzia delle Entrate è intervenuta sul tema del credito di imposta che risulta dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio. Attraverso la Risoluzione 94/E, l’Agenzia ha infatti fornito gli opportuni chiarimenti operativi per permettere un corretto utilizzo del credito in compensazione, attraverso un’operazione che – a detta della stessa Agenzia – è effettuabile senza alcun limite quantitativo.
In altri termini, la risoluzione afferma che il credito d’imposta può essere compensato senza alcuna soglia attraverso il modello F24, valorizzando il codice tributo 6834. Il credito dovrà poi essere indicato nella dichiarazione dei redditi e, nel Modello Unico 2011, nella sezione XIX del quadro RU, con il codice credito 80.
L’Inail riprende a riscuotere dai terremotati d’Abruzzo
A quasi due anni e mezzo dal terribile sisma che ha devastato L’Aquila e l’Abruzzo, l’Inail torna a battere cassa: la riscossione delle rate relative all’ente previdenziale e che prevedono una scadenza tra i mesi di gennaio e ottobre di quest’anno non potrà più beneficiare della sospensione che era stata decisa per venire incontro ai cittadini in difficoltà. A questo punto, ai contribuenti coinvolti non rimane che provvedere all’adempimento, facendo estrema attenzione a non andare oltre la scadenza che è stata fissata in questo caso, vale a dire il prossimo 16 dicembre. Tutto ciò rientra nel Dpcm che è stato pubblicato lo scorso 4 agosto dal Consiglio dei Ministri, il quale ha appunto stabilito le rate da saldare e il tempo entro cui farlo.
Liti fiscali, tutte le istruzioni per il modello F24
Il contenzioso con il fisco è una realtà piuttosto frequente nel nostro paese ed è per questo motivo che l’Agenzia delle Entrate ha predisposto in maniera accurata questo adempimento in relazione al modello F24: in effetti, il pagamento di tutte quelle somme di denaro che si riferiscono a tali liti dovrà avvenire entro e non oltre il 30 novembre prossimo, mentre per la relativa richiesta ci sono ancora sette mesi di tempo, visto che la scadenza in questione è stata fissata al 2 aprile del 2012. In questo modo, tutte le liti fiscali possono essere portate a compimento in maniera rapida ed efficace, con un’unica soluzione di pagamento. In pratica, la novità si è resa necessaria dopo l’approvazione di questa estate della manovra economica (per la precisione si tratta del Decreto 98 del 2011) che la prevede espressamente.
F24: istituito il codice tributo per il bonus ricerca
Se n’era parlato qualche tempo fa, tutto è pronto per il credito d’imposta destinato a quelle imprese che finanziano le ricerche universitarie e gli enti pubblici che sono attivi in questo campo: come è noto, tale disposizione è stata prevista in maniera espressa da un recente testo normativo, il Decreto legge 70 del 2011 (“Prime disposizioni urgenti per l’economia”), il quale ha introdotto la novità con un apposito comma. Poi, pochissimi giorni fa è stata la nostra amministrazione finanziaria a rendere note quelle che sono le disposizioni applicative in questo caso. Ora si completa in maniera perfetta l’intero quadro, con un codice tributo che dovrà essere utilizzato da tutti quei contribuenti che andranno a compilare il modello F24.
F24: istruzioni per il credito d’imposta sulla ricerca
I crediti d’imposta relativi al finanziamento di progetti di ricerca beneficiano finalmente di istruzioni e modalità operative ben dettagliate: queste ultime sono state infatti destinate a quelle aziende e a quelle imprese che hanno scelto di sfruttare questo meccanismo fiscale, previsto espressamente dal Decreto Legge 70 del 2011 (il cosiddetto “Decreto Sviluppo”). Che cosa viene previsto nello specifico? I finanziamenti in questione serviranno a fornire il supporto economico necessario per porre in essere ricerche scientifiche e non insieme alle università e agli enti pubblici che sono attivi in questo settore. Il credito, per l’appunto, può essere ottenuto attraverso una apposita compensazione nel modello F24, le cui modalità sono descritte per filo e per segno in un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.