Nel corso delle ultime settimane abbiamo visto più volte in cosa sia consistito il pacchetto di interventi elaborato dal governo in materia di spending review. Oggi cerchiamo di riassumere quali sono le principali innovazioni in termini di misure fuscali, che andranno a cambiare parte della nostra vita e, in maniera più specifica e particolare, l’impatto delle nostre relazioni con l’Erario e i consumi quotidiani.
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Nuovi dati evasione fiscale
Il centro studi di Confcommercio, nel suo Rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa, lancia nuovi e inquietanti dati sull’andamento dell’evasione fiscale, e sui suoi riflessi sull’economia reale. Stando alle elaborazioni compiute dal centro studi, in Italia il sommerso vale oggi il 17,5% del prodotto interno lordo, mentre la pressione fiscale è salita al 55%. Ne consegue che l’economia che oggi sfugge al fisco determina un’evasione di 154 miliardi di euro: un incredibile ammontare che costituisce vasto margine di manovra per il recupero dell’efficienza italiana.
Ambito soggettivo detrazioni al 55%
La Commission dell’Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili (Aidc) ha affermato che la detrazione del 55% sulle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici possa spettare a qualsiasi tipologia di contribuente, persona fisica o società, a prescindere dalla categoria catastale della costruzione, dal tipo di attività svolta e dalla natura del reddito. Un’affermazione che allarga la platea di potenziali beneficiari del benefit fiscale.
Liti fiscali in diminuzione
Secondo quanto affermano i dati diffusi dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, le liti fiscali sarebbero drasticamente calate nel corso del 2011. I ricorsi pervenuti alle commissioni tributarie italiane sono infatti diminuiti del 9 per cento, scendendo a quota 324 mila unità contro i precedenti 356 mila.
Se inoltre vengono presi in esame solamente i nuovi ricorsi (cioè quelli di primo grado, e non il prolungamento in secondo grado di quelli già noti), il calo si dimostra ancor più significativo, subendo una diminuzione al 10,7 per cento (258 mila unità contro 289 mila unità). A “dominare” la scena sono i ricorsi che vedono come protagonista l’Agenzia delle Entrate, chiamata in causa in oltre 200 mila occasioni, ma pur sempre l’11 per cento in meno di quanto avveniva nel precedente 2010.
Scambio informazioni Italia – San Marino
Dopo lunghissime negoziazioni, è finalmente giunta al termine la contrattazione sugli scambi informativi tra l’Italia e San Marino. Alla Farnesina, infatti, il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, e quello di San Marino Antonella Mularoni, hanno siglato il protocollo di modifica alla “Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali”, che risaliva al “lontano” 21 marzo 2002.
Nasce così un nuovo strumento utile per poter contrastare l’evasione fiscale internazionale, e promuovere un meccanismo di scambio di informazioni che ricalca gli standard introdotti e individuati dall’Ocse. Ma cosa cambierà, ora, con la firma della nuova intesa?
Fisco “insostenibile” per gli industriali
Per gli industriali il fisco è “insostenibile”. A dirlo è l’oramai ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che terminato il proprio mandato all’interno della più importante confederazione delle imprese in Italia, ha scelto di tornare nella propria azienda e nella propria famiglia. Prima, però, Marcegaglia ha scelto di congedarsi attraverso una lunga intervista al Sole 24 Ore, dove non ha mancato di porre ulteriore luce sulla necessità di perseguire, entro breve termine, una strada di alleggerimento del carico fiscale sulle attività produttive.
Il fisco, in Italia, è “il problema dei problemi” – dichiara Marcegaglia. “Con le manovra Monti e quelle del governo Berlusconi, la pressione fiscale è superiore al 45%, e per chi paga le tasse arriva anche al 60%, livelli non tollerabili se non a breve. Il carico sul lavoro e sull’impresa è ai massimi in Europa e non aumenta certo la competitività del Paese”.
Nessuna riscossione per importi fino a 30 euro
Il dl sulle semplificazioni fiscali, all’articolo 3, comma 10 e 11, prevede che con decorrenza 1 luglio 2012 non possano più essere accertati, iscritti a ruolo e riscossi, crediti relativi a tributi erariali, regionali e locali di ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni amministrative e interessi, non superiore ai 30 euro, con riferimento a ogni singolo periodo di imposta.
Ad ogni modo, la nuova norma – in grado di introdurre qualche gradita semplificazione ai rapporti dei contribuenti italiano con il Fisco – prevede altresì qualche dettagli specifico in grado di ridurre i margini di libera interpretazione. Su tutti, ovviamente, il fatto che il nuovo importo di 30 euro non determina il venir meno dell’obbligazione tributaria, e non giustifica i mancati versamenti di somme non superiori a 30 euro. Ma cosa cambia, allora?
Pressione fiscale oltre il 60%
Secondo quanto sta emergendo da uno studio condotto dalla Fondazione Commercialisti italiani in merito alla tassazione delle persone fisiche, dipendenti e lavoratori autonomi, la pressione fiscale italiana sarebbe in grado di superare perfino il 60%, nelle ipotesi di lavoratori con reddito pari a 50 mila euro.
Stando alla simulazione effettuata dalla Fondazione, relativa a un lavoratore autonomo senza gestione separata Inps, con reddito lordo civile pari a 50 mila euro, ogni anno si devono sborsare 11.870 euro di Irpef netta, 503 euro di addizionale regionale, 164 euro di addizionale comunale, 14.921 euro di versamenti Inps e alle casse di previdenza, 2.146 euro di Irap. In totale, un reddito netto annuo di 20.396 euro, per una tassazione percentuale pari al 59,21%. Se a questo aggiungiamo l’incidenza delle altre imposte pagate nell’anno al netto del beneficio fiscale, otteniamo una percentuale di tassazione reale del 61,66%.
Risultati inizio 2012 sulla lotta all’evasione
I risultati della lotta all’evasione per l’inizio d’anno sarebbero incoraggianti, tanto da far sperare nel mantenimento e nel superamento delle previsioni stabilite per l’intero esercizio fiscale. “Siamo solo ad aprile e per i dati è ancora presto” – ha dichiarato il merito Attilio Befera, direttore generale dell’Agenzia delle Entrate – “ma sul fronte delle entrate del recupero dell’evasione i primi segnali sono positivi, e ci sono anche segnali di entrate aumentate derivanti dall’autotassazione”.
Successivamente, interessato da una domanda sui recenti blitz in alcune delle località commerciali e di servizio più note d’Italia, Befera ha precisato che le imprese e i negozi controllati erano già stati oggetto di precedente segnalazione. “Siamo andati a visitare delle imprese per le quali avevamo forti segnali di evasione” – ha aggiunto il direttore generale delle Entrate, che ha poi compiuto un piccolo passo informativo nei confronti dell redditometro, “uno strumento che non misura la ricchezza, bensì la spesa”.
Nuove regole compensazioni libere IVA
I commi 18 e 19 dell’art. 8 del d.l. 16/2012 apportano alcune importanti modifiche alle disposizioni precedentemente introdotte con l’art. 10 del d.l. 78/2009, che riguradava i vincoli per il controllo preventivo delle compensazioni dei crediti IVA. In particolare, i commi riducono da quota 10 mila euro a quota 5 mila euro per anno solare, l’importo oltre il quale la compensazione del credito è effettuabile solamente dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione, o di istanza dalla quale emerge lo stesso credito, con trasmissione del modello F24 online.
A rimanere indenne dalla nuova disciplina sono invece i limiti di 15 mila euro oltre i quali la compensazione è necessariamente subordinata all’apposizione, sulla dichiarazione annuale, del visto di conformità, oppure della sottoscrizione anche da parte dei componenti dell’organo di controllo contabile.
Accordo anti-evasione tra Svizzera e Austria
Austria e Svizzera hanno siglato un importante accordo finalizzato a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. Stando a quanto ha precisato il segretario di stato alle questioni finanziarie internazionali, grazie a tale intesa “le persone domiciliate in Austria possono regolarizzare le loro relazioni bancarie in Svizzera, sia attraverso un’imposta supplementare unica, sia rivelando i loro conti”.
L’accordo prevede, nel dettaglio, che i contribuenti austriaci per poter regolarizzare la loro situazione potranno pagare un’imposta che sarà compresa tra un minimo del 15% e un massimo del 38% del capitale detenuto in Svizzera, conteggiato sulla base della durata della relazione bancaria nella Confederazione e dell’entità dello stesso patrimonio.
Lotta all’evasione fiscale nel Lazio
Il 4 aprile 2012 la Regione Lazio e l’Agenzia delle Entrate hanno sottoscritto una importante convenzione per la gestione dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale sull’imposta sui redditi delle persone fisiche. La convenzione, valida per il 2012 e per i prossimi anni, renderà operativo il riversamento diretto nelle casse della Regione Lazio del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia delle imposte sopra ricordate.
“Attraverso questa convenzione si intensifica la già proficua collaborazione tra Regione ed Agenzia delle Entrate” – dichiara una nota della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – “per dare una concreta applicazione alle recenti disposizioni sul federalismo fiscale, al fine di mantenere direttamente sul territorio le risorse derivanti dall’attività di controllo fiscale sui due più importanti tributi regionali e rendere più incisiva all’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale all’interno del territorio regionale”.
Vendere la barca per sottrarsi al Fisco
La paura di indagini e monitoraggi fiscali troppo stringenti da generando una vera e propria corsa alla vendita della propria imbarcazione. Un fenomeno che starebbe riguardando una platea di contribuenti sempre più vasta, e che in alcune aree della Penisola avrebbe raggiunto proporzioni davvero molto emblematiche, con le pagine degli annunci di vendita sui quotidiani che – per la prima volta – sembrano contenere un ampio portafoglio di barche per tutti i gusti e tutte le tasche.
Certo è che non è il solo comportamento dell’Agenzia delle Entrate a suscitare questa corsa al miglior collocamento del proprio natante sul mercato: la crisi sta infatti conducendo alla formazione di un comportamento sempre più frequente, relativo al voler realizzare adeguatamente il proprio investimento, sfruttando gli introiti dell’operazione di vendita per contribuire a riequilibrare il proprio patrimonio.
Peso tasse locali 2012
La Cgia di Mestre ha effettuato una nuova ricerca sulla pressione fiscale che i cittadini italiani dovranno subire in questo 2012 che si è preannunciato – e già confermato – particolarmente denso di difficoltà. Stando alle analisi effettuate dal centro studi, i cittadini più pressati dal fisco sarebbero quelli lombardi, con Varese al top del tasso di pressione tributaria locale pro capite, con un controvalore medio del peso delle tasse locali pari a ben 1.714 euro.
Il gradino intermedio del podio è invece occupato da Lecco, con un peso delle tasse locali pari a 1.681 euro, seguito da Bergamo, Monza e Bologna, che condividono la terza posizione con un peso delle tasse locali pari a 1.665 euro. La situazione va meglio al Centro Sud, mentre è ancora il Nord a farla da spiacevole padrone nelle zone alte, con Sondrio che occupa il quarto posto con 1.650 euro, a sua volta seguita da Pavia e Rieti con 1.630 euro.