L’esenzione Iva per il noleggio delle audioguide

L’Imposta sul Valore Aggiunto merita sempre degli approfondimenti accurati in relazione a situazioni specifiche: ad esempio, tempo fa della vendita dei fuochi d’artificio e dell’applicazione dell’Iva al 10%, oggi si può fare riferimento anche a un altro settore, quello museale. In effetti, tutti conoscono ormai le audioguide che si possono noleggiare per le visite culturali ai musei, un utile approfondimento per chi volesse saperne di più su quadri e opere. Ebbene, quali obblighi di certificazione hanno tali strumenti, più precisamente in merito alle fatture, agli scontrini e alle ricevute fiscali?

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Il patto di resa e la variazione dell’imponibile

Tra un soggetto cedente e uno cessionario può anche essere instaurato un patto di resa: quest’ultimo viene di solito considerato alla stregua di una clausola risolutiva di tipo parziale, ma quali sono i suoi rapporti in relazione al cosiddetto Decreto Iva, vale a dire il Dpr 633 del 1972? Nel dettaglio, occorre capire se questo stesso accordo può essere annoverato tra le varie cause che permettono di rendere concreta la variazione in diminuzione dell’imponibile, senza che vi sia alcun tipo di limite dal punto di vista temporale. Un utile riferimento in questo senso ci viene offerto dal secondo comma dell’articolo 26 di tale testo normativo.

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Iva al 4% per le patate prefritte e surgelate

Le patate che vengono fritte prima di essere surgelate per poi essere messe in commercio scontano l’Imposta sul Valore Aggiunto più bassa, vale a dire quella che prevede l’aliquota pari al 4%: come ha stabilito in maniera inequivocabile la risoluzione 92/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare ieri, infatti, si tratta di un prodotto che è composto soltanto dalle patate e dall’olio, di conseguenza può entrare a far parte di un novero ben preciso, quello degli “ortaggi e piante mangerecce, anche cotti, congelati”. Si tratta di una di quelle classificazioni previste dal Dpr 633 del 1972 (il cosiddetto Decreto Iva per l’appunto) che prevede l’aliquota Iva ridotta.

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L’aliquota Iva per la fornitura di energia termica

La produzione di energia termica può essere garantita in quantità molto importanti grazie a delle opportune combustioni, ma anche attraverso le reazioni nucleari o il passaggio di corrente elettrica mediante un filo a bassa resistenza: questo tipo di energia merita un approfondimento anche dal punto di vista del trattamento fiscale. In effetti, spesso la fornitura agli utenti di tale energia viene messa a disposizione grazie a un impianto di cogenerazione ad alto rendimento; in questo caso che tipo di aliquota bisogna applicare?

Le prestazioni sanitarie delle farmacie sono esenti da Iva

Tutti stiamo imparando a conoscere, in qualità di cittadini, le prestazioni sanitarie che vengono realizzate dalle farmacie: ebbene, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate con una recentissima circolare, questi stessi servizi sono esenti dall’Imposta sul Valore Aggiunto. Si tratta, infatti, di prestazioni di recente istituzione e consistono soprattutto nel fornire l’apporto di operatori sanitari, infermieri e anche fisioterapisti, in modo che si possano svolgere degli interventi tipicamente sanitari, ma che comunque non sono interessanti dall’assoggettamento fiscale in questione, come previsto in modo chiaro dal Dpr 633 del 1972. Questo vuol dire che esiste una equiparazione tra le prestazioni dei professionisti sanitari nei confronti della farmacia e quelle che vengono poste in essere dalla farmacia nei confronti del cliente.

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Rifiuti: Iva al 10% per i costi del personale

Si è parlato in questi giorni della nuova imposta sui rifiuti che andrà a sostituire Tarsu e Tia, ma gli ultimi giorni hanno reso attuale un altro problema relativo a questi servizi, quello della disciplina dell’Iva: in effetti, come stabilito nella sua ultima sentenza dalla Commissione Tributaria Regionale della Puglia, i servizi accessori alla raccolta e allo smaltimento di rifiuti solidi urbani devono beneficiare di un’aliquota ridotta per quel che concerne l’Imposta sul Valore Aggiunto (10%). Tra questi stessi servizi, inoltre, possono essere ricompresi anche gli oneri relativi al personale. La pronuncia è molto importante, in quanto, invece, la nostra amministrazione finanziaria aveva optato per l’aliquota ordinaria (quella che ormai è salita fino al 21%), in un caso che riguardava una società attiva nello smaltimento e nello stoccaggio dei rifiuti.

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