Costo aumento Iva per le famiglie italiane

iva2_tCome noto, dal 1 luglio 2013 è in previsione l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), che passerà dal 21 per cento al 22 per cento. Ma quali saranno gli effetti dell’aumento Iva sulle tasche delle famiglie italiane? In che modo influenzerà i consumi italiani questa ulteriore stangata prevista per l’anno in corso?

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Saldo Iva disgiunto da Unico entro il 18 marzo

Tempo di versamento per i titolari di partita Iva obbligati alla presentazione del modello Iva 2013, che decidono di non far confluire la dichiarazione annuale in Unico. Infatti, scade oggi

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Iva agevolata per la manutenzione degli impianti di riscaldamento

Anche le manutenzioni ordinarie obbligatorie sugli impianti di riscaldamento condominiali possono beneficiare dell’aliquota Iva ridotta al 10%, propria degli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

È questo in sintesi quanto affermato dall’Agenzia delle Entrate, nella risoluzione n. 15/E dello scorso quatto marzo, in risposta ad un interpello di una impresa operante nel settore della climatizzazione, la quale chiedeva lumi sul corretto trattamento ai fini dell’imposta sul valore aggiunto dei contratti di assistenza e manutenzione dei sistemi di riscaldamento condominiali, installati in fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata.

Disponibili i modelli Iva in inglese, tedesco e sloveno

Value Added Tax, Umsatzsteuer e Davek na dodano vrednost: sono queste le tre traduzioni in inglese, tedesco e sloveno di Imposta sul Valore Aggiunto. Una traduzione non casuale, visto che, come accade puntualmente ogni anno, l’Agenzia delle Entrate ha messo a punto le dichiarazioni più importanti che devono essere compilate dai contribuenti in queste lingue straniere. Ovviamente, la presentazione deve avvenire nel corso del 2013 e basta accedere al sito web della nostra amministrazione finanziaria per fruire delle versioni di cui si sta parlando. Un esempio simile a questo è senza dubbio quello della scorsa estate, visto che a luglio erano online le versioni in tedesco e sloveno dell’F24.

Partite IVA chiarimenti su durata nella presunzione co.co.co.

La legge n. 92/2012 ha introdotto l’art. 69-bis nel d.lgs. 276/2003, al fine di contrastare quei fenomeni distorsivi che nascondono – dietro la titolarità di una regolare partita IVA – prestazioni che siano inquadrabili nell’ambito di una collaborazione coordinata continuativa, o nell’ambito del lavoro subordinato. Abbiamo ieri visto come la legge, nella sua stretta formulazione, non chiarisca tutti i dubbi relativi ai requisiti che occorre possedere per non ricadere negli ambiti di presunzione.

Operazioni escluse Iva di cassa

Come abbiamo avuto modo di vedere ieri, nel regime di cassa la contabilizzazione dell’Iva è differita al momento dell’incasso dai clienti e del pagamento ai fornitori. In ogni caso, l’imposta è liquidabile alla scadenza di un anno dall’effettuazione dell’operazione, salvo assoggettamento del cliente alle procedure concorsuali. Il regime – adottabile dal 1 dicembre 2012 per i contribuenti con un giro d’affari inferiore a 2 milioni di euro – prevede tuttavia qualche eccezione in materia di operazioni non interessate dalla novità.

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Come entrare nel regime Iva di cassa

Nei prossimi giorni vedremo cosa si intende per regime di Iva di cassa, un particolare regime che prevede che la contabilizzazione dell’imposta sul valore aggiunto sia differita al momento dell’incasso dai clienti e del pagamento dei fornitori e, comunque, non possa essere differita ad una data superiore all’anno dall’effettuazione dell’operazione, salvo fallimento del cliente. A partire dal 1 dicembre 2012 tutti i contribuenti con un giro d’affari non superiore ai 2 milioni di euro potranno domandare l’accesso a tale nuovo regime.

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Blocco aumento Iva

Il blocco dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, previsto per il prossimo mese di luglio, è un’azione prioritaria per il governo. Talmente prioritaria che, secondo quanto affermato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli, sarebbe addirittura più importante della riduzione del cuneo fiscale, ovvero del peso che incide sul costo del lavoro per aziende e dipendenti. Grilli ha quindi rassicurato tutti coloro che temono che il governo non farà nulla per contrastare il previsto apprezzamento delle aliquote Iva, ponendo tuttavia in apparente secondo piano l’obiettivo della contrazione del cuneo fiscale.

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Il 20 agosto ben tre scadenze collegate all’Iva

Il prossimo 20 agosto, tra due giorni esatti, può essere senza dubbio definito come l’Iva-Day: è infatti l’Imposta sul Valore Aggiunto il tributo più presente per quel che concerne le scadenze fiscali di questa giornata, con ben tre adempimenti a cui bisogna far fronte. Cerchiamo dunque di fare un po’ d’ordine. Anzitutto, rimangono a disposizione quarantotto ore per rispettare il termine ultimo fissato in relazione alla registrazione dei corrispettivi dell’Iva. In questo caso, i soggetti coinvolti sono i commercianti al minuto e quelli ad essi assimilati, senza dimenticare gli operatori della grande distribuzione; tutti questi contribuenti possono anche optare per la trasmissione telematica (le operazioni in questione sono quelle dello scorso mese di luglio).

Effetti aumento Iva

L’incremento dell’aliquota sull’imposta sul valore aggiunto dal 20% al 21% ha prodotto un inatteso calo del gettito fiscale. Complice la diminuzione dei consumi da una parte, e l’aumento di alcuni settori di evasione, nel corso del periodo gennaio / maggio 2012 il gettito Iva lorda è stato pari a 42,3 miliardi di euro, contro i 42,7 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno, con una variazione negativa che supera il punto percentuale (in termini assoluti, circa 467 milioni di euro).

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Aumento Iva da evitare secondo il FMI

Il Fondo Monetario Internazionale ha bocciato sonoramente la possibilità che in Italia vi possa essere un nuovo aumento delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto. Pur avendo elogiato le riforme fiscali del governo Monti, il FMI ha tuttavia avvertito dei rischi potenziali connessi a un incremento dell’IVA dal 21% al 23%, così come prospettata dal governo Monti. Ecco le dichiarazioni e le ragioni avanzate dai tecnici di Washington.

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Aumento Iva a luglio 2013

Come noto, l’aumento di due punti percentuali dell’Iva è stato slittato a luglio 2013. Uno spostamento che risulta tuttavia ancora essere sottoposto a una condizione: il ritocco potrebbe infatti essere scongiurato solo ed esclusivamente se entro il 30 giugno 2013 saranno entrati in vigore i provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale aventi ad oggetto il riordino della spesa sociale, e l’eliminazione o la riduzione dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale .

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