Manovra finanziaria 2011 e capitali all’estero

La nuova manovra finanziaria 2011, da 45 miliardi di euro, rappresenta l’ennesimo prezzo da pagare nei confronti dei Paesi del Vecchio Continente più solidi, Francia e Germania in testa, se vogliamo ancora essere una nazione dell’Eurozona. Il tutto a fronte di una bassa crescita e di uno dei debiti pubblici più alti al mondo. Intanto però crescono, con un +7,1%, i capitali all’estero; a stimarlo è KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, la quale sottolinea come questo aumento sia legato proprio alla manovra finanziaria 2011 lacrime e sangue.

Scudo fiscale c’è tempo fino al 30 aprile

Scudo Fiscale

Sono stati prorogati al 30.04.2010 i termini previsti per la regolarizzazione delle posizioni inerenti l’emersione delle attività detenute all’estero.

Come è noto, secondo quanto stabilito dal D.L. 194/2009, perdenunciare” attività finanziarie compiute in violazione della normativa in materia di monitoraggio fiscale alla data del 31.12.2008, il contribuente deve versare una imposta straordinaria e compiere e una serie di adempimenti richiesti dalla normativa in materia, per ottenere il rimpatrio o comunque la regolarizzazione delle attività stesse.

Ebbene, l’Agenzia delle Entrate, in data 29.01.2010, ha spostato, come detto, al 30.04.2010, il termine ultimo entro il quale è possibile portare alla luce le attività finanziarie e patrimoniali detenute al di fuori del Territorio dello Stato Italiano o comunque esportate all’estero.

Oltre alla proroga dei termini, è stata anche modificata l’aliquota dell’imposta straordinaria a versarsi che, dunque, sarà pari:

Nuovo scudo fiscale

E’ definitiva la versione finale dell’articolo 13-bis del Decreto Legge anticrisi, riguardante l’emersione di capitali detenuti all’estero, in poche parole il rientro dei capitali detenuti all’estero, SCUDO FISCALE, che stabilisce