Chi evade il fisco italiano? I commercianti che non emettono lo scontrino? O sono di più gli artigiani che si “dimenticano” di compilare la fattura? O ancora gli imprenditori che non assumono i lavoratori in nero? Il settimanale Panorama se l’è chiesto, ed ha compiuto una lunga ricerca sul profilo degli evasori fiscali, oramai annidati in ogni categoria professionale. Ma quali sono le principali considerazioni formulate dalla Guardia di Finanza in materia?
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Stangata fiscale di fine anno
Le tredicesime non sono ancora arrivate nei portafogli dei dipendenti italiani ma, probabilmente, il loro peso sarà comunque annullato dagli aggravi di fine anno. Secondo uno studio compiuto dalla Cgia di Mestre, l’introduzione dell’imposta municipale unica, gli aumenti dell’imposta sul valoer aggiunto, le accise sui carburanti, l’addizionale Irpef e altri oneri fiscali, avrebbero pesato sui bilanci delle famiglie italiane per un costo vicino ai 726 euro.
Adempimenti fiscali pesano per 36 giorni
Adempiere a tutte le scadenze fiscali costa ad un’azienda 36 giorni lavorativi all’anno. A ribadirlo sono i Giovani di Confcommercio, nel Rapporto ‘Credito e burocrazia’ che cita i dati della Banca Mondiale. I giorni per gli adempimenti (120 azioni in tutto l’anno) sono il 76 per in più della media Ue e il 46 per cento in più dei Paesi Ocse. L’occasione è stata altresì utile per cercare di fare il punto sull’evoluzione del credito nazionale bancario nei confronti delle imprese, e sull’impatto della crisi sull’operatività imprenditoriale italiana.
Verifiche elusione fiscale
Secondo quanto affermato da Bruno Buratti, comando generale della Guardia di Finanza, durante un recente convegno sull’evasione, elusione e abuso del diritto, dal 2010 ad oggi sarebbero state 149 le verifiche effettuate dalla Gdf in applicazione dell’art. 37-bis del dpr 600/73 (Disposizioni antielusive), mentre le segnalazioni su basi imponibili sottratte a tassazione ammontano a circa 5,4 miliardi di euro. Per quanto concerne il 2012, è inoltre stato reso noto che durante la prima parte sarebbero state oltre 34 mila le operazioni sospette di antiriciclaggio, 1.113 messe in evidenza da figure professionali e 41 da commercialisti ed esperti contabili.
Caratteristiche evasori fiscali
Chi è il profilo medio di evasore fiscale? Alla domanda, in evidenza, non è possibile conferire una risposta puntuale. Chi evade le tasse è sia il cittadino che la grande impresa, sia il commerciante che il libero professionista. E così, per evitare generalizzazioni inutili, sulla materia è intervenuto – in maniera molto accorta – il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che è partito da un dato di fatto condivisibile: l’evasione di necessità, non esiste, e chi evade è un disonesto che – violando un principio costituzionale – deve essere sanzionato per evitare disparità con i contribuenti onesti.
Riforma fiscale per i commercialisti
La riforma fiscale non potrà che abbattersi in maniera incisiva sulla vita professionale di migliaia di commercialisti italiani. E proprio tali lavoratori sono stati pertanto invitati a esprimersi, recentemente, in un’audizione alla Commissione Finanze della Camera, nella quale il rappresentanti dei commercialisti, Claudio Siciliotti, ha ricordato che “si tratta di una legge delega che contiene alcuni principi condivisibili, altri da mettere meglio a fuoco, ma che di certo non può essere considerata la riforma del sistema fiscale: tutt’al più si può parlare di una manutenzione straordinaria dell’esistente”.
Fisco notifiche online
Anche il Fisco sarà investito, tra breve, dalla nuova ondata di digitalizzazione italiana. Una ondata per certi versi eccessivamente timida, che ha collocato per lunghi tempi il nostro Paese alle spalle delle best practice europee ed extra comunitarie, ma che ora dovrebbe subire un’accelerazione – si spera – improvvisa. Le prime novità riguarderanno i primi mesi del 2013, quando il Fisco inizierà a notificare i ricorsi tra le parti tramite posta elettronica certificata, come previsto dall’art. 30 del d.l. 98 / 2011 e, soprattutto, sul conseguente regolamento attuativo.
Ritardi pagamenti PA
Le elaborazioni compiute dal servizio Dap (Database delle abitudini di pagamento), piattaforma realizzata e gestita da Assifact (Associazione delle imprese del factoring) e Cribis D&B, afferma che in media un’impresa italiana deve attendere 229 giorni per poter vedere onorati i propri debiti commerciali. Una media che cela delle prestazioni ancora peggiori per quanto concerne la macro area del Sud, e condizioni sicuramente migliori (ma non certo best practices) per quanto riguarda le aree del Nord e, in particolar modo, il Nord Est de lPaese.
Redditometro per famiglie di fatto
La coppia di fatto, ai fini del redditometro, produce gli stessi effetti di una coppia sposata. Almeno sotto il profilo dei controlli fiscali, pertanto, coppie di fatto e sposate sono equiparabili, poiché in ambito tributario la convivenza more uxorio – se adeguatamente dimostrata – può essere ben equiparata al matrimonio. Cerchiamo di comprendere cosa potrà cambiare per tutte le famiglie italiane “di fatto” in questo interessante approfondimento condotto da Benito e Nicola Fuoco, e apparso sulle pagine del quotidiano Italia Oggi pochi giorni fa.
Cessioni intracomunitarie senza partita IVA acquirente
La sentenza della Corte di giustizia Ue 6/9/2012, C-273/11, in materia di prova delle cessioni intra Ue apporta qualche significativa modalità interpretativa al tema. In particolare, viene stabilito che il numero di partita IVA dell’acquirente non rientra tra le condizioni sostanziali della cessione intracomunitaria, che è da considerarsi quale elemento in grado di fornire la prova dello status di soggetto passivo (agevolando di fatto i controlli), ma è altresì un requisito formale che non può condizionare l’applicazione del regime impositivo degli scambi intra Ue.
Durata verifiche fiscali
La commissione tributaria regionale di Bari, con la pronuncia n. 46/6/12 del 29/6 – 10/7/2012 è intervenuta a disciplinare il tema della durata delle verifiche fiscali in azienda, precisando come il tetto dei 30 giorni di permanenza dell’amministrazione finanziaria non debba essere calcolato sulla base del principio della consecutività, bensì su quello dell’effettiva presenza nelle strutture delle imprese. Ne deriva un potenziale allungamento significativo della presenza dei controllori del fisco all’interno della propria azienda, rispetto a un’opinione finora alternativa.
Nuove regole Iva di cassa
Cambiano le regole sull’Iva di cassa. Le disposizioni attuali, previste dall’art. 7 del dl 185/2008 e dal dm 26/3/2009, vengono infatti sostituite dal nuovo regime di cui all’art. 32-bis del dl 83/2012. Vediamo quali sono i principali cambiamenti che verranno a concretizzarsi con il passaggio dalle vecchie alle nuove regole, e cosa cambierà per tutti coloro che potranno approfittare della fruizione dell’imposta sul valore aggiunto di cassa.
Sanzioni fatture inesistenti
Per la contabilizzazione di fatture inesistenti il nostro ordinamento prevede una particolare disciplina specifica, che mira a punire chi utilizza fatture relative a beni o servizi non effettivamente scambiati, ovvero oggettivamente inesistenti. Cerchiamo allora di comprendere quale sia la principale caratteristica e la natura di questa specifica disciplina, e quali sono le sanzioni che vengono ricollegate a coloro che utilizzano le fatture inesistenti.
Omissione dichiarazioni dei redditi
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 34/E, è intervenuta in merito all’attività di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi o dell’Irap, quando si riscontra il riporto a nuovo di un’eccedenza di imposta a credito generata nel precedente periodo d’imposta per il quale la relativa dichiarazione risulta omessa. Cerchiamo allora di comprendere in che modo risolvere questa tribolata situazione, illustrando quelle che sono le ultime indicazioni del fisco in merito.