La Legge Regionale 22 del 2010, relativa al Friuli Venezia Giulia (si tratta della Finanziaria del 2011 per la precisione), è stata pensata per venire incontro a quelle piccole e medie imprese che sono solite agire nel territorio di riferimento per mantenere o aumentare i posti di lavoro: per tali aziende è previsto quindi un credito d’imposta specifico, ma se quest’ultimo non è in alcun modo dovuto, allora deve essere restituito, come si evince in maniera molto chiara dalla lettura della risoluzione 5/E che la nostra amministrazione finanziaria ha pubblicato tre giorni fa. Ecco perché sono stati istituiti allo stesso tempo due appositi codici tributo, da inserire all’interno del modello F24 per il recupero di quanto non era di spettanza.
modello f24
La causale contributo per i consulenti del lavoro di Teramo
La risoluzione 4/E è stata pubblicata e resa nota ieri dalla nostra amministrazione finanziaria: si tratta del documento con cui l’Agenzia delle Entrate ha voluto istituire una nuova causale contributo, come capita spesso per agevolare gli adempimenti di determinati soggetti. Nel caso di specie si tratta di TE00, un riferimento che è stato appositamente denominato “Consulente del lavoro-Consiglio Provinciale di Teramo”. Perché proprio la città abruzzese? Anzitutto, bisogna specificare come questa causale sia utile per consentire anche ai soggetti iscritti della provincia in questione all’ordine dei consulenti di poter versare online al relativo Consiglio i loro contributi.
Scadenze e importi del diritto camerale nel 2013
Il 2013 non sarà caratterizzato da grandi novità di sorta per quel che riguarda il diritto camerale, vale a dire gli importi che le aziende devono pagare alle Camere di Commercio: come è noto c’è la possibilità del versamento telematico entro determinati termini, due settimane fa il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di rendere ufficiale la taglia di questo diritto annuale, il quale va versato in corrispondenza del termine utile per il primo acconto sulle imposte sui redditi (si tratta del prossimo 17 giugno per la precisione). La misura a cui si sta facendo riferimento è la stessa di due anni fa, vale a dire quando è stato emanato un apposito decreto interministeriale.
Come affrontare la scadenza della cedolare secca
Gli ultimi dati sugli affitti in nero non sono certo incoraggianti per il nostro paese, tanto più che la cedolare secca è stata introdotta proprio per stroncare tale fenomeno: in attesa di tempi migliori, comunque, bisogna fare i conti con la scadenza fiscale che riguarda tale imposta. Come è noto, si tratta della somma di diversi tributi, vale a dire l’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), le addizionali regionali e quelle comunali, l’imposta di registro e quella di bollo sul contratto di affitto. Insomma, in ambito immobiliare essa si affianca idealmente all’Imposta Municipale Unica (Imu), anche se non è valida per tutti i contribuenti.
F24 impagato per tre italiani su dieci
Secondo quanto afferma la Confedercontribuenti, tre italiani su dieci non riuscirebbero a pagare le rate del modello F24. Il presidente Carmelo Finocchiaro definisce così “drammatica” la situazione dei contribuenti italiani, sottolineando come ancora vi siano altre due rate all’esaurimento di questa tranche di pagamenti. Ma vediamo quali siano le considerazioni formulate dalla confederazione dei contribuenti, e cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro all’evoluzione di questo critico scenario che sta coinvolgendo un ampio numero di italiani.
Il bonus per l’assunzione di lavoratori svantaggiati
Creare occupazione stabile in alcune regioni del nostro paese consente di ottenere un beneficio fiscale di non poco conto: il riferimento non può che andare allo sconto d’imposta che è previsto per chi crea lavoro in alcune zone del Mezzogiorno, vale a dire l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna. L’utilizzo e lo sfruttamento di tale agevolazione, comunque, può avvenire soltanto attraverso una apposita presentazione del modello F24 all’agente di riscossione. In effetti, si tratta proprio della soluzione migliore per consentire un controllo preventivo e scongiurare qualsiasi tipo di abuso.
Come rateizzare l’Iva
Anche l’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva), come molti altri tributi, può essere interessata dalla rateizzazione. Come si provede in questo senso? Un testo normativo importante a cui fare riferimento è senza dubbio il cosiddetto Decreto Anticrisi: si tratta, nello specifico, del Decreto legge 78 del 2009 (“Provvedimenti anticrisi, nonche’ proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”), il quale ha introdotto la misura in questione già da diversi anni, come si può facilmente intuire.
Come rateizzare l’Inps
È passato più di un anno e mezzo quando è stata introdotto il nuovo sistema per il recupero dei crediti che fanno capo all’Inps: fino al 2010, infatti, si era seguita un’altra procedura, basata soprattutto sulla formazione e consegna del ruolo in questione all’agente di riscossione. La novità principale è consistita essenzialmente nella notifica di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo, sia per le somme che rappresentano contributi previdenziali e assistenziali sia per quelle accertate come dovute dagli uffici oppure dagli organi di vigilanza.
Scade domani il termine per il pagamento dell’Iva intracomunitaria
Sono rimasti a disposizione appena due giorni per far fronte alla scadenza fiscale relativa all’Iva intracomunitaria: nel dettaglio, si tratta della liquidazione e del pagamento di quella Imposta sul Valore Aggiunto che si riferisce agli acquisti intracomunitari dello scorso mese di aprile. L’adempimento in questione deve essere realizzato dagli enti di tipo non commerciale e gli agricoltori che sono esonerati, avendo cura di utilizzare il modello F24 che è disponibile presso gli istituti di credito e le agenzie postali. In questo caso, è necessario indicare nel documento fiscale in questione il codice 6004, il quale sta proprio a indicare il versamento dell’imposta mensile. Ovviamente, non tutti i contribuenti sono tenuti a rispettare la data di domani come termine ultimo.
Il Fisco introduce i codici per l’imprenditoria giovanile
La nostra amministrazione finanziaria è davvero prodiga di codici tributo in questi ultimi giorni: dopo il caso dei geometri e dei loro contributi volontari, infatti, ora è giunto il turno dei riferimenti da usare all’interno del modello F24 per pagare un tributo ben preciso. Si tratta dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle varie addizionali, la quale riguarda in prima persona i contribuenti che hanno avviato una attività lavorativa nuova di zecca e che si avvalgono del regime agevolato destinato agli imprenditori giovani. In aggiunta, questa stessa imposta è relativa anche ai dipendenti che si trovano in mobilità, come previsto espressamente dal Decreto legge 98 del 2011(“Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”). L’aliquota in questione è fissata al 5% per la precisione.
L’Inps affida alla Federalberghi la riscossione di alcuni contributi
L’Inps ha individuato nella Federalberghi e nella Confcommercio Imprese per l’Italia degli alleati davvero strategici per quel che riguarda la riscossione di quei contributi che si riferiscono all’assistenza contrattuale: una delle ultime comunicazioni dell’ente previdenziale è infatti incentrata sulle istruzioni per questa riscossione a favore della federazione e attraverso il celebre modello F24. Il testo normativo di riferimento in questo caso è la Legge 311 del 1973 (“Estensione del servizio di riscossione dei contributi associativi tramite gli enti previdenziali”). Che cosa verrà posto in essere di preciso? Federalberghi ha sostanzialmente affidato all’Inps il servizio per la riscossione di questi contributi, i quali sono previsti dai Contratti Collettivi di Lavoro per la provincia di Trento.
Nuovo modello F24 semplificato
Stando a quanto emerge a mezzo stampa nelle ultime ore – con parvenza di esser ben più di una semplice indiscrezione – già nei prossimi giorni l’Agenzia delle Entrate dovrebbe partorire un nuovo modello F24 semplificato, per consentire un più celere e intuitivo versamento dell’imposta municipale unica.
Un modello che andrebbe pertanto ad aggiungersi – e non sostituire – il modello F24 già licenziato dalle Entrate (che ha in sintesi sostituito la dicitura ICI con la nuova IMU) e che dovrebbe essere formalizzato sulla base di quanto anticipato all’interno del recente convegno “Dall’Ici all’Imu: superare le criticità nell’assistenza fiscale e cogliere le opportunità di semplificazione per il contribuente”, organizzato dalla Consulenta nazionale dei Caf.
Due terzi delle imprese italiane in ritardo con l’F24
Le aziende italiane non sembrano avere un buon rapporto con i pagamenti fiscali che devono essere effettuati con il modello F24: secondo quanto accertato dall’ultima indagine di Unimpresa, infatti, ben due terzi di esse risulta essere in costante ritardo da questo punto di vista, come è emerso in maniera chiara e inequivocabile dai dati raccolti in occasione dell’ultima scadenza fiscale prevista per tali versamenti. L’associazione ha messo in luce come il 76,5% delle piccole e medie imprese, ma anche quelle “micro”, si è reso protagonista di un mancato rispetto dei termini di legge per quel che concerne il pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali. Il trend era stato notato da qualche tempo a questa parte, anzi sta addirittura peggiorando e non si può certo dire che si tratti di una stima incoraggiante.
F24: i codici tributo per la mediazione tributaria
La risoluzione 37/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare ieri sarà un punto di riferimento fondamentale per quel che riguarda la mediazione tributaria e il suo perfezionamento nei minimi dettagli: in effetti, l’Agenzia delle Entrate ha istituito una serie di codici tributo che dovranno essere sfruttati e utilizzati con la massima attenzione in questo senso, visto che si sta parlando del nuovo istituto del contenzioso fiscale che riguarda tutte quelle controversie il cui valore non supera i ventimila euro. In pratica, l’intera mediazione viene realizzata pagando quanto dovuto entro il termine di venti giorni dalla sottoscrizione vera e propria. Questa somma di denaro, inoltre, può beneficiare di un versamento per intero oppure attraverso la modalità rateale (fino a otto rate trimestrali per la precisione).