Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, datato 4 marzo 2013, ha portato in aumento la misura degli interessi di mora dovuti dai contribuenti che pagano in ritardo le somme chieste con le cartelle di pagamento. La nuova misura è entrata in vigore lo scorso 1 maggio 2013: vediamo allora quali sono le nuove entità, e a cosa vanno incontro i contribuenti che pagano in ritardo le cartelle esattoriali.
cartelle di pagamento
Cartelle illegittime se notificate a mezzo posta
La notifica delle cartelle di pagamento a mezzo postale deve essere eseguita con l’intervento di un intermediario abilitato. La violazione rende inesistente sia la notifica che la cartella impugnata, e può essere anche rilevata autonomamente dal giudice. Il principio, confermato da diverse commissioni di merito, è stato ribadito anche dalla recente sentenza della Commissione provinciale di Reggio Emilia, che potrebbe anticipare nel prossimo futuro un preciso riscontro di legittimità da parte dei giudici della Corte di Cassazione.
Cartelle di pagamento: diminuiscono gli interessi di mora
Il prossimo 1° ottobre sarà una data davvero molto importante per i contribuenti italiani: si tratta, infatti, del primo giorno in cui le cartelle di pagamento potranno beneficiare di interessi di mora molto più bassi rispetto al normale, più precisamente quelli che scattano nel momento in cui sono passati sessanta giorni dalla notifica vera e propria. La misura in questione prevede dunque che si sconti mezzo punto percentuale, un taglio che farà sicuramente piacere a molti. Tutto è nato dalla rideterminazione del tasso di interesse annuale così come è stato individuato con precisione dalla Banca d’Italia.
L’Inps fa cassa con gli avvisi di addebito
L’Inps sta provvedendo a distribuire in maniera capillare tutte le competenze che si riferiscono alla gestione degli avvisi di addebito e delle varie cartelle di pagamento: questa operazione viene letta come un modo sicuro per fare cassa, anche perché l’ente previdenziale è impegnato a scongiurare qualsiasi tipo di ritardo per quel che riguarda gli uffici, attraverso sospensioni giudiziarie che possano non arrecare alcun tipo di pregiudizio al recupero coattivo. Tutto questo emerge con una certa chiarezza da uno degli ultimi messaggi dell’istituto, il quale ha voluto mettere in luce quali sono le competenze per la gestione dei provvedimenti da affibbiare alle direzioni provinciali: volendo essere ancora più precisi, si tratta di avvisi e cartelle che non superano i 500mila euro, con una data effettiva che sarà fatta cominciare proprio dalla giornata di domani. Quali sono le principali novità in questo senso?
Cartelle di pagamento, novità giuridiche sulle motivazioni
Una delle ultime sentenze della Commissione Tributaria Regionale della Puglia rappresenta un ottimo punto di riferimento per chi ha a che fare ogni giorno con le cartelle di pagamento: in effetti, come ha stabilito la stessa Ctr, gli obblighi relativi a una motivazione che sia congrua e ben comprensibile sono validi anche per le cartelle in questione, in particolare nell’ipotesi in cui non vi sia stata una preventiva notifica dell’avviso di accertamento fiscale. Questo vuol dire, in estrema sintesi, che per la motivazione di una iscrizione a ruolo di una maggiore imposta non basta affermare che il sistema centrale si è reso responsabile di un calcolo relativo al minor credito d’imposta, ma è sempre necessario che la cartella abbia una illustrazione chiara sulle ragioni della pretesa tributaria. Questa specifica pronuncia si era resa necessaria a seguito di una controversia tra una società a responsabilità limitata e la nostra amministrazione finanziaria.
Cartelle Equitalia: rateazione su piano dilazione esistente
Un cittadino che sta pagando a rate un debito tributario con Equitalia, può ottenere sulla dilazione una ulteriore rateazione qualora sussista un dimostrabile peggioramento del proprio stato economico. Questo, nel rispetto dei requisiti richiesti, grazie all’ultimo Decreto Milleproroghe approvato in Parlamento. Inoltre, ricordiamo che per i debiti tributari sotto i 5 mila euro il cittadino può presentare agli Uffici di Equitalia la domanda di rateazione senza dover presentare alcuna documentazione a corredo; basta infatti una semplice domandina motivata.
Cartelle esattoriali Equitalia: la proroga delle rateazioni
Un piano di rateazione del debito tributario, in corso di pagamento con Equitalia, può essere soggetto ad una ulteriore dilazione. Questo, nel rispetto di opportuni requisiti da parte del contribuente, è possibile grazie all’ultimo Decreto Milleproroghe, che fa scattare, in deroga a quella che è la normale prassi, una proroga della rateazione anche nel caso in cui il contribuente non abbia pagato la prima rata o non abbia saldato successivamente due rate. Il tutto a patto che la rateazione sia stata approvata entro e non oltre il 27 febbraio del 2011, e che il contribuente sia in grado di dimostrare che ci sia stato un peggioramento della propria situazione economica.
Contenzioso: le notifiche ai defunti possono essere annullate
Può essere imbarazzante e per alcuni ingiusto, ma in diversi casi accade che gli accertamenti fiscali (soprattutto quelli dell’Irpef) e le relative cartelle di pagamento vengano notificati a delle persone che sono decedute da pochi giorni: come bisogna comportarsi di fronte a situazioni simili? Gli atti in questione sono senza dubbio da annullare, ma la nostra amministrazione finanziaria può riservarsi la facoltà di emetterli nuovamente nei confronti degli eredi. In ogni caso, comunque, le sanzioni pecuniarie non hanno alcuna ragione di esistere.
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