Cartelle pazze sospese

La commissione finanze del senato ha finalmente licenziato il provvedimento anti cartelle pazze. Il provvedimento sulle cartelle pazze dà forza di legge alle procedure che gli agenti del gruppo Equitalia già applicano internamente per effetto della cosiddetta direttiva “antiburocrazia”. Cerchiamo allora di comprendere in cosa consiste questo nuovo provvedimento, e in che modo la vita dei contribuenti potrebbe trovare adeguato beneficio dall’applicazione di questa importante novità.

Cartelle esattoriali nulle se notificate per posta

La Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, con la sentenza n. 133 dell’11 giugno 2012, ha dichiarato che le cartelle di pagamento notificate direttamente da Equitalia attraverso il sistema postale, inclusa la raccomandata con ricevuta di ritorno, e pertanto non notificate di persona dall’ufficiale dell’Ente di riscossione, sono nulle. Una pronuncia che non apporta grandi innovazioni rispetto alle ultime sentenze in materia, e che conferma l’orientamento prevalente.

Riduzione mora cartelle esattoriali

Buone novità per quanto concerne le cartelle esattoriali. Stando a quanto stabilito nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. 2012 / 104609, infatti, dal 1 ottobre l’interesse di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte nei ruoli scenderà di oltre mezzo punto percentuale, passando dall’attuale soglia del 5,0243 per cento al futuro 4,5504 per cento. Un piccolo sollievo per le tasche dei contribuenti che saranno coinvolti in tale processo.

Cartelle esattoriali: tutte le novità del 2011

Ci sono molte novità che riguardano le cartelle esattoriali e che vale la pena approfondire, così da rendere i contribuenti ancora più informati in merito ai loro adempimenti fiscali: le modifiche si riferiscono soprattutto alla necessità di avere un adeguamento alle regole del processo tributario, le quali sono contenute all’interno dell’ultima manovra finanziaria approvata dal nostro governo quest’anno. L’amministrazione finanziaria, inoltre, ha già provveduto a comunicare la struttura del nuovo modello e le istruzioni di base a cui fare riferimento. La manovra in questione, infatti, ha di fatto reso le cartelle di pagamento uno strumento che può essere suscettibile di un ricorso (la cosiddetta impugnativa) di fronte alle Commissioni Tributarie Provinciali. Ecco spiegato il motivo dell’aggiornamento in questione, in particolare per quel che concerne la sezione della modalità di ricorso.

Cassazione, sentenza fondamentale sulle cartelle esattoriali

La Corte di Cassazione ha portato una ventata di chiarezza nella disciplina delle cartelle esattoriali: la pronuncia del 4 agosto di Piazza Cavour è stata molto chiara in questo senso, specificando che la cartella stessa non è necessaria nel caso di una pretesa che proviene dalla liquidazione della dichiarazione. Tutto è nato da una disputa tra Agenzia delle Entrate e Commissione Tributaria Regionale del Lazio in merito alla illegittimità di una cartella emessa dopo un controllo automatizzato, a causa dell’assenza di motivazioni. Queste ultime sono obbligatorie sempre secondo la Suprema Corte, visto che stiamo parlando di un atto attraverso cui il contribuente conosce la pretesa del Fisco.

Cartelle Equitalia: rateazione su piano dilazione esistente

Un cittadino che sta pagando a rate un debito tributario con Equitalia, può ottenere sulla dilazione una ulteriore rateazione qualora sussista un dimostrabile peggioramento del proprio stato economico. Questo, nel rispetto dei requisiti richiesti, grazie all’ultimo Decreto Milleproroghe approvato in Parlamento. Inoltre, ricordiamo che per i debiti tributari sotto i 5 mila euro il cittadino può presentare agli Uffici di Equitalia la domanda di rateazione senza dover presentare alcuna documentazione a corredo; basta infatti una semplice domandina motivata.

Cartelle esattoriali Equitalia: la proroga delle rateazioni

Un piano di rateazione del debito tributario, in corso di pagamento con Equitalia, può essere soggetto ad una ulteriore dilazione. Questo, nel rispetto di opportuni requisiti da parte del contribuente, è possibile grazie all’ultimo Decreto Milleproroghe, che fa scattare, in deroga a quella che è la normale prassi, una proroga della rateazione anche nel caso in cui il contribuente non abbia pagato la prima rata o non abbia saldato successivamente due rate. Il tutto a patto che la rateazione sia stata approvata entro e non oltre il 27 febbraio del 2011, e che il contribuente sia in grado di dimostrare che ci sia stato un peggioramento della propria situazione economica.

Cartelle esattoriali: la nullità nel caso di invio postale

Si può finalmente tirare un sospiro di sollievo in merito a determinate cartelle esattoriali. Secondo due Commissioni Tributarie, vale a dire quella regionale di Milano e quella provinciale di Lecce, questo strumento fiscale deve essere considerato nullo nel caso di una spedizione via posta e in assenza di intermediazione di un agente per la notifica: in alcuni casi, infatti, Equitalia non aveva provveduto a tali adempimenti, provocando quindi dei pagamenti irregolari. L’ausilio che non deve mai mancare è quello di quattro distinti soggetti, ovvero gli ufficiali addetti alla riscossione, gli agenti della polizia municipale, i messi del comune e tutte le altre figure che sono abilitate dal concessionario.

Cartelle esattoriale: a ottobre interessi più leggeri per la mora

Se si legge attentamente il contenuto del Dpr 602 del 1973, ci si accorge che c’è un articolo che spiega chiaramente quali sono gli interessi di mora relativi alle cartelle esattoriali: l’articolo 30, infatti, contempla l’ipotesi di un ritardo per il versamento delle somme iscritte a ruolo. In pratica, il conteggio degli interessi stessi parte dal momento della notifica della cartella e la conclusione è idealmente rappresentata dal pagamento effettivo. A quanto ammonta il tasso in questi casi? Da meno di un anno si adotta un tasso di interesse che è pari al 5,7567%, ma a partire dal prossimo mese di ottobre tutto questo potrebbe cambiare.

Cartelle esattoriali: come rimediare agli errori dell’Inps

Sta capitando un po’ troppo spesso, come segnalato da diverse associazioni dei consumatori, che l’Inps commetta degli errori in relazione alle cartelle esattoriali: uno dei casi più intricati riguarda dei pensionati che sono stati invitati a restituire un bonus fiscale di cui non avevano diritto. In effetti, l’ente previdenziale aveva erroneamente inserito questa agevolazione in pensioni che non dovevano essere coinvolte, quindi ora la nostra amministrazione finanziaria sta esigendo quel denaro, maggiorato di interessi, mora e sanzioni. C’è comunque un modo semplice per evitare questo provvedimento.

Commercianti in rivolta contro le cartelle di Serit

Serit Sicilia è la spa incaricata delle riscossioni nella regione del nostro mezzogiorno: contro questa stessa società, però, si sta ora scagliando il Movimento Autonomo dei Commercianti (Mac), il quale non ritiene giuste le cartelle esattoriali che sono state emesse per i mancati versamenti nei confronti dell’Inps. Ed è proprio nelle città siciliane, in particolare Modica, che si stanno organizzando iniziative volte a sostenere questa “battaglia”. I commercianti e gli artigiani della zona vivono questo problema da diversi anni ormai. Le imposte dovute all’ente previdenziale non sono state pagate, dunque spesso le cifre sono più che raddoppiate.

Equitalia: niente cartella esattoriale per le bollette dell’acqua

I rapporti tra la società di riscossione Equitalia e i contribuenti non sono mai stati troppo idilliaci: i dissapori, poi, sono stati accentuati da una delle ultime sentenze della Cassazione, la quale ha messo ben in luce come deve comportarsi la stessa spa. Anzitutto, bisogna ricordare che le tariffe incassate dal gestore del servizio idrico rappresentano dei corrispettivi di diritto privato. Inoltre, le fatture relative alla bolletta dell’acqua dei gestori del servizio non possono essere considerati alla stregua di titoli esecutivi; dunque, le società coinvolte in tal senso non possono pretendere una riscossione di tipo coattivo in tal senso.

Multe e cartelle esattoriali: le doppie scadenze

Un caso particolare che si può verificare quando si riceve una cartella esattoriale per il pagamento di una multa è quello della cosiddetta “doppia scadenza”: in pratica, la data di consegna e quella del timbro di spedizione non coincidono. In questo caso, il verbale va considerato come tempestivo, ma la sanzione in questo modo si prescrive in maniera irrevocabile. Come comportarsi allora? Il principale riferimento normativo è contenuto nell’articolo 201 del Codice della Strada (il Decreto legislativo 285 del 1992), il quale stabilisce che il verbale deve essere notificato al trasgressore entro 150 giorni dall’accertamento.