Errore IMU, migliaia di F24 rifiutati

Proprio quando il peggio sembrava alle spalle, ecco arrivare un comunicato dell’Agenzia delle Entrate che apporta nuove complicazioni nel rapporto dei contribuenti con la nuova imposta municipale unica. A causa della mancata indicazione della rata, infatti, migliaia di F24 sono andati rifiutati. Un inconveniente che era stato riscontrato qualche giorno fa da parte di alcuni centri di assistenza fiscale, e che ha trovato “ufficialità” nella nota dell’Agenzia.

“Le deleghe di pagamento già compilate senza l’indicazione della scelta all’interno del riquadro “rateazione / mese rif.” – precisa comunque il comunicato dell’Agenzia – “sono considerate corrente e devono essere accettate dagli intermediari della riscossione (banche, Poste Italiane spa e Agenzia della riscossione. Con l’entrata in vigore dell’articolo 4, comma 5 lettera i) del Decreto legge n. 16/2012 (introdotto in sede di conversione della legge 26 aprile 2012, n. 44) i contribuenti hanno la possibilità di versare l’acconto dell’IMU dovuta per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in due rate (scadenza il 18 giugno 2012 e il 17 settembre 2012) mentre il versamento del saldo è previsto in unica soluzione (scadenza il 17 dicembre 2012)”.

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Novità decreto infrastrutture 2012

Iniziano a prender corpo alcune delle principali novità che il governo vorrebbe introdurre all’interno del decreto infrastrutture. Tra tutte, ci sembra particolarmente meritevole la possibilità di introdurre benefici fiscali per l’acquisto di unità abitative del valore massimo di 200 mila euro, con la possibilità di detrarre in dieci rate annuali le principali imposte, calcolate per un importo fino a un massimo di 100 mila euro, che incidono sulle compravendite delle abitazioni.

Saranno certamente di interesse anche le proposte per consentire la totale detraibilità degli oneri sostenuti per interessi passivi dei mutui per acquisto di abitazione, fino a un valore massimo corrispondente all’importo annuale dei canoni figurativi, come determinati ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (per una media abitazione, circa 400 o 500 euro annui).

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Regole IMU sulle pertinenze della prima casa

Come abbiamo avuto modo di interpretare in queste ultime settimane, l’imposta municipale unica è applicata in maniera particolare e piuttosto rigorosa sulle pertinenze, in particolar modo quando queste sono relative all’abitazione principale. È previsto, in maniera specifica, che il contribuente possa considerare come pertinenza della prima casa una unità immobiliare per ognuna delle categorie catastali pertinenziali (C/2, C/6, C/7) fino a un massimo di tre.

I casi particolari, tuttavia, abbondano. Innanzitutto, chi possiede una cantina e due box auto (rispettivamente, un’unità C/2 e due C/6), dovrà scegliere quale dei due garage collegare all’abitazione principale: sebbene il numero massimo di pertinenze collegabili alla prima casa è fissata in un numero pari a tre, è altrettanto stabilito che le stesse debbano appartenere in misura non superiore a una per ciascuna delle categorie catastali.

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IMU verso l’intergrale attribuzione comunale

Di quanto sia travagliata la breve vita dell’IMU abbiamo già detto numerose volte sul nostro sito. Continuiamo così ad aggiornare le ultime novità in materia sottolineando l’ipotesi sulla quale sta lavorando la Copaff per il 2013, anno in cui l’imposta municipale unica potrebbe tornare nel recinto delle imposte interamente comunali. A dispetto del suo nome, infatti, l’IMU va arricchire solo in parte (per circa la metà) le casse dei Sindaci: l’altra parte va infatti direttamente alle casse statali, per una suddivisione che alle singole municipalità non è mai piaciuta.

Dal 2013 in poi, tuttavia, le cose potrebbero cambiare seriamente. La commissione tecnica paritetica presieduta da Luca Antonini sta infatti valutando alcune ipotesi per poter ricondurre l’imposta municipale unica sui soli Comuni, alleggerendo nel contempo il carico fiscale per i contribuenti, magari attraverso un calo delle aliquote.

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Esenzioni e agevolazioni IMU 2012

Nel contesto di grande confusione che sembra oramai contraddistinguere l’applicazione dell’imposta municipale unica, spesso ci si dimentica di sottolineare che alcune categorie di fabbricati e di unità immobiliari possono divenire titolari di importantissimi benefici fiscali, tali da ridurre in gran misura, o addirittura portare alla completa esenzione, il carico IMU da pagare per l’anno in corso. Cerchiamo quindi di fare un po’ di ordine in questa complessa e diffusa disciplina, e andiamo a riepilogare quali sono le esenzioni e le agevolazioni attualmente in vigore.

Iniziamo dai fabbricati storici e artistici: chi è proprietario di una unità immobiliare appartenente a questa categoria, subirà la riduzione del 50% della base imponibile sulla quale è calcolata l’imposta municipale unica. Identica riduzione vale anche per i fabbricati inagibili e per quelli inabitabili. Gli immobili strumentali, se non produttivi di reddito fondiario, pagano un’aliquota potenzialmente riducibile dal Comune allo 0,4%, anche se posseduti da soggetti Ires, e ancorchè locali.

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Imu fabbricati rurali: tutti i chiarimenti

Il quotidiano Italia Oggi, pochi giorni fa, ha compiuto un interessante approfondimento pratico sul pagamento dell’imposta municipale unica in relazione ai fabbricati rurali. Cominciamo, con l’occasione, con il ricordare che dopo l’introduzione del regolamento IMU, i fabbricati rurali sono assoggettati al pagamento dell’aliquota base IMU, con le regole ordinarie.

Ne deriva che l’unità abitativa utilizzata dal coltivatore diretto e dall’imprenditore agricolo professionale, dove lo stesso ha stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica, sono assoggettate al pagamento dell’aliquota ridotta dello 0,4%, con conseguente detrazione base di 200 euro se prima casa, e ulteriore detrazione di 50 euro per ogni figlio di età non superiore ai 26 anni, e convivente con l’imprenditore agricolo professionale (Iap) o con il coltivatore diretto, sino a un massimo di 400 euro.

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Pagamento IMU in compensazione, ecco come fare

L’imposta municipale unica viene pagata attraverso la presentazione del modello F24. Uno strumento che potrebbe tornare molto utile per poter compensare l’IMU con eventuali crediti che derivino nei confronti di diversi enti impositori, come lo Stato, le Regioni, i Comuni, l’Inps, l’Inail o l’Enpals. Ovviamente, la compensazione dovrà essere evidenziata inun unico modello F24, trasmesso e presentato anche se a saldo zero.

Non solo: anche coloro che si avvalgono del 730 possono comunque scegliere di compensare il versamento dell’imposta municipale unica attraverso la compilazione del quadro I. in merito, se si vuole adoperare l’intero credito risultante dal 730 per il pagamento dell’IMU, occorrerà barrare la colonna 1 del rigo I1, mentre la colonna 2 è riservata solo all’indicazione dell’importo del credito che si intende utilizzare in compensazione.

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Imu seconda casa, la guida al pagamento 2012

Come noto, l’imposta municipale unica – Imu – colpisce anche le seconde case, ricomprendendo in tale categoria le abitazioni tenute a disposizione in una località di villeggiatura (le seconde case al mare o in montagna), quelle concesse in comodato a parenti e o amici (ad esempio, una casa concessa in uso gratuito al figlio), quelle sfitte e quelle date in locazione a canone calmierato o, in alternativa, a canone c.d. libero.

Peraltro, sulla base della nuova disciplina – più restrittiva nell’identificare l’abitazione principale – il trattamento di privilegio non sarà automatico neppure per le abitazioni degli anziani o dei disabili rimaste sfitte in seguito a ricovero permanente. Spetterà ai Comuni intervenire abbassando l’aliquota fino a renderla equiparata allo 0,40% sulle prime case, pur sapendo che, comunque, uno 0,38 per cento finirà nelle casse statali.

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Calcolo IMU 2012, tutte le particolarità

Come abbiamo avuto più modo di esaminare nel corso delle ultime settimane, il panorama normativo e interpretativo intorno all’applicazione dell’imposta municipale unica è tutt’altro che privo di nubi. In questo nostro breve approfondimento cerchiamo di riassumere tutte le principali particolarità di questo balzello, al fine di chiarire nuovi dubbi sull’applicazione della patrimoniale sugli immobili.

Innanzitutto, se un anziano o un disabile risiedono in istitutori di ricovero in maniera pertante, la sua abitazione è tassata come seconda casa. Tuttavia il Comune può equipararla come se fosse prima casa, a patto che la casa non sia affittata. Si tenga ad ogni modo conto che se il Comune dovesse portare in detrazione l’aliquota allo 0,40%, la metà dell’aliquota base (lo 0,38%) andrebbe comunque allo Stato.

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Imu F24, come pagare l’imposta

Con l’introduzione dell’imposta municipale unica esordiscono alcune nuove specificità sul pagamento e sulla riscossione dell’imposta, rispetto a quanto avveniva con la “vecchia Ici”. Se ben vi ricordate, infatti, l’Ici prevedeva diverse modalità di pagamento, dal conto corrente postale al versamento diretto in tesoreria o all’agente della riscossione, passando per il protagonista del nostro articolo: il modello F24.

L’imposta municipale unica (Imu) ha infatti deciso di cambiare registro, eleggendo quale strumento esclusivo di riscossione il modello F24, che diviene pertanto elemento necessario per poter assicurare il versamento della quota statale. Considerando tuttavia che la disciplina dell’imposta municipale unica non individua il soggetto a cui versare direttamente l’imposta, non sembra potersi impedire una gestione esternalizzata della riscossione.

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Aliquota IMU, gli sconti per i fabbricati rurali

Come noto, l’aliquota IMU ordinaria per la prima casa è stata temporaneamente fissata allo 0,40%, mentre quella per le seconde case risulta essere pari allo 0,76%. Più raramente si discute, tuttavia, della presenza di una terza aliquota – fortunatamente ribassata rispetto alle prime due – e rivolta ai fabbricati rurali ad uso strumentale, soggetti all’imposta municipale con la proporzione ridotta pari allo 0,20%. Inoltre, essendo fabbricati inseriti nella categoria catastale D/10, il coefficiente moltiplicatore della rendita catastale è pari a 60.

Ma di quali immobili si tratta? Ricordiamo come la definizione di fabbricato strumentale risieda nell’art. 9 – comma 3 bis – del dl 557/93, e come vada ricompreso in tale recinto anche quel fabbricato strumentale delle cooperative agricole di trasformazione dei prodotti conferiti dai soci. Particolari regole vigono inoltre per quanto concerne i fabbricati situati in località montane, dei quali parleremo nei prossimi giorni.

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Imu prima casa, tutto ciò che c’è da sapere

L’imposta municipale unica sulla prima casa viene percepita applicando un’aliquota base fissata allo 0,4%, con detrazione fissa di 200 euro, aumentabile di 50 euro per ogni filio, fino all’ottavo, di età anagrafica non superiore ai 26 anni, dimorante e residente nell’abitazione. I Comuni potranno incrementare il beneficio fiscale abbassando l’aliquota fino a 0,2 punti percentuali, e aumentando la detrazione fino a concorrenza dell’imposta dovuta. Teoricamente, pertanto, anche l’Imu sulla prima casa potrebbe essere azzerata su decisione della singola municipalità.

Ma cosa si intende per prima casa? Ai fini del pagamento dell’IMU si intende “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”, con la precisazione che “nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile”.

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IMU 2012, tutte le scadenze

Il 2012 fiscale sarà ricordato, tra le altre, anche per l’introduzione della nuova imposta municipale unica, la tassa patrimoniale sulla prima o sulle seconde case. Considerato che, come abbiamo visto più volte negli ultimi mesi, il panorama in materia risulta essere piuttosto complesso, cerchiamo di comprendere in che modo procedere al rispetto di tutte le scadenze previste per il corrente anno solare.

Il primo appuntamento con la nuova IMU sarà fissato nella data del 18 giugno: entro tale data i cittadini dovranno versare l’acconto IMU, pari al 50% dell’imposta calcolata applicando le aliquote base, pari a 0,4 punti percentuali sulla prima casa, o a 0,76 punti percentuali sugli altri immobili (tranne i rurali strumentali, che hanno lo 0,2%). Per la prima casa si può altresì scegliere l’acconto di un terzo. Sui rurali strumentali, l’acconto è del 30%.

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Calcolo IMU in poche mosse

Tra aliquote base e margini di autonomia dei comuni, pagamenti a rate e altre novità dell’ultima ora, il panorama intorno al calcolo IMU è stato reso denso e complesso. Cerchiamo pertanto con un estremo tentativo di sintesi, di cercare di rendere più trasparente il lavoro di tutti coloro che si apprestano a conteggiare quanto dovranno pagare di imposta municipale unica nel corso di questo tesissimo 2012.

Innanzitutto, un po’ di chiarezza sulle aliquote: l’aliquota ordinaria per le prime case è fissata nello 0,40 per cento, quella per le seconde case è fissata nello 0,76 per cento. I Comuni hanno tuttavia la possibilità di incrementare o diminuire (rispettivamente, dello 0,20 per cento e dello 0,30 per cento) le aliquote ordinarie per la prima o per la seconda casa. Ne consegue che, nella peggiore delle ipotesi, il contribuente detentore di una seconda casa andrà a pagare un’aliquota pari a 1,06 punti percentuali.

Ma in che modo si calcola l’IMU? E su cosa si applica questa aliquota ordinaria?

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