Fisco e impresa: il regime di attrazione europea

Per le imprese che non sono italiane, ma che risiedono comunque in uno Stato membro dell’Unione europea, c’è la possibilità ai fini fiscali di avvalesi del cosiddetto regime di attrazione europea. A patto che la nuova attività in Italia non sia stata avviata prima del 31 maggio del 2010, l’impresa residente in uno stato Ue diverso dall’Italia può avvalersi nel nostro Paese, per un periodo pari a tre anni, anche per i dipendenti e per i collaboratori, del regime fiscale del Paese d’origine o quello di un altro Stato membro dell’Ue.

Comunicazione unica: L’impresa in un giorno

comunicazione unica

Come avevamo gia prontamente avvertito, leggi qui, dal 01.10.2009, in relazione alla legge 40 del 2007 e alla pubblicazione del d.p.c.m. 6 maggio 2009 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.152 del 3 luglio 2009, è entrata in vigore la Comunicazione Unica per l’avvio dell’impresa che assolve ad ogni obbligo di denuncia riguardante i fatti (iscrizione,modifiche e cessazione) nei confronti degli istituti interessati.

Sarà sufficiente inviare la suddetta Comunicazione Unica al registro delle imprese competente per territorio che, a sua volta, provvederà direttamente all’inoltro delle comunicazioni occorrenti all’INPS e all’INAIL, nonché presso l’Agenzia delle Entrate, l’Albo delle imprese artigiane e il Ministero del Lavoro.

In questo modo si ha l’assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al Registro imprese e, se sussistono i presupposti di legge, ha effetto ai fini previdenziali, assistenziali e fiscali, nonché per l’ottenimento del codice fiscale e/o della partita iva.

Diritto annuale CCIAA

Come ogni anno in concomitanza con il pagamento delle tasse da UNICO, 16 Giugno, tutte le imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro delle imprese del comune di appartenza, dovranno