L’Italia è ai vertici europei per quanto concerne la pressione tributaria. A fronte di ciò, si rileva altresì una qualità dei servizi pubblici offerti che – purtroppo – non può reggere la concorrenza dei Paesi maggiormente “tartassati” dal fisco. Questa e altre considerazioni a margine di una recente ricerca condotta dalla Cgia di Mestre, che ha elaborato gli ultimi dati provenienti dall’Istituto di statistica europeo.
fisco italia
Fisco troppo pesante – Bankitalia
Il fisco italiano è troppo pesante e danneggerebbe crescita economica e onestà. A sostenerlo è la banca d’Italia, che ha formalmente aperto una sostanziale richiesta nei confronti di una redistribuzione della pressione fiscale, predicando l’eliminazione delle incertezze in vigore sulle tasse immobiliari, e evidenziando la necessità di ulteriori correzioni per poter perseguire l’obiettivo atteso del pareggio del bilancio statale.
Pressione fiscale al 52%
Secondo quanto affermano gli ultimi dati Istat sui conti pubblici italiani, nel corso dell’ultimo trimestre 2012 si sarebbe verificato un record storico nella pressione fiscale tricolore, con punte del 52%. La media dello scorso anno è invece pari al 44%, con contemporaneo miglioramento del rapporto tra deficit e Pil, ora pari al 2,9 per cento (il 3 per cento includendo anche il peso dei derivati). Ma vediamo più nel dettaglio quali sono state le principali considerazioni formulate dall’Istituto.
Tassi pressione fiscale Europa 2012
Gli italiani sono un popolo particolarmente tartassato dal Fisco. Eppure, in ambito europeo, il BelPaese non è titolare del record assoluto di maggiore pressione fiscale. Secondo quanto rivelano gli ultimi dati Eurostat, infatti, il primato delle tasse più elevate del vecchio Continente spetterebbe a Svezia e Danimarca, con percentuali di pressione fiscale rispettivamente pari al 56,6 per cento e al 55,4 per cento.
Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne l’Italia, Bruxelles sostiene che la pressione delle Entrate italiane sui contribuenti dovrebbe giungere dal 45,6 per cento di fine 2011 al 47,3 per cento di fine 2012. Una percentuale in fortissimo incremento, che giunge dopo un lungo periodo di stabilità sostanziale, visto e considerato che nel 2000 la pressione fiscale sulle tasche degli italiani era pari al 45,9 per cento, addirittura di più di quanto rilevato alla fine dello scorso anno.