Due comunicati radio, ma anche due spot televisivi. L’argomento è spinoso, ed è quello relativo all’evasione fiscale, da combattere in nome dell’interesse di tutti. A metterlo in evidenza è l’Agenzia delle Entrate che, insieme al MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno avviato la campagna. L’obiettivo, in particolare, è quello di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di pagare le tasse. Questo perché, sottolinea altresì l’Amministrazione finanziaria dello Stato, “chi evade le tasse vive alle spese degli altri e danneggia tutti“.
evasione fiscale
Bilancio: gli Ias non comportano sempre l’evasione fiscale
Quando si tratta di parlare di perdite su crediti e svalutazioni, l’applicazione degli Ias non porta come conseguenza immediata all’evasione fiscale: secondo una recente sentenza del Tribunale di Milano, infatti, le operazioni in questione rispondono in bilancio a tali principi per quelle imprese che hanno adottato gli standard internazionali già a partire dal 2005. Il caso preso in esame, quello di una banca che ha provveduto ad applicare gli Ias in maniera coerente, deve dar luogo a due fattispecie. Anzitutto, vi deve essere il diritto a dedurre le perdite su crediti nei confronti dei debitori in procedura concorsuale, il quale non diventa poi un obbligo di svalutazione.
Nuovo redditometro: come funziona
Il reddito complessivo di un contribuente, per un determinato periodo di imposta, può essere determinato in via sintetica dal Fisco, ed in particolare da parte dell’Ufficio delle Entrate, sulla base delle spese, di qualsiasi genere, che il contribuente stesso ha sostenuto. A farlo presente, in merito al nuovo redditometro, è l’Amministrazione finanziaria dello Stato nell’Annuario del Contribuente 2011, aggiungendo altresì come in ogni caso sia fatta salva la prova contraria del contribuente.
Redditometro e accertamento sintetico: quando è ammesso
Il Fisco può far scattare a carico di un contribuente il cosiddetto accertamento sintetico sulla base del meccanismo del redditometro, ovverosia in base alle spese effettuate dal contribuente nell’anno di imposta. Ma quando tutto ciò è ammesso? Ebbene, a spiegarlo, nell’Annuario del Contribuente 2011, è proprio l’Agenzia delle Entrate che al riguardo ha descritto ed illustrato le nuove regole ed i nuovi meccanismi del nuovo redditometro. Nel dettaglio, l’accertamento sintetico è ammesso nel momento in cui il reddito presunto risulterà essere superiore almeno del 20% rispetto a quello dichiarato dal contribuente.