Irpef 2011: i rimborsi fiscali

Se un contribuente è a credito Irpef, in che modo può chiedere al Fisco il rimborso? Ebbene, a spiegarlo, dal proprio sito Internet, è l’Agenzia delle Entrate nel far presente al riguardo come in qualsiasi momento, tramite un apposito modello, i contribuenti possano chiedere l’accredito delle tasse, ad esempio pagate in accesso, sul proprio conto corrente bancario oppure sul conto postale. Nel modello, reperibile tra l’altro recandosi presso gli Uffici delle Entrate, il contribuente deve chiaramente indicare l’Iban del conto unitamente ai dati di intestazione del conto stesso.

Modello F24: pagamento Tia e Tosap

In Italia, grazie a delle apposite convenzioni, sia la Tia, sia la Tosap, si possono pagare con il modello F24. E’ il caso, in particolare, del Comune di Sennori, in provincia di Sassari, dove l’Amministrazione comunale e le Entrate della Sardegna, in accordo con quanto reso noto da Fiscooggi.it, il Quotidiano telematico dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, hanno rinnovato la convenzione per il pagamento con F24, fino al 31 maggio del 2012, salvo ulteriori proroghe, della Tia e della Tosap.

Modello F24 online: quali tasse si pagano

E’ un modello di pagamento unificato, e serve per il pagamento di tasse, tributi, ma anche contributi e premi. Stiamo chiaramente parlando del modello F24 che, in particolare, viene definito unificato per il semplice fatto che il contribuente, sia titolare di partita Iva, sia non titolare di partita Iva, può andare a liquidare le imposte avvalendosi nello stesso tempo anche dell’eventuale compensazione di crediti. Ma quali tasse si possono pagare con l’F24? Ebbene, si parte dell’Irpef all’Ires per arrivare alle ritenute, alle imposte sostitutive e passando per le addizionali, le accise, l’Ici, la tassa sui rifiuti ed i diritti camerali.

Petrolio e gas: codici e scadenze per l’addizionale Ires

Anche il petrolio e il gas vanno monitorati costantemente per quel che concerne le scadenze fiscali. Tutti quei contribuenti che hanno ottenuto dei ricavi che superano i venticinque milioni di euro e che sono attivi nella ricerca di idrocarburi liquidi, nella raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, dovranno infatti tenere bene a mente la data del prossimo 18 luglio 2011: si tratta del termine ultimo per provvedere al pagamento dell’addizionale Ires (l’aliquota è pari al 6,5%), al quale va applicata anche una maggiorazione.

Diritto camerale: versamento telematico entro il 6 luglio

Il Dpcm del 12 maggio 2011 (“Differimento dei termini di effettuazione dei versamenti dovuti dai contribuenti”) parla chiaro: tutti coloro che sono interessati a queste proroghe fiscali possono far fronte a nuove scadenze temporali. Il discorso riguarda anche coloro che sono iscritti alla Camera di Commercio e sono interessati al pagamento del diritto annuale relativo a questa appartenenza. In pratica, il novero di contribuenti è composto da persone fisiche, da quei soggetti che si interessano agli studi di settore e da coloro che partecipano in trasparenza, come si è soliti dire.

Cedolare secca: ancora cinque giorni per la prima rata d’acconto

Tutti i locatari, le persone fisiche e i proprietari immobiliari dovranno mettere ben in evidenza la data del prossimo 6 luglio nel loro calendario fiscale: si tratta, infatti, del termine ultimo che è stato fissato dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento della prima rata di acconto relativa al regime della cedolare secca. Il versamento in questione si riferisce alla misura del 40% e non prevede alcun tipo di maggiorazione ulteriore. Come già specificato in più occasioni, l’adempimento è piuttosto semplice, è sufficiente usare il modello F24 elettronico e inserire il codice tributo 1840 per quel che concerne le varie imposte (Irpef, registro e bollo). Il documento in questione, poi, deve essere necessariamente presentato presso gli istituti di credito o le agenzie postali.

F24 versamento ritenute lavoro dipendente

Per i lavoratori dipendenti che percepiscono lo stipendio, come noto, sulla busta paga scattano le ritenute fiscali, ragion per cui c’è sempre differenza tra l’importo al lordo e quello al netto. La differenza però non deve essere versata al Fisco dal lavoratore, ma dal datore di lavoro che periodicamente, entro i termini, versa all’Erario le ritenute utilizzando il modello F24. Trattasi, nello specifico, a titolo di acconto, dell’Irpef, ovverosia dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Pagamento imposte: i modelli F24 ed F23

Per pagare le tasse al Fisco sono due i modelli da utilizzare. Uno è l’F24, e l’altro è l’F23 da utilizzare il ragione del tipo di tassa o tributo da versare. In particolare con il modello F23 il contribuente è chiamato a pagare l’imposta di registro e/o tutti gli altri tributi indiretti, mentre con l’F24 si paga l’Iva, l’imposta sugli intrattenimenti, l’Irap, le tasse sui redditi ma anche le relative imposte sostitutive. Se il contribuente, oltre alle imposte da versare, deve anche pagare gli interessi in quanto il versamento è tardivo, allora occorre fare attenzione.