Il reddito che il proprietario di un immobile ottiene dalla locazione di un fabbricato può essere tassato in maniera “ordinaria” o mediante il sistema più recente, agevolato e alternativo, la “cedolare secca”. Rimandando a un successivo approfondimento il focus sulla cedolare secca, vediamo quali sono le modalità di calcolo dell’Irpef nel regime ordinario di tassazione, a seconda della tipologia di locazione cui è assoggettata l’immobile.
Credito di imposta per riacquisto della prima casa
La legge stabilisce un credito di imposta per coloro che hanno ceduto l’abitazione a suo tempo acquistata usufruendo dei benefici previsti per la prima casa ai fini dell’imposta di registro e dell’imposta sul valore aggiunto, ed entro un anno dalla vendita acquistano un’altra abitazione non di lusso, costituente prima casa. In particolare, affermano le Entrate, il credito d’imposta spetta ai contribuenti che non sono decaduti dal beneficio prima casa ed è pari all’ammontare dell’imposta di registro o dell’Iva corrisposta in relazione al primo acquisto agevolato.
Perdita agevolazioni fiscali prima casa
Le agevolazioni sulla prima casa possono essere oggetto di “perdita” in alcune delle ipotesi previste dal legislatore . La decadenza dalle agevolazioni comporta il recupero della differenza d’imposta non versata e degli interessi, nonché l’applicazione di una sanzione pari al 30 per cento dell’imposta stessa. Vediamo allora quali sono le ipotesi di decadenza, e le eccezioni alle perdite delle agevolazioni previste per la prima abitazione residenziale.
Requisiti per ottenere le agevolazioni prima casa
Poco fa abbiamo avuto modo di comprendere a quanto ammontino i benefici per l’acquisto della prima casa, e quale sia la differenza rispetto all’applicazione ordinaria delle imposte di registro (o IVA), catastale e ipotecaria. Vediamo dunque ora in maniera più approfondita quali siano i requisiti che sono necessari per poter fruire delle agevolazioni per la prima casa.
Agevolazioni fiscali per acquisto prima casa
Ieri abbiamo riassunto in che modo vengono applicate le imposte sull’acquisto di un fabbricato ad uso abitativo, e abbiamo anticipato che per l’acquisto della prima casa sussistono importanti agevolazioni. È dunque giunto il momento di riassumere quali sono le imposte dovute dall’acquirente nelle ipotesi di acquisto della propria prima abitazione, e come poterne usufruire.
Calcolo imposte di registro, ipotecaria e catastale
Poco fa abbiamo visto a quanto ammontano le imposte da pagare quando si acquista una casa. Cerchiamo ora di capire in che modo calcolare le imposte di registro, ipotecarie, catastali, che il notaio al momento della registrazione dell’atto provvederà a versare nelle casse dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo dunque di sintetizzare, in un solo focus, tutto quello che c’è da sapere sul tema.
Tasse sull’acquisto di case
Quando si acquista un appartamento, si deve tenere in considerazione che il Fisco italiano prevede l’applicazione di Iva e/o imposta di registro, imposte ipotecarie e imposte catastali. Ma a quanto ammontano le imposte determinabili in sede di acquisto di fabbricati ad uso abitativo? E quanto cambiano le imposte se il venditore è un privato o è un’impresa?
Dichiarazione Imu quando non bisogna presentarla
Poche ore fa abbiamo visto alcuni dei casi in cui è obbligatorio presentare la dichiarazione Imu. Cerchiamo invece ora di capire in quali ipotesi non occorre presentare il modello, andando così a semplificare, almeno in misura parziale, la vita dei contribuenti. Cominciamo con il ricordare che molti casi di esenzione dalla presentazione del modello fanno fondamentalmente riferimento al possesso dell’abitazione principale, salvo qualche minoritaria eccezione.
Dichiarazione Imu quando è obbligatorio presentarla
La dichiarazione Imu, in linea di massima, deve essere presentata se modifiche oggettive e soggettive, non rilevabili autonomamente dai Comuni, danno luogo a una differente determinazione dell’imposta municipale. I modelli da utilizzare in tale dichiarazione sono presenti sul sito internet dei comuni e su quello delle Finanze (finanze.gov.it), insieme alle istruzioni per una facile compilazione direttamente online. Ma vediamo nel dettaglio i casi in cui la dichiarazione è obbligatoria.
Calcolare base imponibile Imu
Poche ore fa abbiamo visto in che modo poter calcolare il valore degli immobili all’estero, a sua volta punto di partenza per il conteggio dell’Ivie, l’imposta sul valore degli immobili esteri. Vediamo ora, sempre in tema di fisco immobiliare, in che modo conteggiare la base imponibile dell’imposta municipale unica, che ci tornerà poi utile per poter procedere al calcolo di quanto dovremo andare a pagare alle relative scadenze fiscali.
Tassazione immobili all’estero: calcolare il valore dell’immobile
Continuiamo i nostri approfondimenti fiscali sugli immobili all’estero. Cercheremo oggi di comprendere in che modo calcolare il valore dell’immobile da assumere in considerazione per il calcolo della c.d. Ivie, l’imposta sul valore degli immobili esteri, una sorta di “Imu” che i proprietari di immobili devono pagare ogni anno per la titolarità di un diritto reale su proprietà detenute al di fuori dei confini nazionali.
Tassazione immobili all’estero
A partire dal periodo di imposta 2012, le persone fisiche che posseggono degli immobili al di fuori del territorio italiano, devono versare l’Ivie (imposta sul valore degli immobili situati all’estero). Vediamo allora di cosa si tratta, chi è tenuto a pagare tale imposta e, naturalmente, quali sono le principali caratteristiche inerenti questo recente “balzello” in capo a tutti coloro che posseggono una proprietà immobiliare all’estero.
Tassazione terreni
In questi giorni stiamo approfondendo alcuni aspetti relativi alla tassazione delle proprietà immobiliari. Vediamo oggi in che modo funziona l’approccio fiscale sui terreni, ricordando che il reddito derivante da essi (a patto che siano iscritti in catasto) è rappresentato da quello dominicale e da quello agrario. Il proprietario del terreno dovrà quindi dichiarare entrambe le tipologie di reddito, anche se è titolare di altro diritto reale non proprietario.
Irpef sui fabbricati
Dallo scorso 1 gennaio 2012 l’Irpef e le relative addizionali regionale e comunale non sono più dovute sui fabbricati assoggettati all’Imposta municipale propria (Imu), con la sola eccezione degli immobili concessi in locazione. I dati di qualsiasi immobile posseduto (con la sola eccezione di quelli improduttivi di reddito da fabbricato, come quelli adibiti esclusivamente alla propria attività professionale e d’impresa, e non solo) dovranno essere dichiarati all’interno del quadro RB del modello di dichiarazione dei redditi.