Per quanto riguarda le comunicazioni riguardanti Black list, non ci sarà nessun invio entro la fine del mese in corso.
black list
Comunicazioni black list
Il d.l. 2 marzo 2012, successivamente convertito in legge con la l. 26 aprile 2012, n. 44, include alcune importanti novità in materia di comunicazioni telematiche da effettuarsi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: black list, uso del contante, spesometro. Considerando che il rischio di fare confusione tra le tre differenti discipline è davvero molto semplice, cerchiamo, da oggi e per i prossimi due giorni, di comprendere quali siano le innovazioni apportate per ciascuno dei tre elementi in precedenza indicati.
Cominciamo dalle comunicazioni “black list”. L’art. 2 del decreto sopra ricordato introduce una soglia di rilevanza per le comunicazioni di cui al più noto decreto n. 40 del 25 marzo 2010, escludendo di fatto dalla comunicazione tutte quelle operazioni di importo non superiore a 500 euro.
Black list: scade domani il termine per il versamento
Con la fine di maggio i contribuenti avranno a che fare con una scadenza fiscale che è ormai divenuto un appuntamento fisso: si tratta dell’invio, attraverso la modalità elettronica, delle
Territori “black list”, ancora una settimana per la comunicazione
Quando si parla di “black list” ci si riferisce a una serie di stati, giurisdizioni e territori che presentano un regime tributario agevolato: il Decreto del Ministro delle Finanze del
Elenchi Black List in scadenza il 02.11.2010
Siamo oramai giunti alla scadenza del primo invio degli elenchi per la comunicazione delle operazioni con i paesi facenti parte della cosi detta Black List . La comunicazione riguarderà le operazioni effettuate nei mesi compresi tra luglio e settembre 2010 e saranno divisi in trimestrali, unica comunicazione, e mensili, tre comunicazioni una per ogni mese.
Saranno obbligati alla comunicazione per le operazioni della Black List tutti i soggetti passivi IVA italiani (imprese e professionisti) che effettuano operazioni con soggetti passivi (imprese o professionisti) con sede, domicilio o residenza in uno dei Paesi c.d. “Black List” individuati dai DDMM 4.5.99 e 21.11.2001.
Le operazioni da comunicare saranno :
– cessioni di beni;
– prestazioni di servizi rese
– acquisti di beni;
– prestazioni di servizi ricevute.
Mentre da icordare che devono essere esclusi dall’elenco Black List i contribuenti privati.
I dati da comunicare saranno:
- cognome e nome,
- data e stato estero di nascita,
- indirizzo del domicilio fiscale.
Questi per le persone fisiche e ditte individuali
- acquisti per i quali si e’ operato il reverse charge (o l’integrazione della fattura ricevuta).
- Note di variazione (Note di accredito) vanno detratte dalle operazioni attive o passive se afferenti il medesimo periodo
- i dati delle operazioni registrate o soggette a registrazione ai fini IVA, imponibili, non imponibili, esenti e non soggette ad IVA.
Comunicazione operazioni con paesi della Black List
E’ stato prorogato il termine per il primo invio delle comunicazioni riguardanti le operazioni IVA con i paesi rientranti nella Black List.
Il termine che doveva essere quello del 31.08.2010 è stato prorogato al 31.10.2010 e riguarderà tutte le operazioni svolte dal 01.07.2010.
Quando sarà a regime la nuova comunicazione i contribuenti che svolgono operazioni con i paesi della Black List dovranno comunicare entro l’ultimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento le operazioni svolte.
Modello per la comunicazione delle operazioni IVA con i paesi della Black List
Sono state approvate dal direttore dell’Agenzia delle Entrate le specifiche tecniche per comunicare le operazioni IVA con i paesi rientranti nella black list. Infatti dal 01.07.2010 tutti i soggetti passivi
Modello per la comunicazione delle operazioni con i paesi della black list
L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 28.05.2010, ha reso disponibile lo schema per la comunicazione telematica delle operazioni sia attive che passive effettuate con con soggetti aventi la sede nei
Guardia di Finanza controlla i trasferimenti di grosse somme di denaro
L’Agenzia delle Entrate, di concerto con l’attività della Guardia di Finanza, ha in corso accurate indagini per accertare la regolarità delle operazioni che hanno ad oggetto il trasferimento di ingenti somme di danaro dall’Italia all’estero.
Sembra che il fenomeno interessi una larga fetta di contribuenti, ma la caccia ai cosiddetti “paradisi fiscali” è stata concentrata in particolar modo sulle attività svolte da contribuenti residenti nelle Regioni della Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.
Sino ad oggi risulta analizzata la posizione di oltre 2.000 contribuenti che nell’anno 2007-2008 hanno spostato all’estero oltre 2 miliardi di Euro.
Prestazione di professionisti in paesi fiscalità privilegiata
L’agenzia delle Entrate con la risoluzione 363/E è tornata a trattare il tema dei paesi a fiscalità privilegiata, facenti parte della black list, in particolare circa il tema delle prestazione
White list: Cambiano il concetto di paradiso fiscale
La Finanziaria 2008 istituisce, al posto della BLACK LIST per i paesi a rischio fiscale, la WHITE LIST.
Nel particolare in questa lista saranno inseriti quei paesi che avranno un elevato livello di collaborazione con l’amministrazione italiana a dispetto di come era prima e cioè venivano inseriti nell ablack list quei paesi con un elevato vantaggio fiscale.
Quindi via libera e esclusione da imposizione per gli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, percepiti da soggetti residenti in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni con l’Italia.
Purtroppo in Italia vi era un gran numero di aziende, anche medio-piccole, ma con elevati utili che cercavano paesi stranieri per crearvi strutture al fine di pagare meno TASSE che in Italia.
Il legislatore a riguardo è più volte intervenuto per tentare di frenare il fenomeno, arrivando a definire tra l’altro che vengono considerati paradisi fiscali quei paesi dove il livello di tassazione è inferiore minimo per il 30% rispetto al livello medio applicato in Italia.
Con questo nuovo criterio però potremmo trovare alcuni paesi che prima rientravano nella Black list, in quanto avevano una tassazione bassa rispetto all’Italia, stare ora nella White list in quanto hanno un scambio di informazioni con l’Italia adeguato ai parametri. E’ il caso di paesi come Malta, Mauritius, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti che pur rientrando nella Black list potrebbero trovare spazio anche nella White list.