Le opere digitali dell’ingegno e la base imponibile Irap

Non rappresentano certo una rarità quelle aziende che sono solite vendere opere digitali dell’ingegno: queste ultime sono letteralmente inflazionate a causa della continua rivoluzione tecnologica. Ebbene, queste stesse imprese beneficiano anche di un apposito credito d’imposta, ma come bisogna considerarlo partendo da un punto di vista fiscale? Nel dettaglio, bisogna capire se tale credito concorre o meno alla formazione della base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). In aggiunta, non meno importante è l’eventuale eccedenza con cui si può avere a che fare: si può utilizzare quest’ultima in compensazione?

Immobili storici e soggetti Ires: cosa dicono le Entrate

Sono passati due giorni esatti da quando la nostra amministrazione finanziaria ha reso pubblica la risoluzione 114/E: si tratta di un documento molto importante, in quanto con esso l’Agenzia delle Entrate ha messo in evidenza il suo intervento in materia di immobili che vengono riconosciuti di interesse storico e artistico. Volendo essere ancora più precisi, è stato necessario fornire una interpretazione a favore dei contribuenti per quel che concerne l’ipotesi di una locazione immobiliare. Cerchiamo dunque di capire meglio che cosa si prospetta in questo caso.

Il concorso di caparra e acconto alla base imponibile

La caparra e l’acconto di un determinato prezzo sono due momenti essenziali prima che sia perfezionato il vero e proprio contratto definitivo: in che modo, però, concorrono a determinare la base imponibile dell’Imposta sul Valore Aggiunto? Anzitutto, bisogna capire con precisione se queste due fattispecie possono essere considerate una sorta di anticipo del prezzo che è stato pattuito. Entrando maggiormente nel dettaglio, si può ricordare che la caparra confirmatoria è descritta dall’articolo 1385 del codice civile e prevede che sia consegnato del denaro, beni fungibili oppure la promessa del pagamento. La differenza tra essa e l’acconto sta nel fatto che quest’ultimo è un anticipo del prezzo stabilito, mentre la caparra non lo è.

Categorie Iva

Come si calcola l’imponibile del fondo enfiteutico

Con il termine enfiteusi il diritto privato identifica una fattispecie che ormai è quasi completamente in disuso, ma che ancora non è scomparsa: nel dettaglio, si tratta di un diritto reale che è stato e viene impiegato per consentire agli agricoltori di godere di pieni poteri sui fondi che sono soliti coltivare. In aggiunta, lo stesso enfiteuta ha la possibilità di affrancare il fondo in questione, diventandone di conseguenza il proprietario vero e proprio. La situazione appena descritta, comunque, può anche presentarsi nell’ambito della tassazione degli immobili presenti all’estero. Come si può calcolare a questo punto l’imponibile relativo all’atto di affrancazione di un fondo enfiteutico?

Le riduzioni dell’Imu per gli immobili inagibili

Un chiarimento di non poco conto per quel che riguarda l’Imposta Municipale Unica è quello relativo ai fabbricati che sono inabili oppure non abitabili: che cosa succede in questo caso? Sono previste delle modifiche Imu entro la primavera del 2013, ma si deve essere molto precisi dal punto di vista delle agevolazioni e delle deduzioni. Quali benefici vi sono per tali edifici e, soprattutto, in che modo è necessario documentare lo stato in cui si trovano? Oltre al rimborso Imu per il terremoto di recente introduzione, il regolamento dell’imposta che ha di fatto rimpiazzato la vecchia Ici prevede che per le strutture non agibili e non abitabili vi sia una riduzione pari al 50% della base imponibile.

Categorie Imu

La Cassazione interviene in merito all’imposta sulla pubblicità

La Corte di Cassazione ha espresso un parere molto interessante in merito alla cosiddetta imposta sulla pubblicità: in effetti, i giudici di Piazza Cavour hanno dovuto pronunciarsi in merito alla relativa determinazione della base imponibile di tale tassa, più precisamente quando vi è l’affissione con degli impianti pubblicitari o con altri mezzi. È quantomeno singolare, comunque, che vi sia stata questa sentenza proprio nel momento in cui la pubblicità dei giochi sui media ha beneficiato delle novità per il 2013. L’applicazione di questa imposta viene disciplinata dal punto di vista normativo dal Decreto legislativo 507 del 1993 (“Revisione ed armonizzazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province”).

Tassazione delle plusvalenze, il luogo non ha importanza

Quanto si parla del trattamento fiscale che viene riservato alle plusvalenze, si nota immediatamente una bella differenza tra quelle che maturano nel territorio nazionale e quelle che invece lo fanno all’estero: in effetti, nel primo caso la tassazione non può essere fatta subentrare fino a quando non si realizzano in maniera concreta, mentre nel secondo l’imposizione tributaria ha senso fin dal momento in cui le stesse sono latenti. La Commissione Europea ha contestato una specifica norma in tal senso, vale a dire quella che prevede una tassazione immediata delle plusvalenze latenti, più specificamente quando una società provvede a trasferire la propria sede amministrativa o quella operativa nel territorio di un altro stato membro.

Le ultime istruzioni del Fisco sull’Irap

Per capire ancora meglio come si determinare la base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) bisogna far riferimento a una risoluzione di due mesi fa della nostra amministrazione finanziaria: la circolare 26/E dell’Agenzia delle Entrate, infatti, ha voluto fornire precisazioni e arricchimenti per quel che riguarda l’interpretazione della tassa in questione, nonostante non siano mancate negli ultimi anni altre circolari dello stesso tipo.

I chiarimenti fondamentali sulla base imponibile Irap

La circolare 26/E che la nostra amministrazione finanziaria ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri ha avuto il merito di chiarire diversi aspetti per quel che riguarda la base imponibile dell’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Si tratta di una sorta di integrazione di quanto già deciso nel corso del 2009; in pratica, questa stessa base imponibile viene ottenuta sottraendo il valore della produzione e i suoi costi effettivi, come previsto appunto dal codice civile, più precisamente dall’articolo 2425. Il documento dell’Agenzia delle Entrate si è reso necessario per evitare una applicazione troppo rigida delle voci normative. Anzitutto, è stato precisato come dedurre dalla base Irap il maggior valore fiscale di un bene materiale rispetto a quello di tipo civilistico. Che cosa può accadere nello specifico?

Imposta sugli intrattenimenti, la scadenza si avvicina

Fra nove giorni esatti, il prossimo 16 settembre, sarà di nuovo tempo di pagamenti fiscali, più precisamente quello relativo all’imposta sugli intrattenimenti: il versamento in questione si riferisce a tutte quelle attività che sono state poste in essere nel corso del mese di agosto, una sorta di riepilogo se volessimo sintetizzare al massimo il concetto. Il tributo in questione esiste da quasi dodici anni ed ha sostituito di fatto la cosiddetta imposta sugli spettacoli: i contribuenti che sono chiamati a rispettare questa scadenza sono coloro che svolgono attività quali le esecuzioni musicali, trattenimenti danzanti, utilizzo di bigliardi e altri apparecchi, oltre all’ingresso nelle sale da gioco.