L’ultima settimana per la scadenza dello spesometro si unisce ora a un altro termine utile in questo senso: in effetti, è stata prorogata fino al prossimo 31 gennaio la data entro cui gli operatori finanziari che hanno emesso carta di credito, di debito o prepagata hanno l’obbligo di comunicare all’Anagrafe Tributaria le operazioni rilevanti ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Entrando maggiormente nel dettaglio, bisogna subito precisare che si tratta di operazioni che hanno un importo non inferiore al limite dei 3.600 euro, mentre il periodo di svolgimento a cui si sta facendo cenno è quello che va dal 6 luglio fino al 31 dicembre dello scorso anno.
Dl 98/2011
Il Fisco introduce i codici per l’imprenditoria giovanile
La nostra amministrazione finanziaria è davvero prodiga di codici tributo in questi ultimi giorni: dopo il caso dei geometri e dei loro contributi volontari, infatti, ora è giunto il turno dei riferimenti da usare all’interno del modello F24 per pagare un tributo ben preciso. Si tratta dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle varie addizionali, la quale riguarda in prima persona i contribuenti che hanno avviato una attività lavorativa nuova di zecca e che si avvalgono del regime agevolato destinato agli imprenditori giovani. In aggiunta, questa stessa imposta è relativa anche ai dipendenti che si trovano in mobilità, come previsto espressamente dal Decreto legge 98 del 2011(“Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”). L’aliquota in questione è fissata al 5% per la precisione.
L’Agenzia delle Entrate riepiloga le novità degli studi di settore
La circolare 8/E che la nostra amministrazione finanziaria ha reso pubblica nel corso della giornata di ieri ha avuto il merito di fornire delle risposte adeguate e più accurate sugli studi di settore, in particolare sui benefici ad essi collegi e sui vari presupposti di accertamento. Di cosa si tratta esattamente? Come ricorda lo stesso documento dell’Agenzia delle Entrate, il Decreto legge 98 del 2011 (la cosiddetta “manovra correttiva”) ha previsto la modifica dello strumento in questione, anche nell’ipotesi di un’approvazione già realizzata: l’obiettivo di questa misura è quella di integrare in maniera opportuna i provvedimenti, così da rispettare l’andamento dell’economia e dei mercati. Il testo normativo a cui si è appena fatto riferimento, inoltre, ha l’intento di rendere gli studi di settore una stima sempre più precisa dei compensi e dei ricavi conseguiti dagli operatori.