Negli ultimi giorni stiamo analizzando alcune delle ipotesi “segnalatrici” di accertamenti in capo all’Agenzia delle Entrate. Tra di esse, anche la frequenza dei versamenti di banconote da 200 e 500 euro che, se depositate o richieste , potrebbero essere determinanti nel suscitare qualche sospetto (tutto da “fondare”) in capo agli ispettori del Fisco. Ma per quali motivi?
conto corrente
Accertamento valido anche con il conto corrente del coniuge
La sentenza risale a due settimane fa ormai, ma è giunto il momento di discuterla e approfondirla nel dettaglio: la Corte di Cassazione ha accolto il 30 novembre scorso un ricorso presentato dalla nostra amministrazione finanziaria, specificando come fosse autorizzato l’accertamento fiscale mediante indagini sui conti correnti bancari intestati a soggetti terzi. Queste informazioni, infatti, sono state considerate utili per venire a capo del reddito di un determinato contribuente. Tutto è nato da un accertamento fiscale posto in essere dall’Agenzia delle Entrate nei riguardi di un commerciante.
Conto corrente chiuso se verifica antiriciclaggio impossibile
Le banche e gli intermediari finanziari sono obbligati a chiudere il conto corrente del cliente, e restituirgli il denaro depositato, se non è possibile effettuare l’adeguata verifica, o identificare il titolare effettivo. A stabilirlo è l’articolo 18 del dlgs 169/2012, in G.U. il 2 ottobre scorso, che aggiunge il comma 1-bis all’art. 23 del dlgs 231/07 (legge antiriciclaggio), e che è entrato in vigore lo scorso 17 ottobre, andando a incidere in maniera significativa sull’operatività quotidiana di banche, sim, sgr, società fiduciarie ed anche dei professionisti.
Nessun bollo se il conto è in rosso
I conti correnti in “rosso”, ovvero quelli con saldo debitore, non pagheranno imposta di bollo. Una esenzione che riguarda altresì i correntisti, persone fisiche, con valore medio di giacenza risultante dall’estratto conto che non supera i 5 mila euro. Tuttavia, laddove il cliente detenga più rapporti presso lo stesso istituto di credito, i saldi di quelli in attivo andranno sommati per verificare l’effettivo superamento della soglia.
Per quanto invece concerne il deposito titoli, l’imposta di bollo non è dovuta nell’ipotesi di dossier vuoti o sui quali nel corso del periodo rendicontato non si sia provveduto a effettuare registrazioni di scritture contabili di movimentazione nel dossier. I rapporti detenuti presso banche e società di intermediazione mobiliare mediante società fiduciarie, vedranno l’imposta di bollo applicata dall’ente gestore.
Nuova tassa sui conti correnti
Il Decreto Salva Italia ha introdotto una nuova tassa sui conti correnti, mediante variazione della precedente imposta di bollo applicata su tali rapporti. La nuova tassazione sui conti correnti bancari comporta diverse importanti novità sul fronte del prelievo fiscale, che potrebbero costituire beneficio per chi detiene un conto corrente con scarse giacenze, e penalizzare coloro che invece detengono sul conto importanti somme di denaro.
Il Decreto Salva Italia introduce infatti un’imposta proporzionale pari a 0,1 punti percentuali per il 2012, con un importo minimo di 34,20 euro e un importo massimo di 1.200 euro, che sale allo 0,15% nel 2013, con abbattimento del limite massimo dei 1.200 euro. Viene inoltre prevista una soglia di esenzione, rappresentata dall’area no-tax per coloro che detengono un conto corrente con giacenza non superiore ai 5 mila euro.
Commissione di massimo scoperto: 4 banche sotto controllo
Se per una banca che decide di togliere o quanto meno regolarizzare la commissione di massimo scoperto ne esistono ben 4 con dei procediemnti in atto da parte dell’antitrust. Il