Sblocco fondi Pmi

Il Ministero dell’Economia e l’Abi hanno recentemente sottoscritto un accordo che permette di sbloccare un plafond di 10 miliardi di euro di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Tale smbolizzo imponente di risorse permetterà alle imprese di poter ottenere un’attesa boccata d’ossigeno e, di contro, rivitalizzare il ricorso al credito da parte delle aziende, che nel corso degli ultimi mesi ha toccato il livello minimo da cinque anni a questa parte, visto e considerato che le imprese non ottengono più finanziamenti a causa della ristrettezza creditizia da una parte, e della loro scarsa propensione all’investimento dall’altra.

Agevolazioni autotrasporto: attenzione alla perdita dei requisiti

Nel settore del trasporto conto terzi il Fisco offre alcune importanti agevolazioni fiscali, ma queste sono fruibili a patto che vengano rispettati specifici obblighi. In particolare l’Agenzia delle Entrate con una apposita Circolare, la numero 31/E emanata nella giornata di ieri, mercoledì 6 luglio del 2011, ha fornito al riguardo importanti chiarimenti. Innanzitutto è stato ribadito che il beneficio dell’agevolazione decade per la durata di un anno nel caso in cui, nell’ambito del trasporto conto terzi, ci sia l’inosservanza degli obblighi che sono stabiliti in materia di regolarità del mercato dell’autotrasporto di cose, nonché in materia di tutela della sicurezza stradale.

Credito imposta autotrasportatori

Sono confermate anche per il 2011, a valere sull’anno di imposta 2010, le agevolazioni previste per le imprese operanti nel settore dell’autotrasporto merci, sia conto terzi, sia in conto proprio. Tra le agevolazioni fiscali previste, sotto forma di credito di imposta, “scaricabile” quindi via F24 tramite le operazioni di compensazione, c’è quella relativa al premio pagato per l’assicurazione danni da circolazione di veicoli. Trattasi, nello specifico, di un credito di imposta che, nel rispetto dei requisiti previsti, è pari a massimi 300 euro per ogni veicolo a valere sul contributo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Compensazioni IVA superiori a € 10.000

Ancora un appuntamento per i contribuenti al 16 marzo, questa volta con riguardo alle operazioni di utilizzo dei crediti IVA superiori ad un ammontare complessivo di Euro 10.000,00 in compensazione con debiti verso il Fisco.

Si ricorda che chi intende beneficiare di questo meccanismo deve avere, come condizione “sine qua non”, presentato entro il 28 febbraio la dichiarazione o l’istanza da cui risulta il credito.

Questo requisito si inquadra nell’azione di contrasto alle compensazioni fraudolente messe in atto dai contribuenti con crediti IVA cosiddetti “oltre soglia”, ovvero di importo superiore ai € 10.000,00; azione di contrasto che, a sua volta, si inquadra nelle direttive dettate dal cosiddetto “decreto anticrisi” numero 78 emanato dal nostro Governo nel luglio dello scorso anno.

Le modalità concrete di utilizzo del meccanismo in compensazione detto sono state illustrate dalla Agenzia delle Entrate nel corso di un incontro tenutosi il 9 marzo scorso con gli Ordini professionali e con le Associazioni di categoria.

Cessione crediti verso il FISCO da parte di società importatrice di automezzi

Quando una società produttrice o importatrice di autoveicoli cede a terzi crediti maturati verso il Fisco, la società che acquista il credito può utilizzarlo per effettuare una compensazione con i propri debiti nei confronti del Fisco stesso: è quanto ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la recente Risoluzione numero 15/E del 05.03.2010.

A seguito di un interpello presentato da una Azienda produttrice di autovetture, che chiedeva lumi in merito alla possibilità di cedere i crediti di imposta derivanti dagli incentivi alla rottamazione, l’Agenzia delle Entrate ha, quindi, precisato che il credito maturato nei confronti dell’Erario segue, nelle sue vicende, le ordinarie regole dettate dal diritto civile e pertanto può essere trasferito a terzi.

Cassazione: Debito azzerato se sussiste un credito?

Con la recente sentenza numero 2957 del 10.02.2010, la Corte di Cassazione è intervenuta, in materia tributaria, sul tema della compensazione, ovvero:

può un contribuente vedere “azzerato” il proprio debito nei confronti del Fisco, nei casi in cui vanta crediti, a sua volta, nei confronti del Fisco stesso?

La pronuncia della Cassazione prende le mosse da un ricorso proposto alla competente Commissione Tributaria Regionale da un contribuente della Regione Lombardia nei confronti di un avviso di accertamento IRPEF; ebbene, la CTR accogliendo in pieno le ragioni del ricorso, annullava l’avviso di accertamento per intervenuta “compensazione” tra il debito del contribuente con un credito dallo stesso vantato verso l’Amministrazione finanziaria.

L’Agenzia delle Entrate si tutela sui crediti verso i contribuenti

L’Agenzia delle Entrate, intervenuta sul tema degli strumenti a tutela del credito, ha stretto le maglie delle misure cautelari applicabili ai danni del contribuente.

Con la circolare 4/E del 15,02,2010, infatti, viene adottata una posizione molto rigida nei confronti di chi è in debito nei confronti del Fisco: è possibile procedere ad iscrizione ipotecaria, su beni immobili od a sequestro conservativo, anche quando sono ancora aperti i termini di risposta ed eventuale adesione ai contenuti di un verbale o di un invito.

La linea dura contro i fenomeni di evasione della riscossione trae origine da quanto disposto dal cosiddetto “decreto anticrisi” (D.L. 185/2008).

Con questa presa di posizione, l’Agenzia delle Entrate vuole dare alle misure cautelari adottabili, il più ampio raggio d’azione possibile per garantirsi la riscossione dei tributi evasi.