Versamento del contributo di solidarietà in scadenza il 18 marzo 2013

Tra le numerose misure straordinarie di riequilibrio dei conti pubblici, introdotte dalle manovre finanziarie dell’ultimo biennio, una delle più onerose è certamente il contributo di solidarietà del 3%, dovuto dai soggetti Irpef sulla parte di reddito eccedente la soglia di 300mila euro lordi annui.

Le esenzioni della dichiarazione dei redditi

Come è noto dal diritto italiano, ogni singolo anno i cittadini italiani, in quanto contribuenti, devono presentare all’amministrazione finanziaria la dichiarazione dei redditi: si tratta del documento fiscale che deve essere compilato in modo da portare a conoscenza della stessa Agenzia delle Entrate i redditi che sono stati conseguiti nel corso dell’anno precedente. Ci sono però delle precisazioni importanti da fare in questo senso, in particolare per quel che concerne i redditi che sono esenti da tale tipo di dichiarazione. Quali casi possono rientrare in questo novero così specifico? Entrando maggiormente nel dettaglio, bisogna rifarsi a quello che prevede la legge. Anzitutto, non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi tutti quei soggetti che percepiscono un reddito da lavoro dipendente o da pensione che viene corrisposto da un solo datore di lavoro, ragione per la quale è prevista l’effettuazione delle ritenute di acconto.

Inpdap: le detrazioni per dipendenti e familiari a carico

È da pochi giorni ormai che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 106 del 2011, la quale mette in luce alcuni chiarimenti in merito alla semplificazione fiscale: in particolare, il riferimento più importante è quello delle detrazioni da lavoro dipendente e per i familiari a carico. Queste ultime vengono riconosciute nel caso in cui siano indicate le condizioni di spettanza, il codice fiscale dei familiari e le eventuali variazioni. L’istituto che valuta il tutto è l’Inpdap, a cui va presentata ogni anno questa domanda con le varie richieste, in modo da attribuire il beneficio tributario.