Comuni italiani contro l’IMU

Patrimoniale rigida e ingiusta. Così è stata definita l’imposta municipale unica, che dal 2012 sostituisce l’imposta comunale sugli immobili, da parte del presidente dei sindaci italiani Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia. Un attacco duro e non certamente inatteso, visto e considerato che buona parte dei sindaci non sembra aver gradito l’introduzione di tale imposta da parte dell’esecutivo Monti.

“Se lo Stato ha deciso di fare una patrimoniale lo dica chiaramente: è giusto pensare ad una tassazione del patrimonio, ma il governo non si nasconda dietro la faccia dei comuni” – ha dichiarato Delrio nel corso della recente conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti della campagna che l’Anci sta conducendo per diffondere le opportune informazioni sull’imposta municipale unica.

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Proposte Imu una tantum

L’Imu una tantum? A nostro parere, una scelta piuttosto improbabile. Eppure c’è chi, tra le fila dei banchi parlamentari, vorrebbe eliminare l’applicazione dell’imposta municipale unica, per lo meno per le prime case, già a partire dal prossimo anno, rendendo in tal modo la nuova imposta patrimoniale una sorta di “una tantum” in grado di caratterizzare negativamente lo scenario tributario di un 2012 particolarmente arduo e complesso.

“Noi dobbiamo in tutti i modi evitare la depressione che è oltre la recessione e che si sta producendo in Italia. Dobbiamo praticare una rigorosa disciplina di bilancio, ma allo stesso tempo dobbiamo consentire la crescita e la sopravvivenza delle famiglie” – ha dichiarato Maurizio Sacconi, Pdl – “La richiesta del Pdl è che l’Imu consista in un prelievo una tantum, solo per un anno. Questo è quello che pensiamo si debba fare”.

Peso dell’IMU sugli affitti

Considerato che l’IMU andrà a gravare notevolmente sulle spalle dei proprietari immobiliari di prime e (soprattutto) seconde case, ci si domanda quale potrebbe essere l’influenza negativa esercitata dalla nuova imposta municipale unica nel settore delle locazioni. In altri termini, quanto possibilità ci sono che i proprietari immobiliari decidano di “girare” il peso dell’IMU agli inquilini, con rincari degli affitti?

Secondo quanto rilevato da un recente sondaggio effettuato da Solo Affitti nell’area milanese, solamente un nuovo contratto di locazione su dieci (11%) avrebbe fatto registrare, in Italia, un aumento dei canoni (entro 100 euro) a causa dell’applicazione dell’imposta municiaple unica, con punte sostanzialmente più elevate laddove il valore catastale degli appartamenti è sensibilmente più elevato.

In altri termini, secondo quanto emerge da Solo Affitti, l’89% degli affiliati intervistati non avrebbe riscontrato alcun aumento del canone da parte dei proprietari dell’immobili. Allargando lo spettro dell’analisi, e guardando pertanto alle macro-aree del Paese, il nord ovest e il centro rispecchiano la media nazionale, mentre è nel nord est la percentuale maggiore (il 93%) di agenti che non ha rilevato aumenti nei contratti di locazione firmati da gennaio ad oggi.

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Imu in due o tre rate

L’IMU in tre rate non sarà una via obbligatoria, ma sarà una strada rimessa alla libera valutazione del contribuente. È quanto emerge dall’emendamento al decreto fiscale approvato dalla commissione Finanze della Camera, che pertanto apre un bivio in capo ai proprietari immobiliari italiani, a beneficio di una maggiore autonomia gestionale delle proprie uscite tributarie, e a incremento della confusione che regna sulla disciplina tributaria in materia di IMU.

Ricordiamo pertanto che il pagamento dell’imposta municipale unica, che ha sostituito l’imposta comunale sugli immobili, si pagherà con un acconto entro la giornata del 18 giugno (la scadenza era fissata nel 16 giugno, che tuttavia è di sabato). L’acconto sarà quindi pari a un terzo se il contribuente sceglierà di pagare l’imposta in tre tranche, o a un mezzo se invece lo stesso sceglierà di pagare l’imposta in sole due tranche.

Problemi IMU solo rinviati

Sull’applicazione dell’imposta municipale unica (IMU), i problemi da risolvere sarebbero ancora molti, e gli ultimi interventi da parte del governo – che ha limato alcuni elementi interpretativi, favorendo, ad esempio, il pagamento della prima rata dell’IMU 2012 mediante un dimezzamento della stessa, calcolata con le aliquote standard – non hanno fatto che andare a rinviare nel tempo l’emersione degli ostacoli dell’imposizione della tassa sulle case.

A dirlo è la Consulta Nazionale dei Caf che, durante un recente convegno a Roma, attraverso il presidente Valeriano Canepari, ha dichiarato che “c’è ancora un gran caos, continuano le incongruenze. Se dal punto di vista operativo si è trovata una soluzione per il pagamento dell’acconto di giugno, allo stato attuale i problemi sono rimandati a dicembre e con tempi ancora più stretti tra la definizione delle aliquote da parte del Governo, che si è dato tempo fino al 10 dicembre, e l’elaborazione e il pagamento della seconda rata la cui scadenza è fissata al 16 dicembre”.

Imu, le novità dei modelli F24 e F24 Accise

L’Imposta Municipale Unica è la protagonista assoluta delle ultime discussioni fiscali: la sua introduzione sta implicando un cambiamento piuttosto importante, vale a dire quello relativo all’utilizzo dei modelli per la compilazione. Tale novità riguarda nello specifico l’F24 classico e l’F24 Accise, quindi è opportuno approfondire nel dettaglio l’argomento per evitare qualsiasi tipo di errore. Anzitutto, nel nuovo F24 in questione lo schema prevede che non vi siano più le diciture Ici, ma ovviamente si fa riferimento alla sigla Imu. Allo stesso modo, non sarà presente la dicitura “Detrazione Ici abitazione principale”, sostituita con il più semplice termine “Detrazione”. C’è comunque da precisare che il vecchio modello può ancora essere sfruttato per il versamento, una possibilità che è stata messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate fino al prossimo 31 maggio.

IMU a rischio di incostituzionalità

L’IMU, la nuova imposta municipale unica, potrebbe essere incostituzionale. È quanto sta emergendo a mezzo stampa nel corso delle ultime ore, con il meccanismo di pagamento dell’imposta, come introdotto dal Senato, che potrebbe contrastare con quanto previsto dalla Costituzione, specialmente nella parte in cui si rinvia a un decreto successivo nel quale dovrà essere deliberata la modifica definitiva delle aliquote e delle detrazioni sull’abitazione principale, da effettuarsi entro la data del 10 dicembre 2012.

Ne ha parlato diffusamente negli ultimi giorni anche il magazine economico, finanziario e giuridico Italia Oggi, che ha esteso le proprie considerazione anche ai fabbricati rurali e ai terreni, per i quali le modifiche introdotte dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, e confluite nel maxi emendamento, prevedono altresì che sempre con il decreto del Consiglio dei Ministri vengano fissate le aliquote che possano garantire che il gettito complessivo dell’imposta municipale unica rurale non superi per il 2012 le stime effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

IMU in rialzo in alcuni capoluoghi

Mentre arrivano gli ultimi dettagli circa le modalità di pagamento dell’IMU a giugno, molti sindaci stanno ritoccando le aliquote dell’imposta municipale unica al rialzo. Un incremento che sta riguardando anche alcuni comuni capoluogo, con aumenti che generalmente riguardano le seconde abitazioni, con una strategia che cerca di penalizzare i proprietari delle seconde case, per evitare di gravare eccessivamente sui proprietari delle sole prime case.

Secondo quanto affermato dalla Uil, infatti, ad oggi sarebbero già 7 i comuni capoluogo che hanno ritoccato l’aliquota sia per l’abitazione principale che per le seconde case: Roma, Cuneo, Parma, Forlì, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno. A questi comuni si dovrebbero presto aggiungere quelli di Palermo, Genova, Torino, dove si discute se aumentare le aliquote anche per l’abitazione principale, oltre che per la seconda casa.

Acconto Imu, ecco le modalità di calcolo

Sulla base di quanto previsto dal decreto sulle semplificazioni fiscali, i contribuenti che dovranno calcolare l’acconto sull’imposta municipale unica potranno farlo in riferimento alle aliquote di base e con le detrazioni previste. In sede di pagamento del saldo dovranno invece operare il conguaglio sulla base di quanto dovuto per l’intera anno in riferimento alle nuove aliquote deliberate ai Comuni, in alternativa al versamento dell’imposta in un’unica soluzione.

Con decorrenza 2013, invece, per poter determinare l’acconto Imu si farà riferimento alle aliquote e alle detrazioni relative all’anno precedente. Il merito di tale semplificazione è riconducibile al contenuto del decreto legge, che proroga al 30 giugno 2012 il termine per poter approvare il bilancio dei Comuni, all’interno dei quali troverà spazio anche l’eventuale modifica alle aliquote Imu per la prima o per la seconda casa.

Imu, gli sconti sui terreni non spettano alle società

Una recente posizione dell’Anci Emilia Romagna sta contribuendo a chiarire alcuni dubbi in merito all’applicazione dell’Imu per i terreni agricoli. In particolare, l’associazione ha affermato che i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli pagheranno l’Imu sul terreno agricolo anche nell’ipotesi in cui il piano regolatore comunale qualifichi l’immobile come area edificabile.

Di contro, non ci sarà più diritto alle riduzioni di imposta sui terreni riconosciute invece prima dell’avvento dell’Imu sull’Ici. I benefici fiscali spetteranno tuttavia solo alle persone fisiche che hanno la qualifica di coltivatori diretti o di imprenditori agricoli, mentre saranno escluse le società di persone e le società di capitali. Le riduzioni Imu, pertanto, non spetteranno alle persone giuridiche qualificabili come società (sia di persone che di capitali).

Imu, versamento attraverso F24

Il versamento dell’Imu deve essere effettuato attraverso F24, ma ai Comuni deve essere lasciata la libertà di decidere se il tributa debba essere riscosso direttamente da loro, o attraverso dei concessionari cui affidare il servizio. A dirlo è una nota della Ascotributi locali, secondo cui l’Agenzia delle Entrate dovrebbe muovere nei confronti di un provvedimento che possa riconoscere l’opportuna capacità di gestione autonoma della riscossione da parte degli enti comunali.

A ben vedere, sottolinea recentemente il quotidiano Italia Oggi, la norma di legge non risulta essere molto chiara nella formulazione sulle modalità di versamento dell’imposta. Il d.l. 201/2011, all’articolo 13, si limita infatti a stabilire che la somma di competenza dello stato deve essere versata “contestualmente all’imposta municipale propria”.

Aliquote e detrazioni, facciamo chiarezza sull’IMU della manovra Monti

Rispondendo ad alcune richieste di chiarimenti giunte nella nostra redazione, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul sistema di aliquote, di detrazioni e di rivalutazioni delle base catastali introdotte dalla manovra Salva Italia. Innanzitutto, occorre segnalare come l’aliquota di base sia pari allo 0,76%, da applicarsi sulla rendita catastale, che andrà presumibilmente ritoccata al rialzo, anche del 60%.

L’intento della manovra Salva Italia, e più in generale dell’esecutivo Monti, è infatti quello di poter aggiornare congruamente i valori catastali, basi imponibili sulle quali vengono calcolate le rendite. Stando ad alcune previsioni, la rivalutazione potrebbe essere pari anche al 60% dell’attuale valore imponibile, per un apprezzamento significativo dell’imposta municipale.

IMU: la Lega vuole “obiezione di coscienza”

Che l’introduzione della nuova IMU (in sostituzione della vecchia ICI) non fosse idea gradita alla Lega Nord era piuttosto chiaro. Che poi la “disobbedienza fiscale” inneggiata da alcuni possa tramutarsi in realtà, è un altro discorso. Così come è un altro – ancor più impervio – discorso, il fatto che possa giungersi alla “obiezione di coscienza” invocata da qualche esponente del partito settentrionale.

Per il momento, la parte grossa del movimento anti-IMU sembra esser partita in Veneto, dove un gruppo di sindaci della Lega Nord sta valutando possibilità per evitare che tale onere vada a ricadere sulle spalle dei propri cittadini, già particolarmente gravate da una situazione fiscale fortemente insostenibile, con percentuali di pressione sulla produzione lorda che hanno davvero pochi termini di paragone in tutta Europa.

L’Imu e le agevolazioni per i terreni agricoli

L’Imposta Municipale Unica continua a dominare le cronache economiche e fiscali del paese: è quindi opportuno tracciare alcune delimitazioni, in modo da capire il reale raggio di applicazione di questa imposta, la nuova versione dell’Ici sulla prima casa. Nel caso dei terreni agricoli che si trovano in zone di montagna, infatti, l’Imu non deve essere pagata, come comunicato in maniera ufficiale anche da alcuni enti, tra cui il Celva, il consorzio degli enti locali che associa appunto comuni e comunità montane e che ha ribadito che l’agevolazione tributaria in questione non dovrebbe essere una sorpresa dell’ultimo minuto per quel che concerne la manovra finanziaria appena approvata da Camera e Senato.