Cartelle pazze a quota 382.000

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Cartelle pazze

Sono circa 382.000 le cartelle “pazze” che le amministrazioni finanziarie italiane stanno invianto ai cittadini, gia ne avevamo parlato a settembre, leggi qui, ma quest’ondata ha dell’incredibile.

Secondo le stime delle associazioni di categoria, Contribuente.it, il 57% delle cartelle pazze riguarderebbe multe automobilistiche “prescritte o annullate dai giudici di pace”, mentre il 31% invece bolli auto caduti sempre in prescrizione, non dovuti o, quel che è peggio, già pagati.

Il restante 12% invece tasse varie o in particolare la tassa sui rifiuti, ma anche qui “errate” in quanto notificate al proprietario invece che all’affittuario.

Simulatore per cartelle esattoriali

Per tutti quelli che dovranno pagare cartelle esattoriali da oggi potranno utilizzare un simulatore reso disponibile online da Equitalia, con il quale si potrà verificare l’eventuale concessione della rateazione del

Rateazione cartelle esattoriali

L’Amministratore Delegato di Equitalia ha sottoscritto una direttiva riguardante la rateazione dei debiti verso il Fisco. Nel documento, sottoscritto il 13.05.2008, vengono chiarite le situazioni in cui tutti i contribuenti,

Cartella di pagamento: NUOVO LOOK

Con provvedimento del 22.04.2008 l’Agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello per le cartelle di pagamento. Le novità consistono essenzialmente in : Indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione

Condono: Bisogna pagare tutte le rate

Con la circolare n 23/E del 19.03.2008 l’Agenzia delle Entrate  ha chiarito che in caso di definizione degli omessi o tardivi versamenti (articolo 9-bis della Finanziaria 2003 – Legge 289/02), CONDONO,

Cartelle esattoriali: illegittime se non indicano il nome del responsabile del procedimento.

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Questo è quanto affermato dall’ Ordinanza n. 377/2007 della Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi su una questione di legittimità costituzionale, da parte della Commissione Tributaria regionale di Veneziarelativamente all’art. 7, comma 2, lettera a), della legge 27 luglio 2000, n. 212, meglio noto come “statuto dei diritti del contribuente”, nella parte in cui prevede che gli atti dei concessionari della riscossione “devono tassativamente indicare”, fra l’altro, il responsabile del procedimento, in riferimento agli articoli 3, primo comma, e 97 della Costituzione.