Il prossimo 31 dicembre molti contribuenti non dovranno essere distratti da festeggiamenti e fuochi d’artificio: in effetti, la giornata in questione rappresenta anche un’importante scadenza fiscale, più precisamente il termine ultimo fissato dall’Agenzia delle Entrate per due adempimenti piuttosto simili. Si tratta del versamento obbligatorio dell’imposta di bollo, sia nella versione a cadenza annuale che in quella in forma rateale (il 31 agosto scade la rata bimestrale del bollo virtuale). Andiamo per ordine. Anzitutto, tutti quei soggetti che sono soliti esercitare nel nostro paese un’attività bancaria a vario titolo, ma anche quelle finanziarie e assicurative (un classico esempio è quello di Poste Italiane) devono far fronte a tale scadenza.
codice 456T
Ancora cinque giorni per il bollo degli assegni circolari
Mancano soltanto cinque giorni prima della scadenza fiscale fissata dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento degli assegni circolari: in pratica, questo termine ultimo si riferisce al versamento dell’imposta di bollo che grava su questi stessi assegni, più precisamente quelli in circolazione alla fine del terzo trimestre del 2012 (lo scorso mese di settembre). Le sanzioni per l’assegno irregolare sono piuttosto pesanti e quindi bisognerebbe evitarle preparandosi per tempo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che i soggetti coinvolti in tal caso sono le banche e gli istituti di credito che sono soliti emettere gli assegni circolari, la cui caratteristica principale è quella della disponibilità del denaro, il quale viene bloccato in maniera contestuale all’emissione.
Il 31 agosto scade la rata bimestrale del bollo virtuale
Tutti quei contribuenti che hanno l’autorizzazione a corrispondere l’imposta di bollo in modo virtuale dovranno far fronte alla prossima scadenza del 31 agosto: in pratica, si tratta del termine ultimo che è stato fissato dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento della quarta rata a cadenza bimestrale per quel che concerne l’anno attualmente in corso. L’adempimento tributario in questione può essere perfezionato mediante il modello F23, avvalendosi di istituti di credito, le agenzie delle poste o anche i concessionari, avendo cura di indicare il codice tributo adatto allo scopo, vale a dire il 456T: quest’ultimo, infatti, sta proprio a indicare l’imposta di bollo, più precisamente la tassa sui contratti di Borsa.
Imposta di bollo virtuale: versamento con l’F23 entro il 2 maggio
Molti di noi hanno avuto a che fare con il cosiddetto “bollo virtuale”: la classica misura di tale imposta è pari a 14,62 euro e va a riferirsi direttamente a