Riforma fiscale per i commercialisti

La riforma fiscale non potrà che abbattersi in maniera incisiva sulla vita professionale di migliaia di commercialisti italiani. E proprio tali lavoratori sono stati pertanto invitati a esprimersi, recentemente, in un’audizione alla Commissione Finanze della Camera, nella quale il rappresentanti dei commercialisti, Claudio Siciliotti, ha ricordato che “si tratta di una legge delega che contiene alcuni principi condivisibili, altri da mettere meglio a fuoco, ma che di certo non può essere considerata la riforma del sistema fiscale: tutt’al più si può parlare di una manutenzione straordinaria dell’esistente”.

Contributi previdenziali più cari per i commercialisti

Scattano i rincari per i contributi previdenziali dei commercialisti, finalizzati a consentire alla categoria di godere maggiori frutti pensionistici. I ministeri competenti (quelli del Lavoro e dell’Economia) hanno infatti dato il loro benestare definitivo alla riforma proposta dalla Cassa di previdenza di categoria, che prevede l’innalzamento (con decorrenza antergata al 1 gennaio 2012) dell’aliquota soggettiva sui redditi. Ma in che modo cambieranno i contributi previdenziali per tale professione?

Andiamo con ordine, e cerchiamo di comprendere cosa accadrà quest’anno, e nei successivi esercizi. Nel 2012 recentemente cominciato l’aliquota del contributo soggettivo a carico del professionista sarà pari a1ll’11% sui redditi del 2011, maggiorata fino a diventare 14% nel monte pensionistico del professionista. Il contributo integrativo sul fatturato è invece pari a 4 punti percentuali.

Commercialisti contro la riforma dei collegi sindacali

Come abbiamo evidenziato pochi giorni fa, la riforma del collegio sindacale delle società di capitali rischia di sconvolgere il novero delle possibilità in mano alle singole persone giuridiche, introducendo un sindaco unico per alcune categorie di società, ed estenendo i limiti quantitativi al di sotto dei quali anche le società per azioni possono evitare di adottare la forma di controllo del collegio sindacale.

Tra i numerosi oppositori alla riforma dei collegi sindacali anche i commercialisti, che sottolineano come la crisi sia nata anche a causa della scarsità dei controlli societari e, pertanto, della privazione di adeguate misure di tutela del sistema economico, a danno dell’intera collettività, con destabilizzazione della crescita sostenibile delle singole imprese e degli interi comparti di appartenenza relativa.