Studi di Settore e Federalismo: Novità in arrivo

studi di settore

Studi di Settore

L’Agenzia delle Entrate con la circolare 29/E del 18.06.2009 è tornata a trattare il tema degli Studi Settore ed in particolare, oltre alle novità previste per il 2008, ha parlato di quelle che verranno istituite nei prossimi anni.

La cosa che ha colpito di più è stato il collegamento, perarlo giusto e piu volte richiesto, tra Studi di Settore e federalismo, inteso come differenza in termini di prezzi e tariffe tra regioni e regioni.

Proprio per far si che vi siano Studi di Settore ad hoc per ogni regione, l’Agenzia sta prevedendo nuovi studi di settore a vocazione “federale”, visto che entro il 2013 vanno elaborati su base regionale e locale, tenendo quindi presenti le differenze nelle prestazioni di servizi e nelle cessioni di beni.

Federalismo fiscale: Aumento delle tasse

Secondo il presidente della Corte dei Conti Il federalismo fiscale può portare a un aumento della pressione tributaria, in particolar modo dell’imposizione personale sui redditi.

L’affermazione del presidente Tullio Lazzaro è stata fatta nel corso dell’audizione sul federalismo fiscale davanti alle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Finanze del Senato riunite in seduta comune.

Federalismo fiscale: Roma non piu comune

L’istituzione del Federalismo fiscale inizia a dare i suoi risultati, infatti Roma si trasformerà da Comune a Ente Territoriale.

Ad affermarlo è il Sindaco Alemanno precisando che l’obiettivo sarà quello di risanamento del bilancio anche grazie alla maggiore autonomia acquisita con il Federalismo fiscale che garantirà una maggiore gestione amministrativa e competenze sul territorio;

Gli obiettivi prefissati saranno attuabili grazie a € 500 milioni che dal 2010 entreranno ogni anno nelle casse del Comune di Roma che si trasformerà in un Ente territoriale speciale, denominato ‘Roma Capitale’.

Federalismo fiscale, si rischia il caos

L’allarme giunge dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC): il disegno di legge sul federalismo fiscale, presentato nei giorni scorsi dal Governo, potrebbe aggravare pesantemente il già difficile rapporto fra gli italiani e la normativa tributaria.

Il presidente dell’Ordine, Claudio Siciliotti, è stato molto chiaro nel dipingere una situazione di caos qualora la rivoluzione federale dovesse davvero presentarsi così come in queste ore appare. Siciliotti ha usato il termine di “Babele fiscale”, tratteggiando un’Italia dove rischiano di trovarsi a convivere leggi tributarie statali insieme a norme regionali e locali, ognuna caratterizzata da propri presupposti, regole applicative e aliquote, per di più differenti da Regione a Regione quando non addirittura da Comune a Comune.

Un autentico caos che già metterebbe in seria difficoltà gli operatori del settore, ma che agli occhi del comune cittadino si trasformerebbe in un’inestricabile giungla, ben più complessa dell’attuale sistema normativo, che certamente semplice non è.

Federalismo fiscale: Primo SI

Il Federalismo fiscale strappa il primo SI, infatti il Consiglio dei Ministri nella seduta del 11.09.2008 ha dato il via libera, quello preliminare, al disegno di legge per la delega sul Federalismo fiscale.

Nonostante tutto però verrà prevista una clausola di salvaguardia per impedire l’aumento dell’imposizione a carico dei contribuenti.

Ma come verrà coperta la fornitura dei servizi essenziali?

Federalismo fiscale: Quali novità?

Oramai è pressochè fatta, in Italia ci sarà il federalismo fiscale, questo almeno se verrà a breve approvato il disegno di legge, discusso dal Consiglio dei Ministri attualmente in carica, con il quale veà data maggiore autonomia alle regioni.

Infatti con il Federalismo Fiscale le Regioni avranno carta bianca per fissare le tariffe sulle prestazioni e sui servizi in funzione delle proprie disponibilità e del volere parere dei cittadini.

Il Federalismo Fiscale si propone di incentivare l’unione tra i comuni per risolvere di comune accordo problematiche di interesse locale, particolare attenzione poi verrà data alle cosi dette città metropolitane.

Ma quali sono le città metropolitane?: