Anche gli appunti sono indizio di evasione fiscale

Dimmi quali sono i tuoi appunti e ti dirò che evasore sei: si può riadattare in questa maniera un famoso detto alla luce di una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione. I giudici di Piazza Cavour hanno infatti stabilito come la contabilità in nero, ben rappresentata anche da appunti scritti a mano dal soggetto imprenditore, ha un valore di tipo probatorio, dunque può legittimare al ricorso all’accertamento induttivo, come previsto dal Dpr 600 del 1973 (“Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi”). I fatti che sono stati esaminati dalla sezione tributaria della Suprema Corte sono presto detti.

Dati evasione fiscale in Toscana

La Guardia di Finanza ha pubblicato gli ultimi dati relativi all’andamento dell‘evasione fiscale in Toscana. Stando a quanto affermato dalle Fiamme gialle, la categoria più incline ad evadere il fisco sarebbe quella degli avvocati, considerato che dagli accertamenti sono emersi 17,7 milioni di euro di rettifiche verbalizzate. Ma vediamo più nel dettaglio una fotografia sul fenomeno dell’evasione fiscale in Toscana.

Evasione fiscale Isee

I dati che fuoriescono all’analisi degli indicatori Isee mostrano un Italia povera, o ricca di evasione. Stando a quanto rilevato dai dati statistici più recenti, infatti, il 10 per cento dichiara un Isee nullo, e il 20 per cento lo dichiara inferiore ai 3 mila euro. Ancora, per sei contribuenti su 10 il patrimonio avrebbe scarso rilievo, mentre addirittura l’80 per cento degli italiani dichiara di non possedere attività su conti o libretti postali. Dati che appaiono fin troppo eccezionali per poterli considerare come veritieri, aprendo margini di interpretazione molto vasti sulla potenziale evasione fiscale.

Locazione abusiva e evasione fiscale

Con la sentenza n. 15/1/2013, la Commissione tributaria regionale del Lazio è intervenuta in maniera incisiva su un tema, quello del rapporto tra evasione fiscale e locazione abusiva, di grande interesse. Stando alle considerazioni della Commissione, la dichiarazione di consumata locazione abusiva, che il conduttore denuncia all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza, non è sufficiente per costituire prova di accertamento dell’evasione fiscale, poiché deve essere supportata da ulteriori elementi quali, ad esempio, il pagamento del canone o delle bollette domestiche.

Stime recupero evasione fiscale 2012

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente predisposto le nuove stime relative al recupero dell’evasione fiscale per il 2012. Un obiettivo importante, dal quale scaturirà la possibilità di alimentare con ingenti risorse il nuovo Fondo per il taglio delle tasse (che tuttavia non dovrebbe avvenire prima del 2013 inoltrato o, più probabilmente, 2014) e che sarà influenzato appunto dall’efficacia della lotta degli agenti del fisco nei confronti delle pratiche scorrette di “aggiramento” dell’attuale normativa in materia di tasse, imposte e tributi.

Carcere per gli evasori: cosa ne pensate?

Secondo quanto affermano i dati statistici formulati all’interno del Rapporto Eures 2012 sull’evasione fiscale, 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli al carcere per gli evasori. “Tra il 2004 e il 2012 la propensione degli artigiani, dei liberi professionisti e dei commercianti a non rilasciare scontrini, fatture o ricevute non segna alcun passo indietro”- dichiara il rapporto- “confermandosi l’evasione fiscale uno dei principali ostacoli al risanamento economico dell’Italia. Nonostante il 2012 registri per quasi tutte le categorie osservate una flessione dei comportamenti fiscalmente illeciti rispetto al 2007, anno che presenta i valori più alti, le percentuali riscontrate si riallineano infatti a quelle del 2004, replicando l’immagine dell’evasione fiscale fissata nel decennio precedente”.

Evasione fiscale italiana al record storico

L’evasione italiana fiscale è al top in ambito europeo, con alcune punte drammatiche in settori come le ripetizioni private (dove quasi 9 su 10 sono in nero). “Le dimensioni del complessivo fenomeno evasivo continuano a essere particolarmente rilevanti e collocano il nostro Paese ai primissimi posti nella graduatoria internazionale” – ha pertanto concluso, nella recente audizione al Senato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, secondo il quale bisogna “destinare almeno parte dei recuperi della lotta all’evasione alla riduzione del prelievo complessivo; un modo per dare concretezza a una sorta di ”patto sociale”, basato su un diffuso consenso nei confronti dell’azione di riduzione dell’evasione”.

Evasione fiscale Europa

È ben noto che l’evasione fiscale è fenomeno italiano. Ciò che forse non è altrettanto noto è che anche le altre popolazioni europee (compresi francesi e tedeschi) esportano fondi neri, sottraendoli al fisco, per un valore complessivo compreso tra il 9 e il 10 per cento della ricchezza prodotta dai rispettivi Paesi alla fine del 2010. Pertanto, ne deriva che nel mondo sono stati trasferiti almeno 190 miliardi di euro di fondi neri dalla Francia, e 236 miliardi di euro dalla Germania, contro i 122 miliardi di euro stimati per l’Italia (ad identiche proporzioni, ma occorrerebbe sottrarre i fondi rientrati con lo scudo fiscale, circa 40 miliardi).

Evasione fiscale liberi professionisti

Da oggi i liberi professionisti hanno un motivo in meno per evadere le tasse: avvocati, commercialisti e altri professionisti iscritti ad albi o agli ordini rischiano infatti la cancellazione se non rilasciano la fattura per l’attività professionale svolta, anche se è il cliente a chiederlo. Violando le norme della propria deontologia, infatti, che impongono il professionista di rispettare gli obblighi fiscali e previdenziali e quelli attinenti all’obbligo del rendiconto verso il cliente, si va incontro ad una brutta – ma condivisibile – sorpresa: la cancellazione definitiva dall’albo.

Lotta comunale all’evasione fiscale

Un efficiente contrasto all’evasione fiscale è realizzabile solo attraverso il coinvolgimento adeguato degli enti territoriali locali. In particolar modo, il governo sembra intenzionato a coinvolgere in maniera più incisiva i Comuni, rendendoli parte attiva nella segnalazione di casi “sospetti”, nel supporto agli accertamenti e, pertanto, nella gestione dell’iniziale processo che potrebbe poi condurre al riconoscimento di somme ingenti.

Nuovi dati evasione fiscale

Il centro studi di Confcommercio, nel suo Rapporto sulle determinanti dell’economia sommersa, lancia nuovi e inquietanti dati sull’andamento dell’evasione fiscale, e sui suoi riflessi sull’economia reale. Stando alle elaborazioni compiute dal centro studi, in Italia il sommerso vale oggi il 17,5% del prodotto interno lordo, mentre la pressione fiscale è salita al 55%. Ne consegue che l’economia che oggi sfugge al fisco determina un’evasione di 154 miliardi di euro: un incredibile ammontare che costituisce vasto margine di manovra per il recupero dell’efficienza italiana.

Fuga di capitali all’estero

Il quotidiano Italia Oggi sostiene che sarebbero almeno 200 i miliardi di euro che – a causa (anche) della recente crisi – avrebbero preso la strada di altri Paesi ritenuti maggiormente sicuri, come la Germania, l’Olanda o il “sempreverde” Lussemburgo.

“Il 99% dei conti aperti all’estero” – avrebbe spiegato un operatore al quotidiano italiano – “sono motivato dalla domanda di maggiore sicurezza e solidità”. Insomma, in altri termini, non una fuga di capitali all’estero sollecitata da motivi di eccessivo carico fiscale, bensì uno spostamento che è principalmente sollecitato dai timori legati al futuro del Paese. Inutile poi soffermarci nel sottolineare come difficilmente il fenomeno possa essere imputabile a una sola determinante: è più probabile, invece, che a giocare un ruolo negativo possa essere un insieme di concause, tra le quali – appunto – la maggiore sicurezza ottenibile da altre nazioni.

Evasione fiscale internazionale

Buone notizie sul fronte del contrasto all’evasione fiscale internazionale. Stando a quanto comunica la Guardia di Finanza, le azioni di lotta alla sottrazione di importi nei confronti del fisco avrebbero generato delle gradevoli novità. In particolare, sarebbero la Svizzera, Hong Kong e la Gran Bretagna i Paesi esteri che maggiormente ricorrono all’interno della gamma di attività condotte dai finanzieri in questa prima parte del 2012, e che hanno consentito alle Fiamme Gialle in individuare più di 4,6 miliardi di euro di redditi non dichiarati.

Tra i principali illeciti fiscali internazionali scoperti dai finanzieri non vi sono tuttavia solamente episodi “tradizionali”, come ad esempio le finte residenze oltre confine (che sono il 22% del totale). La maggior parte delle attività (pari al 67%) riguardano infatti l’individuazione di stabili organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere.

Evasione fiscale, è reato non compilare il quadro RW

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19660 del 24 maggio 2012, aggrava la posizione di coloro che hanno trasferito denaro all’estero “dimenticando” di compilare il quadro RW, integrazione della dichiarazione dei redditi.

La ragione sta in un principio elaborato dalla terza sezione della Suprema Corte, secondo cui rischia una condanna per evasione fiscale e il sequestro preventivo dei beni il contribuente che – pur avendo trasferito denaro all’estero – non compila il modello RW. Lo scopo previsto dalla compilazione, afferma infatti la pronuncia, è inequivocabilmente quello di rilevare a fini fiscali trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e valori. Inoltre, le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del Testo unico delle imposte sui redditi, residenti in Italia che al termine del periodo di imposta detengono investimenti all’estero ovvero attività estere di natura finanziaria, attraverso cui possono essere conseguiti redditi di fonte estera imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione dei redditi.