Non rappresentano certo una rarità quelle aziende che sono solite vendere opere digitali dell’ingegno: queste ultime sono letteralmente inflazionate a causa della continua rivoluzione tecnologica. Ebbene, queste stesse imprese beneficiano anche di un apposito credito d’imposta, ma come bisogna considerarlo partendo da un punto di vista fiscale? Nel dettaglio, bisogna capire se tale credito concorre o meno alla formazione della base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). In aggiunta, non meno importante è l’eventuale eccedenza con cui si può avere a che fare: si può utilizzare quest’ultima in compensazione?
credito imposta
Il credito di imposta per il tutoraggio fiscale
Quando si avvia una determinata attività imprenditoriale o anche un lavoro autonomo e si fa rientrare il tutto all’interno delle cosiddette “nuove iniziative produttive”, c’è la possibilità di sfruttare l’assistenza fiscale gratuita che viene messa a disposizione dalla nostra amministrazione finanziaria: si tratta del tutoraggio fiscale, una opportunità prevista espressamente dalla legge, più precisamente dal tredicesimo articolo della Legge 388 del 2000 (non è altro che la Finanziaria per il 2001, con l’articolo in questione dedicato proprio al regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo).
I codici tributo per recuperare le somme indebite nell’F24
I codici tributo 3898 e 3899 sono i due riferimenti numerici che devono essere sfruttati da tutti quei contribuenti che si sono resi protagonisti di una fruizione di somme e crediti di imposta in maniera indebita: in effetti, la nostra amministrazione finanziaria è solita recuperare questi importi in base a quanto previsto dalla Legge Regionale numero 12 del 2007, un testo che si riferisce alla Campania e agli incentivi destinati a imprese e aziende per il piano di sviluppo economico regionale. In pratica, la legge è stata promulgata per sostenere gli investimenti produttivi che sono effettuati in questo territorio, ma ovviamente non tutti hanno diritto al credito. Proprio per risolvere questi inconvenienti, una recente circolare della stessa Agenzia delle Entrate ha chiarito ogni dettaglio a tal proposito, spiegando come recuperare le somme indebite attraverso il modello F24.
Gasolio e F24: ecco come accedere al credito d’imposta
Giusto quattro giorni fa la nostra amministrazione finanziaria ha reso pubblica una importante circolare contenente tutte le precisazioni relative alle accise sul gasolio: in pratica, sono stati stabiliti nel dettaglio tutti i rimborsi relativi allo scorso anno e agli autotrasportatori per tali imposte di fabbricazione, senza dimenticare il fondamentale codice tributo che deve essere utilizzato all’interno del modello F24, requisito essenziale per avere accesso al credito d’imposta. L’inoltro delle domande in questione potrà essere realizzato entro e non oltre il 30 giugno di quest’anno, quindi si hanno ancora alcuni mesi di tempo. I rimborsi accennati in precedenza sono di varia entità e vanno schematizzati per una migliore comprensione (le somme si riferiscono a mille litri di prodotto): l’importo sarà pari a 19,78 euro per i consumi del periodo compreso tra il 1° gennaio e il 5 aprile dello scorso anno, 27,08 euro (6 aprile-27 giugno), 67,08 euro (28-30 giugno), 68,98 euro (1° luglio-31 ottobre), 77,88 euro (1° novembre-6 dicembre) e 189,98 euro (7-31 dicembre).