Ieri abbiamo anticipato come – dal recente Focus dedicato a “Antiriciclaggio: le nuove regole di Banca d’Italia sull’adeguata verifica della clientela – utilizzo del contante – reati fiscali”, organizzato a Milano da Unione fiduciaria spa con la collaborazione dei rappresentanti dell’Unità di intermediazione finanziaria, Banca d’Italia si stia apprestando a rilasciare le nuove linee guida dispositive sulle modalità di applicazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela da parte di banche e intermediari.
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Valutazione rischio antiriciclaggio sul cliente
Come confermato nel corso del Focus dedicato a “Antiriciclaggio: le nuove regolae di Banca d’Italia sull’adeguata verifica della clientela – utilizzo del contante – reati fiscali”, organizzato pochi giorni fa a Milano dall’Unione fiduciaria con il contributo del rappresentante dell’Unità di informazione finanziaria, l’istituto banchiere italiano sta rilasciando le disposizioni sulle modalità di applicazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela da parte di banche e di soggetti intermediari.
Comunicazione dati bancari all’Agenzia delle Entrate
Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, è nuovamente intervenuto in una recente audizione in commissione di vigilanza dell’anagrafe tributaria, spiegando alcuni tratti distintivi del funzionamento del Sid, il sistema di interscambio dei dati con il quale il Fisco potrà finalmente custodire i dati sugli estratti conto con posta elettronica certificata e una sezione dedicata in anagrafe tributaria, e con l’utilizzo delle informazioni solo da parte di strutture specializzate.
Sblocco fondi Pmi
Il Ministero dell’Economia e l’Abi hanno recentemente sottoscritto un accordo che permette di sbloccare un plafond di 10 miliardi di euro di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Tale smbolizzo imponente di risorse permetterà alle imprese di poter ottenere un’attesa boccata d’ossigeno e, di contro, rivitalizzare il ricorso al credito da parte delle aziende, che nel corso degli ultimi mesi ha toccato il livello minimo da cinque anni a questa parte, visto e considerato che le imprese non ottengono più finanziamenti a causa della ristrettezza creditizia da una parte, e della loro scarsa propensione all’investimento dall’altra.
Dati bancari al sicuro fino al 31 ottobre
Stando ai dati comunicati dall’Agenzia delle Entrate con la propria agenda, la comunicazione dei dati di conto corrente non inziierà prima del prossimo 31 ottobre. La motivazione che è sottostante di tale slittamento dell’entrata in vigore del flusso di interscambio delle informazioni sui dati bancari risiede della mancata implementazione informatica adeguata, che impedirebbe, tecnicamente, una corretta gestione di una mole di elementi che si preannuncia essere particolarmente ingente.
Le incertezze relative alle minusvalenze dei risparmiatori
Un problema con cui hanno a che fare diversi risparmiatori alle prese con i loro investimenti finanziari riguarda l’individuazione di quel soggetto che è obbligato alla certificazione delle minusvalenze che sono state realizzate da investitori in quote di Oicr (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) esteri. Le due tipiche interpretazioni che si hanno in questo senso sono molto diverse da loro. In effetti, nel primo caso si tende ad attribuire l’obbligo al rilascio della certificazione delle minusvalenze stesse agli istituti di credito che sono incaricati dei pagamenti da parte della società estera di gestione del risparmio; la seconda lettura, al contrario, prevede che questo stesso obbligo ricada sulle banche mediante cui il clienti sottoscrive gli organismi a cui si sta facendo riferimento.
Clausole contrattuali banche non conformi alla tutela del cliente
Le Camere di Commercio di Milano e di Monza Brianza hanno emesso un parere molto interessante sul fronte dei contratti bancari, denominato “conti senza sorprese”, nel quale evidenziano tutte quelle principali clausole dei contratti bancari nelle quali non sarebbe rispettata la necessaria tutela nei confronti del cliente.
Tra le principali compare il c.d. recesso senza preavviso, ovvero la possibilità, per la banca, di poter recedere dal contratto con uno scarsissimo e non esplicitato termine di preavviso per l’istituto di credito stesso. Figurano tra le clausole non trasparenti anche le ben note modifiche unilaterali, ovvero le possibilità – rimesse dal contratto in f avore dell’istituto di credito – di poter ridurre affidamenti e altre elasticità creditizie. Non è neppure conforme che la banca possa stabilire un limite al numero e all’importo degli accrediti.
Termini prescrizione anatocismo bancario
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 78, depositata il 5 aprile 2012, ha dato una grossa mano alle associazioni degli utenti dei servizi finanziari che nel corso degli ultimi mesi sono impegnate nelle cause sull’anatocismo bancario, il meccanismo di conteggio degli interessi sugli scoperti di conto corrente, che calcola il costo dello stesso sulla base (anche) degli interessi già maturati, e già addebitati sul rapporto bancario.
Con la nuova pronuncia, la Corte costituzionale va a modificare l’interpretazione sul termine di prescrizione dell’anatocismo bancario, allungando in maniera significativa i termini per poter presentare un ricorso su tale pratica bancaria. Ma cerchiamo di comprendere, con maggior ordine, quale era la situazione precedente, e quale è, invece, lo scenario attuale.
Assegni circolari e bollo: la scadenza del 31 ottobre
Sono rimasti soltanto quattro giorni alle banche e agli istituti di credito per far fronte a una delle loro principali scadenze fiscali: in effetti, il 31 ottobre del 2011 rappresenta il termine ultimo per quegli istituti che hanno l’autorizzazione ad emettere gli assegni circolari per presentare la dichiarazione relativa agli strumenti in circolazione nel trimestre solare precedente. L’operazione deve essere effettuata nei confronti dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate e ha un compito specifico, vale a dire quello di perfezionare la liquidazione dell’imposta di bollo che è dovuta in questi casi. Non bisogna dimenticare che sono almeno tre anni che tale tributo viene applicato sulle richieste in forma libera di assegni bancari, circolari, postali e anche sui vaglia postali. In pratica, si tratta di apporre un costo aggiunto di 1,50 euro, elemento essenziale per scongiurare l’ipotesi che venga apposta la cosiddetta “clausola di non trasferibilità”.
Bollo deposito titoli: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Con l’entrata in vigore della manovra finanziaria triennale è scattato l’aumento dell’imposta di bollo sul deposito titoli. Al fine di chiarire in merito all’applicazione di tale imposta, l’Agenzia delle Entrate nella giornata di ieri, giovedì 4 agosto del 2011, ha emanato una Circolare, la numero 40/E, nella quale innanzitutto si ricorda come l’imposta di bollo rimanga invariata quando il valore complessivo dei titoli detenuti in portafoglio non supera i 50 mila euro. L’imposta di bollo si applica sul deposito titoli, e quindi per chi ha ad esempio in banca Bot, azioni e/o obbligazioni.
Iva 2011 anticipazione in conto fiscale
In base a specifici protocolli che l’Agenzia delle Entrate stipula con il sistema bancario, c’è la possibilità per le imprese, in materia di imposta sul valore aggiunto (Iva), di ottenere l’anticipazione in conto fiscale attraverso l’accesso a delle linee di credito aggiuntive. Trattasi, nello specifico, proprio dell’anticipazione dei crediti sull’imposta sul valore aggiunto che viene messa a disposizione dell’impresa dalle banche, e che, a fronte di tassi di interesse agevolati, può essere erogata sotto forma di finanziamento per una percentuale variabile tra l’80% ed il 90% del credito.
Commissione di massimo scoperto, secondo la cassazione va conteggiata nel tasso usurario
E’ stata depositata il 26.03.2010 la sentenza n. 12028 della Corte di Cassazione della sesta sezione penale con la quale è stato stabilito che nella determinazione del tasso d’interesse usurario
Fisco e vendita on-line
L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione numero 274/E del 05.11.2009 è intervenuta, in risposta ad un “interpello” inoltrato da un contribuente, su di un argomento che, data la diffusione ormai planetaria del commercio elettronico, è di largo interesse: chi effettua la vendita on line di beni da consegnare tramite spedizioniere ha l’obbligo di certificazione fiscale?
Si ricorda che la “vendita on line” è quella modalità di vendita che consente al consumatore di visualizzare, scegliere e ordinare gli articoli direttamente nei cataloghi on line e di pagare il corrispettivo mediante carta di credito oppure in contrassegno.
I vari passaggi per la conclusione del contratto sono i seguenti: il venditore conferma l’ordine ricevuto tramite una mail inviata direttamente dal cosiddetto “Store on line”, perfezionando in tal modo il contratto e successivamente invia una mail di conferma della spedizione; i prodotti acquistati sono poi consegnati da uno spedizioniere, incaricato dal venditore all’indirizzo indicato dal contribuente.
Mutui: L’ABI prospetta una moratoria
Per tutte le famiglie indebitate con i mutui si prospetta un periodo di tranquillità, infatti l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, sta ipotizzando una moratoria per i mutui delle famiglie in situazioni