Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, datato 4 marzo 2013, ha portato in aumento la misura degli interessi di mora dovuti dai contribuenti che pagano in ritardo le somme chieste con le cartelle di pagamento. La nuova misura è entrata in vigore lo scorso 1 maggio 2013: vediamo allora quali sono le nuove entità, e a cosa vanno incontro i contribuenti che pagano in ritardo le cartelle esattoriali.
interessi di mora
Cartelle esattoriali più care ed efficienti
Dopo le ultime pronuncie della giurisprudenza sfavorevoli al fisco, l’Agenzia delle Entrate è corsa ai ripari emanando il provvedimento direttorio del 5 marzo, con cui ha rivisto il sistema di
Il Fisco stabilisce la misura degli interessi di mora
Gli interessi di mora ammontano al 5,2233% in ragione d’anno (vedi anche Novità pagamenti entro 30 giorni): è questa la disposizione stabilita dalla nostra amministrazione finanziaria con un provvedimento di pochi giorni fa. In pratica, la misura in questione comincerà ad essere applicata a partire dal prossimo mese di maggio e il direttore dell’Agenzia delle Entrate l’ha ricavata prendendo spunto dalla media dei tassi bancari attivi. In pratica, quest’ultima è stata individuata direttamente dalla Banca d’Italia per quel che concerne il periodo di tempo compreso tra il primo e l’ultimo giorno dello scorso anno. Ma a cosa verranno applicati tali interessi nello specifico?
Cartelle di pagamento: diminuiscono gli interessi di mora
Il prossimo 1° ottobre sarà una data davvero molto importante per i contribuenti italiani: si tratta, infatti, del primo giorno in cui le cartelle di pagamento potranno beneficiare di interessi di mora molto più bassi rispetto al normale, più precisamente quelli che scattano nel momento in cui sono passati sessanta giorni dalla notifica vera e propria. La misura in questione prevede dunque che si sconti mezzo punto percentuale, un taglio che farà sicuramente piacere a molti. Tutto è nato dalla rideterminazione del tasso di interesse annuale così come è stato individuato con precisione dalla Banca d’Italia.
Sanzioni mancato pagamento canone RAI
Formalmente il canone Rai non è un abbonamento ma piuttosto una tassa (illegittima?) sul possesso di un apparecchio televisivo, applicata a prescindere che si guardino i programmi di “mamma Rai”, appunto, e dalla qualità degli stessi. Fu il Regio decreto-legge 2 febbraio 1938 n. 246, in epoca fascista, ad istituire il controverso tributo, inizialmente applicato soprattutto alla radio, più diffusa della TV, e in generale a tutti gli “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. Sono esentati dal pagamento del canone Rai soggetti in possesso di determinati requisiti: gli over 75; coloro che non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio; coloro il cui reddito, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non superi complessivamente euro 516,46 per tredici mensilità (euro 6.713,98 annui).
Inps: gli interessi di mora per le somme iscritte a ruolo
La giornata di ieri è stata contrassegnata da una nuova e importante circolare dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps): l’ente ha infatti sentito l’urgenza di intervenire per apportare alcuni chiarimenti in merito ai versamenti delle somme iscritte a ruolo. Ebbene, come è noto, c’è un preciso testo normativo che disciplina l’argomento, vale a dire il Dpr 602 del 1973, il quale parla espressamente di interessi di mora da applicare nel caso di pagamento effettuato in ritardo da questo punto di vista. Il ritardo in questione è quello che decorre dal momento in cui viene notificata la cartella esattoriale e che arriva fino alla data effettiva del pagamento. In aggiunta, il tasso in questione è variabile e viene determinato ogni anno dal Ministero delle Finanze con un apposito decreto e prendendo spunto da quella che è la media dei tassi bancari attivi.
Cartelle esattoriali: si riducono gli interessi di mora
I contribuenti italiani possono guardare con maggiore fiducia alla data del prossimo 1° ottobre: si tratta, infatti, della giornata che è stata scelta per applicare la riduzione degli interessi di mora relativi alle cartelle esattoriali. Dunque, i ritardi fiscali verranno maggiormente tollerati, con la media di riferimento che scenderà in conformità ai tassi bancari che sono stati stabiliti lo scorso anno dalla Banca d’Italia. Nel dettaglio, questi stessi interessi passeranno dall’attuale 5,75% fino al 5,024%, un calo piuttosto evidente e che dovrebbe gonfiare molto meno gli importi complessivi.