Esclusioni regole auto aziendali

Ieri abbiamo avuto modo di notare in che modo si stiano evolvendo le regole di utilizzo e di deduzione delle auto aziendali. Una evoluzione che rischia di rendere sempre meno conveniente l’uso di una flotta aziendale, preferendo addirittura quella personale. Ad ogni modo, i cambiamenti di cui ieri abbiamo detto, non interessano alcune categorie professionali, come ad esempio gli agenti e i rappresentanti, per cui le nuove regole non vengono applicate, e tutto rimane come prima. Vediamo allora quale sia la situazione di beneficio per tali liberi professionisti.

Nuove regole auto aziendali

Cambiano, e radicalmente, le regole di utilizzo e di deduzione delle auto aziendali. Una variazione talmente significativa che, forse, spingerà a preferire l’utilizzo dell’auto privata rispetto a quella aziendale, visto e considerato che il continuo abbattimento delle percentuali di deduzioni dei costi auto rischia di sminuire i benefici dell’uso della flotta dell’azienda. Ma vediamo cosa è cambiato in seguito alle ultime manovre, e in che modo si distingueranno le categorie degli autoveicoli, e quali percentuali di deduzione saranno ad esse collegate.

Le multe dell’Antitrust sono deducibili

Tra le misure fiscali della spending review, la revisione di spesa che sta caratterizzando da diverso tempo a questa parte il nostro paese, vi sono moltissime deduzioni fiscali: ovviamente, queste ultime non sono ricollegabili a quelle di cui si discute in relazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’Antitrust è infatti solita sanzionare con delle multe società e aziende, ora c’è stata una precisazione importante per quel che concerne le sanzioni in questione. In effetti, come ha stabilito la Commissione Tributaria Regionale delle Lombardia in una delle sue ultime sentenze, la multa comminata dall’authority non può mai essere considerata di tipo afflittivo, ma ripristinatorio.

Deducibilità fiscale ampia per le donazioni alla ricerca

Deducibilità fiscale ampia per le donazioni alla ricerca, ed in particolare per le erogazioni liberali a favore dei cosiddetti “IRCCS”, ovverosia gli istituti di ricovero e di cura a carattere scientifico, sia pubblici, sia privati. A chiarirlo con una Risoluzione, la numero 87/E, pubblicata nella giornata di ieri, venerdì 19 agosto del 2011, è stata l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare quindi come il donatore possa portare in diminuzione del proprio reddito, e quindi in deduzione fiscale, le somme erogate a favore degli IRCCS.

Irpef 2011 e previdenza complementare, le deduzioni

In sede di dichiarazione dei redditi chi versa contributi per la previdenza complementare può risparmiare sulle tasse, ai fini Irpef, andando a scaricare i premi pagati nell’anno precedente fermo restando il rispetto di opportuni massimali. In particolare, il contribuente può dedurre premi fino a 5.164,57 euro sia sui contributi versati a forme di previdenza complementare collettiva come i fondi aperti ed i fondi chiusi, sia sulla classica assicurazione sulla vita.

Unico 2011: le spese da dedurre

Contributi previdenziali ed assistenziali, contributi per la previdenza complementare, ma anche le erogazioni liberali a favore del mondo del non profit, delle organizzazioni non governative (Ong) che operano nei Paesi

Spese telefoniche: Deducibilità parziale o totale?

spese telefoniche

Spese telefoniche

Come ben sapete la deducibilità delle spese telefoniche èstata modificata con la Finanziaria 2007.

Infatti dal 01 Gennaio del 2007 i costi telefonici sono diventati deducibili forfettariamente al 80% sia per la telefonia fissa ch emobile, sempre facendo molta attenzione all’inerenza delle spese, mentre l’IVA su tali spese è rimasta detraibile al 100% per la telefonia fissa e 50% per quella mobile.

Ma esistono dei casi in cui le spese per la telefonia sono interamente deducibili? Già l’Associazione dei dottori commercialisti aveva affermato che:

le spese integralmente inerenti a beni e servizi di trasmissione che, per natura o destinazione, non possono essere oggetto, neppure potenzialmente, di un utilizzo promiscuo e quindi sono deducibili al 100%.

Questa volta ainvece sull’argomento è tornata l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione numero 162 del 18.06.2009,  affermando che:

i costi riguardanti la telefonia, che realizzano direttamente l’attività propria dell’impresa, e quindi sono correlati a ricavi d’esercizio, possono essere integralmente dedotti; lo stesso dicasi per le spese di telefonia sopportate in qualità di imprese mandatarie del committente.

Spese vitto e alloggio parte la deducibilità

vitto-alloggio

E’ operativa la deducibilità delle spese per vitto e alloggio al 75%, si parla di costi, in quanto l’IVA gia dal 2008 era detraibile, LEGGI QUI.

Infatti dal 01.01.2009, secondo la disposizione legislativa contenuta nell’art.83 del Decreto Legge numero 112/2008, riguardante la restrizione della deducibilità al 75% per le spese di vitto e alloggio sopportate sia dai lavoratori autonomi che nell’ambito del reddito d’impresa, è entrata a pieno regime.

La novità riguarda sia i professionisti, che le imprese sempre e solo esclusivamente per le spese inerenti l’attività professionale.