Che tipo di tassazione è valida per i certificati catastali? Il dubbio può sorgere, in particolare, in merito all’applicazione o meno dell’imposta di bollo, ma anche in relazione alle modalità procedimentali che riguardano la richiesta vera e propria. Come è noto, si sta provvedendo a una riforma del Catasto nel nostro paese, una sorta di “rivoluzione” che però richiede tempi molto lunghi. Volendo essere precisi al massimo, si deve subito sottolineare come questi certificati siano soggetti all’imposta di bollo sin dall’origine, mentre le tasse ipotecarie vengono prese in considerazione nella misura che è prevista dal Decreto legislativo 347 del 1990 (“Approvazione del testo unico delle disposizioni concernenti le imposte ipotecaria e catastale”).
imposta di bollo
Ancora cinque giorni per il bollo degli assegni circolari
Mancano soltanto cinque giorni prima della scadenza fiscale fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento degli assegni circolari: in pratica, questo termine ultimo si riferisce al versamento dell’imposta di bollo che grava su questi stessi assegni, più precisamente quelli in circolazione alla fine del terzo trimestre del 2012 (lo scorso mese di settembre). Le sanzioni per l’assegno irregolare sono piuttosto pesanti e quindi bisognerebbe evitarle preparandosi per tempo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che i soggetti coinvolti in tal caso sono le banche e gli istituti di credito che sono soliti emettere gli assegni circolari, la cui caratteristica principale è quella della disponibilità del denaro, il quale viene bloccato in maniera contestuale all’emissione.
L’imposta di bollo sui conti correnti detenuti all’estero
I conti correnti possono essere aperti dai contribuenti italiani anche in paesi diversi dal nostro: che cosa accade dal punto di vista fiscale quando tale strumento viene detenuto in una nazione europea che non sia l’Italia? In particolare, bisogna capire come comportarsi in relazione all’imposta di bollo, il principale adempimento tributario da questo punto di vista. Nel caso in cui i conti correnti, ma anche i libretti di risparmio siano detenuti all’interno di uno Stato che fa parte dell’Unione Europea oppure del cosiddetto Spazio Economico Europeo (l’accordo siglato nel 1992, avviato due anni dopo e che include al suo interno trenta nazioni) bisogna fare riferimento a un testo normativo ben preciso.
Assegni circolari: la scadenza del 30 gennaio
Sono rimasti ancora diciannove giorni per far fronte alla scadenza relativa all’imposta di bollo e alla sua dichiarazione che deve essere effettuata con cadenza trimestrale: il prossimo 30 gennaio, infatti, sarà un termine ultimo fondamentale dal punto di vista tributario, visto che verrà contemplato uno dei mezzi di pagamento più gettonati dai contribuenti, vale a dire l’assegno circolare. In pratica, come prevede espressamente il Dpr 642 del 1972 (si tratta della “Disciplina dell’imposta di bollo” per la precisione), vi sono dei valori ben precisi da rispettare in tal senso: l’articolo 10 della tariffa contempla proprio le imposte dovute (fisse e proporzionali) per gli stessi assegni circolari e per i vaglia cambiari. Chi deve guardare con la maggiore attenzione questa scadenza?
Assegni circolari e bollo: la scadenza del 31 ottobre
Sono rimasti soltanto quattro giorni alle banche e agli istituti di credito per far fronte a una delle loro principali scadenze fiscali: in effetti, il 31 ottobre del 2011 rappresenta il termine ultimo per quegli istituti che hanno l’autorizzazione ad emettere gli assegni circolari per presentare la dichiarazione relativa agli strumenti in circolazione nel trimestre solare precedente. L’operazione deve essere effettuata nei confronti dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate e ha un compito specifico, vale a dire quello di perfezionare la liquidazione dell’imposta di bollo che è dovuta in questi casi. Non bisogna dimenticare che sono almeno tre anni che tale tributo viene applicato sulle richieste in forma libera di assegni bancari, circolari, postali e anche sui vaglia postali. In pratica, si tratta di apporre un costo aggiunto di 1,50 euro, elemento essenziale per scongiurare l’ipotesi che venga apposta la cosiddetta “clausola di non trasferibilità”.
Esenzione bollo per le richieste di consulenza giuridica
Non occorre pagare il bollo, e deve essere scritta in carta libera. Stiamo parlando della richiesta di consulenza giuridica al Fisco, per la quale l’Agenzia delle Entrate, nella giornata di ieri, martedì 9 agosto del 2011, ha emanato una apposita Circolare, la numero 42/E. In particolare, per la consulenza giuridica, l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha toccato diversi punti, tra cui la differenza della richiesta di consulenza giuridica rispetto all’interpello. Inoltre, il Fisco ha precisato come per la richiesta di consulenza giuridica siano ammessi gli allegati della nuova generazione, ovverosia non solo la carta, ma anche i supporti informatici, a partire dai Cd e dai Dvd.
Bollo deposito titoli: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Con l’entrata in vigore della manovra finanziaria triennale è scattato l’aumento dell’imposta di bollo sul deposito titoli. Al fine di chiarire in merito all’applicazione di tale imposta, l’Agenzia delle Entrate nella giornata di ieri, giovedì 4 agosto del 2011, ha emanato una Circolare, la numero 40/E, nella quale innanzitutto si ricorda come l’imposta di bollo rimanga invariata quando il valore complessivo dei titoli detenuti in portafoglio non supera i 50 mila euro. L’imposta di bollo si applica sul deposito titoli, e quindi per chi ha ad esempio in banca Bot, azioni e/o obbligazioni.
Cedolare secca: l’imposta di bollo non ha ragione di esistere
Un’altra domanda che può sorgere in merito alla cedolare secca è quella sulla sua possibile “convivenza” con l’imposta di bollo: più precisamente, potrebbe venire il dubbio per quel che riguarda la possibile applicazione di questo tributo al contratto di locazione nel caso in cui si rinunci alla cedolare nel corso della seconda annualità. La risposta è ovviamente negativa e questo per un motivo molto semplice. In effetti, come è noto, il bollo è stato introdotto per tassare la produzione, la richiesta o la presentazione di alcuni specifici documenti, in primis quelli relativi al settore immobiliare.