Secondo quanto stimato dal servizio politiche territoriali della Uil, con il congelamento dell’Imu sulla prima casa a giungo, per le famiglie ci sarebbe un risparmio momentaneo pari a 112 euro medi con punte di 269 euro a Roma, 237 euro a Torino e 189 euro a Napoli. A fronte di questo risparmio contenuto, per i Comuni si potrebbero aprire delle difficoltà pari a 2 miliardi di euro, di cui 283 milioni di euro a Roma, 85 milioni di euro a Torino e 70 milioni di euro a Milano.
Entrate fiscali in calo nel primo trimestre 2013
Il ministero dell’Economia ha pubblicato gli ultimi dati relativi all’andamento delle entrate tributarie del primo trimestre 2013, che ammontano a 87.756 milioni di euro, e pertanto in lieve calo, pari a – 0,3 punti percentuali, o 223 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Nel complesso” – afferma il ministero – “nonostante il marcato deterioramento del ciclo economico, il gettito del primo trimestre 2013 è sostanzialmente in linea con quello dell’analogo periodo dell’anno precedente”.
Tasse sul lavoro da ridurre con patrimoniale?
Le tasse sul lavoro potrebbero essere ridotte attraverso l’introduzione di una tassa patrimoniale. A sostenerlo è il presidente dell’Espresso, Carlo De Benedetti, secondo cui la tassa andrebbe applicata a coloro che guadagnano oltre i 100 mila euro, e potrebbe essere direttamente utilizzata per poter ridurre la tassazione sul lavoro. Una ipotesi non disdegnata da qualche parte politica, ma che difficilmente l’attuale esecutivo potrà porre in essere.
Eliminazione Imu prima casa è sbagliata?
In questi giorni si parla tanto di Imu, e della possibilità di giungere a una sua completa eliminazione, almeno per quanto concerne il novero della prima casa. In attesa di capire cosa verrà dopo il provvedimento di sospensione predisposto dal governo Letta, sono crescenti le voci di coloro che si dichiarano contrari a una iniziativa di eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Vediamo allora cosa ne pensa il neo ministro per gli Affari Regionali Graziano Del Rio.
Pressione tributaria Italia 2013
L’Italia è ai vertici europei per quanto concerne la pressione tributaria. A fronte di ciò, si rileva altresì una qualità dei servizi pubblici offerti che – purtroppo – non può reggere la concorrenza dei Paesi maggiormente “tartassati” dal fisco. Questa e altre considerazioni a margine di una recente ricerca condotta dalla Cgia di Mestre, che ha elaborato gli ultimi dati provenienti dall’Istituto di statistica europeo.
Detrazioni figli a carico 2013
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare 12/E con la quale ufficializza l’aumento delle detrazioni per i figli a carico e per i figli portatori di handicap. In particolare, per i lavoratori dipendenti e pensionati con figli a carico, i benefici rilevano dal 1° gennaio 2013 in sede di retribuzione o pensione mensile, mentre per gli esercenti imprese e i liberi professionisti i nuovi sconti potranno essere fruiti in sede di dichiarazione dei redditi per l’anno 2013, cioè con il modello Unico 2014.
Interessi di mora cartelle di pagamento 2013
Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, datato 4 marzo 2013, ha portato in aumento la misura degli interessi di mora dovuti dai contribuenti che pagano in ritardo le somme chieste con le cartelle di pagamento. La nuova misura è entrata in vigore lo scorso 1 maggio 2013: vediamo allora quali sono le nuove entità, e a cosa vanno incontro i contribuenti che pagano in ritardo le cartelle esattoriali.
Presentazione Unico 2013
Sono finalmente partiti i termini ufficiali per la presentazione del modello Unico 2013, utilizzabile da parte di persone fisiche, società di persone, associazioni professionali, società ed enti soggetti all’Ires. La dichiarazione è presentabile ancora in forma cartacea presso gli uffici postali, in alternativa alla dichiarazione telematica: ricordatevi tuttavia che nel primo caso il termine è fissato entro il 30 giugno, e che nel secondo caso invece si ha tempo fino al 30 settembre.
Ridurre le tasse è impossibile?
Ridurre le tasse, in Italia, è impossibile. Almeno per ora, e almeno secondo quanto affermato da uno studio dell’Ocse, che in uno dei suoi ultimi rapporti sull’economia italiana rivede al ribasso le stime sulla produzione interna lorda del 2013, pur guardando senza particolare pessimismo al programma di riforme attualmente in atto, e che potrebbe consentire all’Italia di contenere il deficit al di sotto della soglia dei 3 punti percentuali.
Riduzione Imu o taglio tasse sul lavoro?
La promessa riduzione dell’imposta municipale unica (o l’eventuale annullamento della stessa, almeno in riferimento alla prima casa), sembra essere diventata la priorità fiscale del governo Letta. In tale contesto patrimoniale, i sindacati cercano invece di sollevare l’attenzione sulla necessità di perseguire in tempi rapidi l’obiettivo del taglio delle tasse sul lavoro. L’impressione è che – a causa delle ristrettezze di bilancio – entrambe le iniziative possano essere realizzate solo con grande difficoltà: quale è allora la “vera” priorità fiscale italiana?
Evasione fiscale poker live
Secondo quanto informa AssoPoker, sarebbero stati presentati alla Camera due disegni di legge in materia di gioco, a firma del deputato del Pdl, Elio Massimo Palmizio. I due disegni punterebbero a frenare in maniera significativa l’evasione fiscale in un settore che è solo parzialmente regolamentato, andando a contrastare le attività non dichiarate nei circoli dei tornei di Texas Hold’em, una delle varianti di poker più giocate anche qui in Italia.
Rinvio spesometro a fine estate 2013
Lo spesometro, che doveva entrare nel vivo entro il 30 aprile, con la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva, subisce un nuovo rinvio a data da definirsi. La data di cui sopra doveva infatti costituire l’ultimo giorno utile per l’invio, da parte dei soggetti passivi Iva, della comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, e quindi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizio rese e ricevute nel 2012.
Pagare le tasse, lavorare fino al 10 luglio
Secondo l’elaborazione compiuta dalla Fondazione per le riforme europee e dall’Istituto economico Molinari, quest’anno i cittadini italiani dovranno rimanere in attività fino al 10 luglio per poter pagare le tasse. A partire dall’11 luglio, pertanto, gli italiani inizieranno a poter “guadagnare” qualcosa, con un allungamento di 7 giorni rispetto allo scorso anno. Unica consolazione: in Europa c’è chi riesce a fare addirittura di peggio.
Cedolare secca non conviene (allo Stato)
La cedolare secca sugli affitti, la nuova modalità di imposizione fiscale sulle locazioni, non conviene. Almeno, alle casse dello Stato: stando alle dichiarazioni della Cgil Nazionale e della Sunia, infatti, la cedolare secca avrebbe prodotto all’Erario 422 milioni di euro di minori entrate, con l’aggravante “morale” di aver favorito soprattutto quei proprietari con redditi superiori a 300 mila euro, a cui avrebbe consentito un beneficio monetario di 4.700 euro.