Ritenuta d’acconto sui bonifici dall’estero

In queste ultime settimane si è discusso molto riguardo alla ritenuta d’acconto da applicare sui bonifici provenienti dall’estero, norma entrata in vigore dal 1° febbraio. Una tassa per nulla trascurabile, visto che si tratta del 20% del totale bonificato.

Nessun beneficio fiscale se il contribuente non rispetta i tempi

Come è stato stabilito due settimane fa dalla Cassazione, gli aiuti fiscali relativi agli investimenti in aree svantaggiate sono condizionati alla comunicazione immediata e tempestiva del progetto da parte dei contribuenti. Gli “ermellini” sono stati chiamati a decidere sulla decadenza del beneficio tributario a causa della mancata comunicazione relativa al contenuto e alla natura dell’investimento posto in essere. È per questo motivo che l’Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di recupero del credito d’imposta, destinato a un società per le opere realizzate in aree svantaggiate (vedi anche Friuli: due codici tributo per il recupero del credito d’imposta).

Crediti di imposta e imposte anticipate: cosa cambia

L’articolo 2 comma 55 – 59 del decreto legge 225/2010 apporta qualche modifica al meccanismo dei crediti di imposta e delle imposte anticipate. Ma in cosa consiste l’agevolazione prevista? Ricordiamo come le attività per imposte anticipate iscritte in bilancio, che siano relative a svalutazioni di credito non ancora dedotte e al valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali, sono trasformate in crediti di imposta: la manovra Monti estende questa agevolazione anche alle perdite che si generano per la deduzione delle poste a cui sono correlate le imposte anticipate appena ricordate.

Affinchè la trasformazione sia possibile, tuttavia, il decreto prevede che il bilancio d’esercizio della società sia in perdita. Il credito di imposta calcolato non sarà né rimborsabile né produttivo di interessi, ma potrà essere ceduto, o in alternativa essere utilizzato in compensazione – senza alcun limite di importo predeterminato. Il credito sarà inoltre indicato nella dichiarazione dei redditi, ma non concorrerà alla formazione degli imponibili ai fini dell’imposta sul reddito d’esercizio della società, e dell’imposta sui redditi delle attività produttive. La risoluzione n. 57/E del 24 maggio 2011 ha istituito il codice tributo per l’utilizzo della compensazione, che avverrà tramite il modello F24.

Regione Sicilia e investimenti: il software per il credito d’imposta

Il sito web dell’Agenzia delle Entrate sta predisponendo una serie di software molto importanti per diversi adempimenti fiscali: dopo quello messo a disposizione per quel che riguarda la definizione delle liti pendenti, è ora il turno di quello da utilizzare per compilare l’istanza di attribuzione dei crediti di imposta per gli investimenti e la crescita in senso dimensionale delle aziende della Sicilia. Si tratta, nello specifico, del cosiddetto Modello Icis, con l’acronimo che sta appunto a indicare l’Istanza del Credito d’Imposta in favore della Sicilia. Il software in questione, denominato CreditoImpostaSicilia, permette ai contribuenti interessati di compilare il tutto con i dati necessari. La versione in questo caso è la 1.0.1 ed è stata progettata appositamente per eliminare tutti quegli errori e quelle anomalie che si sono verificate in precedenza, quando, ad esempio, alcuni investimenti non erano previsti nel corso del primo anno.

Unico 2012: il credito per le attività di ricerca e sviluppo

È già tempo di pensare alle comunicazioni relative al modello Unico per il 2012: più precisamente, il riferimento deve andare al credito d’imposta per tutti quegli investimenti che vengono realizzati per le attività di ricerca e sviluppo, come previsto espressamente dal Decreto Ministeriale del 4 marzo 2011 (“Strumenti di misura e metodi di controllo metrologico”). C’è una specifica risoluzione della nostra amministrazione finanziaria che parla di tutto questo, vale a dire la 100/E: in base a quanto disposto da tale documento, infatti, vi sono delle precise modalità di utilizzo del credito stesso, oltre a quelle che sono le linee guida per la dichiarazione dei redditi da compilare il prossimo anno. Il beneficio in questione è destinato a quelle aziende che sono state escluse a causa dell’esaurimento dei fondi per il cosiddetto Bonus Ricerca, con un credito pari al 10% relativo a investimenti per attività poste in essere in una data precedente al 29 novembre del 2008.

Mezzogiorno: ancora nessun codice tributo per il credito d’imposta

L’Associazione Contribuenti Italiani ha lanciato un allarme piuttosto pesante per quel che concerne l’economia del nostro Mezzogiorno: secondo il numero uno di questo ente, Vittorio Carlomagno, la situazione è critica e si investe troppo poco in titoli di Stato, anche se una soluzione al problema esiste ed ha carattere fiscale. Anzitutto, c’è da precisare che Contribuenti.it ha incaricato Krls Network of Business Ethics per la redazione di un’indagine sullo stato di salute dell’economia dell’Italia meridionale. Ebbene, da questa ricerca è emerso chiaramente come i fondi del Decreto Sviluppo, in particolare quelli relativi ad assunzioni e investimenti, sono ancora bloccati e che l’economia ha subito nel suo complesso una preoccupante regressione di ben 4,7 punti percentuali nel corso di quest’anno.

F24: istituito il codice tributo per il bonus ricerca

Se n’era parlato qualche tempo fa, tutto è pronto per il credito d’imposta destinato a quelle imprese che finanziano le ricerche universitarie e gli enti pubblici che sono attivi in questo campo: come è noto, tale disposizione è stata prevista in maniera espressa da un recente testo normativo, il Decreto legge 70 del 2011 (“Prime disposizioni urgenti per l’economia”), il quale ha introdotto la novità con un apposito comma. Poi, pochissimi giorni fa è stata la nostra amministrazione finanziaria a rendere note quelle che sono le disposizioni applicative in questo caso. Ora si completa in maniera perfetta l’intero quadro, con un codice tributo che dovrà essere utilizzato da tutti quei contribuenti che andranno a compilare il modello F24.

F24: istruzioni per il credito d’imposta sulla ricerca

I crediti d’imposta relativi al finanziamento di progetti di ricerca beneficiano finalmente di istruzioni e modalità operative ben dettagliate: queste ultime sono state infatti destinate a quelle aziende e a quelle imprese che hanno scelto di sfruttare questo meccanismo fiscale, previsto espressamente dal Decreto Legge 70 del 2011 (il cosiddetto “Decreto Sviluppo”). Che cosa viene previsto nello specifico? I finanziamenti in questione serviranno a fornire il supporto economico necessario per porre in essere ricerche scientifiche e non insieme alle università e agli enti pubblici che sono attivi in questo settore. Il credito, per l’appunto, può essere ottenuto attraverso una apposita compensazione nel modello F24, le cui modalità sono descritte per filo e per segno in un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Agevolazioni autotrasporto: attenzione alla perdita dei requisiti

Nel settore del trasporto conto terzi il Fisco offre alcune importanti agevolazioni fiscali, ma queste sono fruibili a patto che vengano rispettati specifici obblighi. In particolare l’Agenzia delle Entrate con una apposita Circolare, la numero 31/E emanata nella giornata di ieri, mercoledì 6 luglio del 2011, ha fornito al riguardo importanti chiarimenti. Innanzitutto è stato ribadito che il beneficio dell’agevolazione decade per la durata di un anno nel caso in cui, nell’ambito del trasporto conto terzi, ci sia l’inosservanza degli obblighi che sono stabiliti in materia di regolarità del mercato dell’autotrasporto di cose, nonché in materia di tutela della sicurezza stradale.

Credito imposta autotrasportatori

Sono confermate anche per il 2011, a valere sull’anno di imposta 2010, le agevolazioni previste per le imprese operanti nel settore dell’autotrasporto merci, sia conto terzi, sia in conto proprio. Tra le agevolazioni fiscali previste, sotto forma di credito di imposta, “scaricabile” quindi via F24 tramite le operazioni di compensazione, c’è quella relativa al premio pagato per l’assicurazione danni da circolazione di veicoli. Trattasi, nello specifico, di un credito di imposta che, nel rispetto dei requisiti previsti, è pari a massimi 300 euro per ogni veicolo a valere sul contributo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Unico 2011: la compensazione dei crediti Iva

Rispetto al passato la compensazione dei crediti Iva, sopra specifici livelli di importo, per il contribuente che presenta Unico, è soggetta ad opportune procedure da rispettare. In particolare, la compensazione