Privacy: Problemi all’anagrafe tributaria

Continuano i problemi di Privacy negli uffici pubblici, dopo l’INPS questa volta tocca ll’anagrafe tributaria.

La storia non è recente infatti lo scorso dicembre il Garante della privacy ha predisposto una massiccia attività ispettiva negli archivi dell’anagrafe tributaria.

Al termine del’ispezione il Garante della privacy ha ritenuto opportuno predisporre un provvedimento contenente l’elenco di tutte le falle, di rilevante importanza, riguardante l’anagrafe tributaria.

Il Garante della privacy ha cosi commentato il provvedimento:

Recessione: Confindustria avverte, peggio di cosi non si può andare

Confindustria oramai non ha piu dubbi, in italia siamo ormai vicini al punto più basso dell’attuale fase congiunturale.

Beh non male considerando che peggio di cosi non si può andare.

A parte i commenti personali il presidente di Confindustria ha spiegato che fortunatamente si intravedono primi, ma alquanto  timidi, segni di stabilizzazione che lasciano pensare ad una svolta, e se questi segni avranno conferma, nel 2009 potrebbe cominciare la ripresa, cui l’Italia ha la possibilità di agganciarsi.

Federalismo fiscale, si rischia il caos

L’allarme giunge dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC): il disegno di legge sul federalismo fiscale, presentato nei giorni scorsi dal Governo, potrebbe aggravare pesantemente il già difficile rapporto fra gli italiani e la normativa tributaria.

Il presidente dell’Ordine, Claudio Siciliotti, è stato molto chiaro nel dipingere una situazione di caos qualora la rivoluzione federale dovesse davvero presentarsi così come in queste ore appare. Siciliotti ha usato il termine di “Babele fiscale”, tratteggiando un’Italia dove rischiano di trovarsi a convivere leggi tributarie statali insieme a norme regionali e locali, ognuna caratterizzata da propri presupposti, regole applicative e aliquote, per di più differenti da Regione a Regione quando non addirittura da Comune a Comune.

Un autentico caos che già metterebbe in seria difficoltà gli operatori del settore, ma che agli occhi del comune cittadino si trasformerebbe in un’inestricabile giungla, ben più complessa dell’attuale sistema normativo, che certamente semplice non è.

Bonus sociale sulle bollette della luce

Per le famiglie che vivono in condizione economiche disagiate vi è la possibilità di richiedere il Bonus sociale sulle bollette della luce.

A ricordarlo e l’associazione Adiconsum che precisa che sussitono alcuni requisiti da rispettare per poterne usufruire tipo: ISEE del nucleo familiare non superiore a € 7.500,00 annue, importo del Bonus sociale sulle bollette della luce in funzione del numero dei componenti del nucleo famigliare.

Il Bonus sociale consiste in un agevolazione di:

  1. € 60 annue per i nuclei familiari fino a 2 persone;
  2. € 78 euro per i nuclei familiari di 3-4 persone.
  3. Direttamente in bolletta fino ad un massimo dei € 135 per i nuclei familiari oltre le 4 persone.

Aprire un’impresa in Italia? Assurdo

Che aprire un’impresa in Italia e farla sopravvivere in mezzo alla giungla di leggi e regolamenti spesso astrusi sia complicato, è cosa arcinota. Ma l’ultima graduatoria proveniente dalla Banca Mondiale offre risultati sconfortanti.

La graduatoria pende in considerazione numerosi parametri, dai tempi necessari per aprire un’impresa a quelli per chiuderla, dalla flessibilità del lavoro all’accesso al credito, dalla pressione fiscale al grado di corruzione.

La media ponderata di questi fattori non lascia dubbi: l’Italia è bocciata sonoramente, classificandosi al 65° posto in una graduatoria di 181 nazioni.

Davanti a noi ci sono, come era facile immaginare, quasi tutti i Paesi occidentali, ma alcune posizioni in classifica lasciano stupiti, dal 13° posto della Thailandia al 15° della Georgia, fino al sorprendente 1° posto detenuto saldamente ormai da diversi anni da Singapore (seguito da Nuova Zelanda e Stati Uniti).

Insomma, il aprire un’impresa in Italia sembra davvero difficile.